Ci sono almeno tre generazioni di coratini marocchini davanti al maxi schermo allestito lungo uno dei corridoi del chiostro di Palazzo di Città per tifare i leoni d’Atlante di Walid Regragui. La nazionale marocchina sfida la Francia in una semifinale inedita, non solo perché il mondiale lo si guarda tutti in cappotto per proteggersi dal freddo dicembrino, quanto perché è la prima squadra africana a raggiungere un risultato così prestigioso.
L’orgoglio di essere arrivati così in fondo è nelle bandiere annodate al collo, nei pentagrammi verdi disegnati sulle guance ma soprattutto nelle smorfie contrite e tese di chi, anche se avrà visto una manciata di partite nella sua vita, osserva la gara con passione. Sono più di una cinquantina i tifosi accomodati sotto il portico: gli uomini davanti, le donne dietro. Non solo marocchini, ci sono anche algerini e tunisini. D’altronde il successo di Bounou e compagni fa battere il petto a tutto il mondo arabo. Ci sono anche diversi italiani affacciatisi nel chiostro per guardare la partita.
L’inno sceriffano emoziona, il gol di Theo Hernandez dopo una manciata di minuti ammutolisce. Intanto il Marocco cresce e i marocchini accompagnano ogni discesa di Hakimi ed ogni invenzione di Ziyech . La rovesciata di El Yamiq che si stampa sul palo fa esplodere un grido di gioia poi strozzata. C’è ancora speranza, rafforzata nel secondo tempo da un paio di folate nordafricane verso la porta di Lloris. A dieci minuti dalla fine Kolo Muani segna il gol del 2 a 0 e qualcuno va via. Il grande sogno si affievolisce fino al fischio finale.
La Francia va in finale mentre il Marocco esce tra gli applausi. Batte le mani anche chi è rimasto a guardare la partita fino all’ultimo minuto. Nessuna lacrima, tutti escono con il sorriso stampato sul volto. Il perché è facile da intuire e lo spiega un signore di mezza età: «Ce la siamo giocata, siamo arrivati tra le prime quattro squadre al mondo. Siamo orgogliosi e felici così».
😔😔😔😔dai vi rifarete😏💪💪💪💪
Comunque è un traguardo importante raggiunto dal Marocco. Secondo me non ci sono rimpianti.
Complimenti per l’iniziativa. Queste sono piccole cose, ma che rafforzano il senso di comunità a Corato.
il karma ha fatto la sua parte
Soprattutto se prende gente che la pensa così. Attenzione.
Scusa ma neanche lo sguardo dei bambini ti fa’desistere da scrivere minchiate…….stai attento chissa’il karma ……..
Attenzione, che il karma non funziona solo con gli altri