La polemica legata allo spettacolo “La Cattedrale Vivente” ha assunto dimensioni nazionali. Tante le testate, anche di prestigio, che hanno riportato la notizia di quanto accaduto durante lo spettacolo del 21 dicembre coi bambini del Fornelli.
A distanza di alcuni giorni il presidente di Lavorare Stanca, associazione organizzatrice dell’iniziativa, ha sentito l’esigenza di intervenire sulla questione formulando le sue scuse ai bambini, ai genitori, all’amministrazione comunale ammettendo senza mezzi termini di aver sbagliato. Di seguito il testo integrale della lettera.
“Cari
genitori, vi chiediamo scusa per le nostre mancanze: di attenzione, di cura, forse di umiltà.
Non siamo stati capaci di fermarci, di aspettare: lo spettacolo che è andato in scena non aveva ancora respiro, consistenza, bellezza.
Noi pensiamo che l’arte abbia anche il compito di sintetizzare nella bellezza, di trasformare le complessità e i conflitti in un miracolo di comprensione, in una rivelazione capace di arrivare a chiunque anche quando non tutto è perfettamente decifrabile.
È un compito a cui noi di Verso Sud lavoriamo con dedizione e con buoni risultati da anni, ma che stavolta non siamo riusciti a onorare.
Abbiamo sbagliato.
Ci dispiace.
Ci è dispiaciuto anche che il confronto si sia sviluppato prima sui social e sui comunicati piuttosto che nell’incontro, nel dialogo di persona.
Ci preme ricordare che la collaborazione con la scuola Fornelli non nasce con questo lavoro, ma viene da lontano, ha coinvolto insegnanti e bambini.
Si pensi al progetto Hub.bazia, con più di 200 ore di laboratori gratuiti e aperti, di cui tutti i bambini partecipanti sono stati entusiasti.
Lo spettacolo “Capuleti Montecchi” di Roberto Corradino realizzato proprio in collaborazione con la scuola, ha raccolto entusiasmi unanimi e belle emozioni, tanto nei giorni di laboratorio, quanto nella performance finale.
Con i titoli acchiappa-clic, la ricerca della sensazione, le speculazioni e le strumentazioni in malafede di qualcuno ci togliamo il privilegio di essere comunità, di tenere al centro le persone, i rapporti, le relazioni, la possibilità di guardarsi negli occhi e di chiarirsi.
Riconosciamo le nostre responsabilità per il turbamento recato ad alcuni di voi, ci rammarica però che il dibattito sia diventato pubblico senza essere stato prima privato, intimo.
Noi non vogliamo perdere l’occasione del dialogo, pensiamo che ci sia ancora spazio per una discussione; per questo rinnoviamo l’invito a incontrci di persona.
Nessun bambino ha pianto di paura.
Qualcuno ha pianto per essere stato portato via prima della fine e per non aver potuto partecipare al festoso coro finale.
La maggior parte di chi ha commentato sui social non era presente allo spettacolo; molti hanno scritto riferendo fatti imprecisi qualche volta senza verificare.
Anche questo è stato un
brutto spettacolo.
Lavoriamo in questo territorio da molti anni con serietà, impegno, fantasia e professionalità.
In passato le testate nazionali hanno usato il nostro lavoro per descrivere Corato come città culturalmente viva.
Abbiamo portato in città artisti internazionali e lo faremo ancora.
Abbiamo riempito di opere d’arte piazze e strade.
Tutti esperimenti, tutti riusciti. Abbiamo dato e ricevuto.
E poi mercoledì scorso abbiamo fatto un errore.
Chiediamo scusa anche all’amministrazione comunale e in particolare all’assessore Beniamino Marcone, che ci ha dato fiducia per le progettualità di dicembre. Non poteva conoscere le parole precise che sarebbero state usate nello spettacolo. Ci spiace vedere come un nostro errore venga biecamente strumentalizzato a livello politico contro di lui, lui non ha alcuna responsabilità dell’accaduto.
“Cattedrale Vivente” è stato un parto prematuro, un esperimento non riuscito. Ma un errore è possibile solo per chi fa, per chi cerca nuove strade, in un’erranza, un viaggio di ricerca nella vita.
Per questo Natale auguriamo a tutti noi di far tesoro delle nostre erranze e dei nostri errori, sperando che possano portarci a una comprensione migliore, ci auguriamo il silenzio necessario a imparare ad ascoltare, prima di ripartire più consapevoli”
Luigi Piccarreta – Presidente di Lavorare Stanca
Ottimo! Condivido pienamente.
Dio proteggimi da certi bravi amici , dei nemici me ne occupo io .
Per arrivare ai loro egocentrici sogni una campagna di demolizione è orchestrata grazie alle loro doppie facce .
Ignorarlo è un errore per la Città.
chi fa sbaglia e magari ha il coraggio di riconoscerlo. chi nn fa nn sbaglia e commenta, a mò di polizia morale… con il coltello tra i denti. quello che è successo è il prezzo per la libertà che abbiamo. viceversa iran docet. tutti zitti e calatevi il burqa sino ai piedi.
Sbagliare è umano, strumentalizzare è diabolico
Bravi! Continuate a portare Arte e Cultura in questo paese arido. Tanto solo chi mai fa nulla nè sbaglia nè si espone. Ma sa solo criticare. Forza Ragazzi!
Apprezzo moltissimo i toni e il garbo di questa replica. Va a chiarire moltissimo a tutti.
cattedrale vivente non è stato un parto prematuro ma un parto che non sarebbe mai dovuto avvenire
È tornato il cavernicolo
Quando la finirete di fare i terrapiattisti? Erano 20 anni che eravamo tutti in balia del nulla per gente come lei
nessun bambino ha pianto di paura! basterebbe solo questa affermazione( non smentita sinora) per chiudere la vis polemica innestata -addirittura a livello nazionale?- non ho visto lo spettacolo- è vero- ma il comunicato del Presidente PICCARRETA ( che NON conosco) spero risulti esaustivo e definitivo. alla prossima
Visto che avete sbagliato……cambiate anche nome alla vostra associazione .Mi sembra un insulto e una bestemmia a chi lavora e a chi non ha lavoro. altrimenti 😥😬😬😬😬 piango.
SS SS, credo che ai moderatori sia sfuggito il nome vagmente evocativo del nazismo. A conferma di certe tendenze c’è anche l’ignoranza. “Lavorare stanca” è una raccolta di poesie di Cesare Pavese. E non ha nulla a che vedere con la disoccupazione.
l’errore più grave è stato pensare di portare uno spettacolo di questo tipo in una platea di gente che si sganascia con i film di de sica e boldi … e per de sica intendo Christian , non vittorio che si starà rigirando nella tomba come un ventilatore …
Purtroppo sono abituati a far vedere ai figli il grande fratello, Maria de Filippi, l’isola dei famosi