Lo chiamano “inverno demografico” ed è l’espressione con cui alcuni sociologi indicano l’invecchiamento della popolazione e il suo conseguente calo.
Il fenomeno colpisce quasi tutti i Comuni italiani, con tendenze demografiche differenti a seconda delle dimensioni. Sono soprattutto i paesi con meno di 3mila abitanti ad evidenziare una forte diminuzione dei residenti, con la tendenza in negativo che peggiora al diminuire della dimensione. Ma, ad onor del vero, il calo è presente quasi dappertutto.
Ad analizzare in maniera puntuale la situazione nei 7.904 Comuni italiani è la ricerca condotta dalla Fondazione Think Tank Nord Est su dati Istat – poi rilanciata, con una mappa interattiva, da Il Sole 24 Ore – che ha preso in esame il decennio compreso tra il 2012 e il 2022.
Per la nostra città, nel periodo indicato la ricerca evidenzia un tasso di variazione negativo del -2.47%. In pratica, se al 31 dicembre 2012 Corato contava 48.339 abitanti (dati Istat), dopo dieci anni la popolazione residente è scesa di circa 1.200 persone. Una variazione forse fisiologica e non troppo rilevante, ma che conferma anche da noi la tendenza generale.
Nei Comuni limitrofi c’è chi sta leggermente meglio – come Trani (-1.97%), Bisceglie (-2.3%) e Barletta (-2.4%) – ma anche chi sta peggio: è il caso di Bitonto (-5.59%), Ruvo (-5.03%), Molfetta (-4.9%), Terlizzi (-3.94%) e Andria (-3.17%). Nell’area metropolitana di Bari i Comuni con le tendenze peggiori sono Sammichele di Bari (-9.86%) e Poggiorsini (-8.91%), mentre Cassano delle Murge segna addirittura un incremento dei residenti del 3.61%.
Non è un caso quindi che, secondo le nuove previsioni sul futuro demografico del Paese di Istat aggiornate al 2021, l’Italia sia sempre più alle prese con la crisi demografica: la popolazione continua la sua decrescita, passando da 59,2 milioni al 1° gennaio 2021 a 57,9 mln nel 2030, poi a 54,2 milioni nel 2050 fino a scendere sotto quota 50 milioni (47,7) nel 2070. Alla luce di queste ipotesi, i flussi migratori non potranno controbilanciare il segno negativo della dinamica naturale.
Neit…
eccicredo! se le giovani coppie vanno altrove a stabilirsi per lavorare … chi li deve fare i nuovi nati?
Poi qualcuno dovrà spiegarci come mai alla diminuzione del numero dei cittadini corrisponde un notevole aumento del numero dei palazzi a uso abitativo
Tra speculazione edilizia, monopolio del mattone e la forte disparità nel potere di acquisto che abbiamo permesso si generasse senza politiche di protezione per le fasce giovanili…siamo complici del progressivo invecchiamento del bel paese, da cui i giovani fanno solo bene a fuggire.
Appunto case case case e strade sfasciate per produrre gli utili di qualcuno e i disastri per altri. Poichè a questo aumento confuso di casette NON corrisponde un’adeguata manutenzione e di decoro architettonico tanto che per rimediare allo scempio effettuato negli ultimi decenni sarebbero da demolire.
Ma non è che l’articolo parla di morti😭😭😭😭😭
Corato non è un’oasi felice dove c’è tanto lavoro e si trasferiscono tutti qui ??
Tutto questo secondo le statistiche ufficiali, ma se consideriamo tutti i giovani che pur avendo la residenza a Corato, di fatto non abitano e lavorano fuori dal nostro Comune, Provincia e Regione.