L’intervista

Da oggi via ai saldi. I negozianti: «La gente è tornata a spendere, ma l’inverno mite condiziona la stagione»

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Saldi
Saldi invernali
«Permane un po' di paura che il covid ritorni, ma siamo ansiosi di riprendere la normalità commerciale» spiega Sabrina Urbano, titolare di alcuni negozi di abbigliamento. «Ma, per colpa del caldo, la stagione è iniziata più tardi e ora ci troviamo a vendere la merce a saldo nel pieno della stagione»
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In un particolare clima – meteorologico e non – scattano oggi su tutto il territorio pugliese i saldi invernali che andranno avanti fino al 28 febbraio. Anche Corato risponde all’appello e si prepara a presentare agli acquirenti sconti e offerte.

«Le aspettative sono sicuramente positive» spiega Sabrina Urbano, titolare di alcuni negozi di abbigliamento per uomo, donna e bambino. «Già nei giorni scorsi, quando sono iniziate le prime offerte, i clienti sono tornati a spendere con entusiasmo. Stiamo lavorando bene e anche in altri negozi ho visto un bel via vai. Permane un po’ di paura che il covid ritorni, ma posso dire che siamo davvero ansiosi di riprendere la normalità commerciale. Speriamo di mantenere gli stessi ritmi anche durante i saldi».

Il vento è girato già alla fine del 2022. «L’anno si è chiuso commercialmente bene, a livelli paragonabili con il periodo precedente alla pandemia» prosegue Sabrina. «Ma prima del mese di dicembre, quando gli acquisti natalizi ci hanno dato una mano, abbiamo sofferto. Con il caldo che si è protratto sino ad autunno inoltrato, la stagione è infatti iniziata più tardi. Questo sta facendo sì che ci troviamo a vendere la merce – acquistata a prezzo pieno – a saldo nel pieno della stagione e non alla fine, come invece dovrebbe essere».

Ormai da qualche anno si dibatte sull’effettiva utilità dei saldi o, perlomeno, sulla loro collocazione temporale. «Visto che le stagioni sono cambiate così profondamente, sarebbe auspicabile spostare i saldi in avanti di un mese, così da consentirci di poter lavorare meglio».

Anche perché, saldi a parte, ormai gli sconti sono di fatto liberalizzati. «Questa è un’altra grande difficoltà, soprattutto per i piccoli negozi. Il black friday per esempio, nato come unica giornata di sconti, è ormai esteso dalle grandi catene commerciali a quasi tutto il mese di novembre. Per non parlare degli acquisti online e di Amazon. Il cliente non compra praticamente più a prezzo pieno e noi commercianti per continuare a lavorare siamo costretti ad abbassare i margini e a cercare nuovi brand, magari all’estero, che offrano qualità ma anche costi più bassi. Bloccare o limitare la liberalizzazione degli sconti è una cosa impraticabile, ma forse posticipare i saldi potrebbe essere fatto».

«Al di là di questo, nel tempo il nostro mestiere è cambiato molto» conclude Sabrina Urbano. «Oggi un buon commerciante deve essere sempre in movimento e deve trovare nuovi modi per restare al passo con i tempi. Il segreto però, resta il rapporto umano tra commerciante e cliente. È qualcosa che durante il covid avevamo perso, ma spesso è quello che ti fa lavorare. Il cliente vuole essere coccolato e questo fa la differenza».

Confcommercio: «Occasione vantaggiosa, ma occhio alle regole»

«Dal 5 gennaio – si legge in una nota diffusa da Confcommercio – le attività commerciali prospetteranno ai propri clienti delle offerte sui prodotti in vendita. Si tratta di offerte vantaggiose che daranno respiro e linfa sia ai commercianti sia agli stessi clienti che gioveranno di prezzi allettanti, molto importanti in questo periodo storico».

Confcommercio nazionale a proposito dei saldi sottolinea: «La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. Rimessa alla discrezionalità del negoziante anche la prova dei capi. Vanno favoriti i pagamenti cashless. I capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Infine vi è l’obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale».

«Sicuramente assisteremo a un incremento del fatturato – prosegue la nota – ma il fatto che partano già il 5 gennaio è deleterio: l’inverno deve ancora arrivare, dunque non sono più saldi di fine stagione, ma ormai di inizio stagione. Ma ci adeguiamo: partiremo con il 30% di sconto per poi arrivare al 50%. Prevediamo però una risposta molto positiva. Ci auguriamo che vengano rispettate le regole e che i saldi vengano effettuati da tutti con criterio e rispetto delle norme perché in alcune attività abbiamo intravisto la dicitura ‘Saldi’ già prima di Natale. Questo non è consentito dalla legge. E chi è preposto al controllo di tale irregolarità non si è attivato per il rispetto delle regole.

In realtà gli sconti sono partiti già dal 24 novembre con il black friday e non si sono più fermati. Se questa procedura dovesse continuare senza alcun tipo di controllo, le date di inizio saldi avranno poca importanza per il futuro. Lo si evince dai dati negativi degli acquisti a saldi riportati dalle varie agenzie di stampa della scorsa stagione.

I saldi? Siamo tutti contro, ma ne abbiamo tutti bisogno per esigenze di liquidità e per far diminuire le scorte di magazzino in modo da poter rinnovare gli articoli nel momento in cui vedremo le nuove collezioni per il prossimo inverno (cioè fra una settimana). Il caldo prolungato, e l’inflazione aumentata in maniera esponenziale hanno contratto le vendite del settore tessile/abbigliamento, di conseguenza sarà fondamentale quello che accadrà nei prossimi 50 giorni. Personalmente ritengo che un passo indietro sia impossibile farlo, sicuramente nelle sedi adeguate il nostro sistema dovrà trovare gli antidoti e gli anticorpi all’emorragia per le chiusure delle attività.

Le aspettative sono alte: speriamo si traducano in concreta realtà. Siamo danneggiati, come settore abbigliamento, dal clima che non è proprio dei più invernali e, trattandosi di saldi invernali, è comprensibile nutrire timori. Per quanto riguarda le regole applicate ai saldi credo siano da rivedere: appartengono a un’altra epoca storica. Multare chi espone cartelli all’esterno in periodo extra saldi ma poi raggiungere la propria clientela con messaggini e attraverso canali social è anacronistico per quanto giusto nel merito».

La guida all'acquisto sicuro

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

giovedì 5 Gennaio 2023

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