L'approfondimento

Evasione fiscale e disponibilità contante alleate dell’insicurezza: i criminali hanno gli occhi puntati sugli imprenditori

Donato De Ceglie
Donato De Ceglie
Conferenza stampa, 26 gennaio 2022, Procura della Repubblica di Bari
Conferenza stampa, 26 gennaio 2022, Procura della Repubblica di Bari
Per gli inquirenti è praticamente impossibile aprire piste investigative nell'arco di un sequestro lampo, le denunce sono assenti e c'è un elemento importante da evidenziare: la disponibilità contante
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La geografia criminale delle Puglie e del nord barese ha già vissuto ere macchiate da fenomeni che hanno danneggiato il tessuto sociale con strappi realizzati con violenza e con il metodo del terrore. Non è sconosciuta né agli imprenditori né ai cittadini la mente e la mano criminale che opera sul territorio ma la criminalità muove i tentacoli viscidi sfruttando i mutamenti del tempo per adeguare la propria azione in maniera opportuna. Il complice numero uno di ogni mafia, il complice impossibile da intercettare, il complice che scompare solo quando le vittime o quanti hanno elementi utili per gli investigatori, resta il silenzio.

«Il territorio conosce il fenomeno, registriamo consapevolezza, non è una novità, questo peggiora la situazione perché è possibile percepire quanto le vittime sentano il peso delle intimidazioni» hanno detto nella conferenza stampa svolta ieri in Procura a Bari dopo il sequestro di persona sventato dalla polizia dopo accurate indagini.

Già nel 2021 un imprenditore è stato sequestrato per alcune ore nel territorio andriese ed un secondo è sfuggito miracolosamente ad un assalto armato sulla Bisceglie-Andria. Il fenomeno dei sequestri lampo è noto e tra gli imprenditori sguscia come argomento che terrorizza ed impone un rigore, danneggiando la libertà personale e sociale. Tanti evitano i social, i luoghi più frequentati, le serate in voga. I criminali a volte hanno nomi, soprannomi e volti conosciuti, altre volte potrebbero presentarsi sotto mentite spoglie e pertanto meglio nascondere le proprie possibilità economiche. Queste ultime però – talvolta – vengono nascoste non solo per paura di ritorsioni ma anche per problemi con il Fisco.

«Il territorio in cui abbiamo registrato questo episodio è storicamente caratterizzato dai sequestri lampo. Ce ne sono stati di clamorosi negli anni ’70, ’80. Oggi quel tipo di sequestro che viene richiamato dal nostro immaginario non è più concretizzabile: la criminalità ha difficoltà a gestire lunghe segregazioni, le nuove tecnologie investigative rendono rischioso il sequestro, ci sarebbero troppi complici da coinvolgere per l’approvvigionamento di cibo e passaggio di materiale, troppo complicato. I sequestri lampo offrono rischi minori, con un sequestro di poche ore si potrebbero ottenere centinaia di migliaia di euro», dice il procuratore aggiunto di Bari, il dott. Francesco Giannella.

Per gli inquirenti è praticamente impossibile aprire piste investigative nell’arco di un sequestro lampo, le denunce sono assenti e c’è un elemento importante da evidenziare: la disponibilità contante. «Non ci riferiamo al caso specifico che ha portato alle ordinanze di custodia ma la disponibilità contante degli imprenditori è legata al problema dell’evasione fiscale», proseguono in conferenza. Chi ha enormi disponibilità di denaro e dovesse averle a causa di evasione fiscale, come potrebbe denunciare un avvenuto riscatto? In alcuni casi, noti agli inquirenti, le cifre pagate per il riscatto sono importanti: centinaia di migliaia di euro. Paura per sé e per i propri cari quindi ma paura anche di auto-denunciarsi per danni erariali.

Non va dimenticato che il territorio su cui si cela l’ombra dei sequestri lampo è anche noto per il fenomeno degli assalti ai portavalori, azione criminale che permette al contante di essere presente e a disposizione delle casse della criminalità in grosse quantità. Quali e quanti sodalizi abbiano le mani in pasta nel fenomeno specifico non è ancora possibile decifrarlo ma se gli occhi della criminalità sono puntati sugli imprenditori, la giustizia seppur con tempi di azione più dilatati ha lo sguardo analitico fisso sulle capacità della criminalità di reinventarsi nell’imprenditoria, come segnalato a più riprese nelle ultime relazioni della Direzione Investigativa Antimafia.

venerdì 27 Gennaio 2023

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Pier Luigi
Pier Luigi
1 anno fa

E’ oggettivo, attualmente, che le province di Foggia e Bat se la giochino per chi sia la provincia peggiore d’Italia.

...la filigrana prima di tutto...
...la filigrana prima di tutto...
1 anno fa

neeeeeeh… emmoh ve ne siete accorti che il problema è il contante…. neeeeeeeeh… farlo sparire nooo? kissà perchè… e a chi fa comodo che esistano ancora bustoni pieni di banconote… che a volte sanno di umido e di vecchiume per come sono celate… boooooooooh…?