Il passaggio in Azione degli ex PD Fabiano Amati e Ruggiero Mennea, in polemica da tempo con i Dem ed oggi approdati con Calenda, avviene a poca distanza di tempo dalle dimissioni dal ruolo di coordinatrice regionale del partito della coratina Titti Cinone, candidata al Senato alle scorse politiche proprio con il Terzo Polo, cartello elettorale che univa Azione e Italia Viva.
Fabiano Amati sarà il prossimo coordinatore regionale del partito, dopo che la Cinone ha rassegnato le sue dimissioni dal vertice regionale.
Dimissioni che sono arrivate dopo l’intensa ed anche difficile campagna elettorale per le elezioni politiche: tale competizione elettorale ha scoperto una serie di difficoltà di Azione nella nostra regione e un ruolo marginale della base nelle decisioni delle candidature.
«Il partito ha chiesto ai territori i nominativi di potenziali candidati, salvo poi definire a livello nazionale le candidature in totale autonomia rispetto alla segreteria regionale. Azione ha portato a segno in Puglia l’ elezione dell ex ministro Carfagna – che ci auguriamo non disattenda le aspettative del suo elettorato nella nostra Regione – grazie ad un lavoro di squadra con tutti i candidati ed i sostenitori sui territori, mancando purtroppo l’obiettivo di rielezione dell ex ministro Bellanova al Senato» rivela Titti Cinone da noi interpellata.
«Tutti noi candidati di servizio, attenti lettori dei sondaggi e degli orientamenti di voto, siamo stati in campo sapendo che il successo sarebbe stato garantire l’elezione dei capolista, finalizzata a dare continuità all’esperienza di governo. Anche alla luce di ciò non ci siamo assolutamente risparmiati. Personalmente ho raccolto circa 23000 preferenze. L’arricchimento umano che ogni candidato porta a casa al termine di una campagna elettorale è un patrimonio inalienabile, è una ricchezza intangibile ma altrettanto preziosa» evidenzia la ex coordinatrice regionale di Azione.
L’esito delle urne è stato per Azione e per tutte le forze alternative al centrodestra una sonora sconfitta. «Dopo la tornata elettorale, con l’auspicio che servisse a preservare quanto seminato e raccolto, ho presentato al nazionale una relazione in cui ho espresso la necessità di adottare alcuni provvedimenti sul nostro territorio, rimettendo il mio mandato nella disponibilità del partito fin da subito. Tale decisione l’ho presa senza ufficializzarla all’esterno e senza comunicati stampa roboanti, in modo da consentire ai dirigenti nazionali di avere tempo utile per le valutazioni, nel pieno rispetto ed interesse del partito e degli iscritti» chiarisce Titti Cinone.
E aggiunge: «Probabilmente tale mio atto di generosità è stato interpretato da qualcuno come un segno di debolezza e non come l’opportunità per formare una nuova classe dirigente, di Azione, senza prestare il fianco ad operazioni da “calciomercato”».
Sui rapporti intessuti con i movimenti civici pugliesi, in particolare con Puglia Popolare, Cinone precisa: «Le interlocuzioni con un movimento, con una comunità – e non solo con il leader della stessa – è sempre un’opportunità di confronto e di crescita. Azione in Puglia, come anche altri partiti, dispone di elevate professionalità tra i suoi iscritti, ma si sa che, per crescere, un partito ha anche bisogno di consenso e voti. È opportuno ricordarci che competenze e consenso in politica sono in relazione come il dare e l’avere in economia, in equilibrio solo se l’uno non sovrasta l’altro».
Le ripercussioni sul piano locale
Titti Cinone, così come il gruppo dirigente coratino e gli iscritti continueranno ad essere parte integrante del partito di Azione. C’è però un dato politico che merita di essere evidenziato.
Ruggiero Mennea e Fabiano Amati, consiglieri regionali in carica, hanno ricevuto anche da Corato consensi. Sono quelli verosimilmente provenienti da quella parte moderata del Partito Democratico che condivide la storia politica dei due consiglieri regionali ex Dem, entrambi reduci dall’esperienza dell’Ulivo e in particolare de “La Margherita”, partito che si dissolse per dare vita al Partito Democratico, insieme ai Democratici di Sinistra.
A Corato il PD annovera tra iscritti e dirigenti una nutrita rappresentanza di quella cultura politica. Un dato non di poco conto, anche alla luce dell’imminente congresso del Partito Democratico per il rinnovo della segreteria politica e del coordinamento. Ancora non sono state ufficializzate date; l’attuale organismo dirigente sta lavorando in proroga, nell’attesa che i vertici nazionali indìcano i congressi che saranno celebrati con grande probabilità a primavera. C’è ancora dunque il tempo di una riflessione, anche alla luce della differenza di posizioni che – come è evidente – albergano tra i locali componenti del partito. E, per alcuni, un avvicinamento ad Azione non sarebbe da considerarsi innaturale.
Cara Titti, ci sono 2 scuole di pensiero sulle porte aperte da azione su Amati e Mennea….. Ciò che scrivi è cio che gli ha portati in azione. Di tutto ciò….. La Puglia oggi sarà rappresentata da chi ci ha remato contro. Non sono d’accordo sul Tuo passo indietro. Un mio pensiero da libero cittadino.
questo commento … avessi capito un’acca …
Anche io non ci ho capto niente ma ti posso garantire che la csa e’ normale.Se avessimo capito qualcosa ….vorrebbe dire che sia il commento che la vicenda stessa hanno un senso. E invece…………….non vi e’ nessun senso in entrambi i casi!! Quindi…..puoi stare tranquillo!!!
dovrebbero essere molto di piu’ a fare “Grandi” passi indietro. la politica non si basa sulla professionalita’ ma sulle competenze. non basta mettersi in lista ed essere eletti senatori.
porcocane … mi auguro che Dante, Manzoni, D’Annunzio non leggano mai questi commentari …
un dialogo in politichese puro ma che nasconde un’amarezza interna alla candidata coratina. forse indice di non essere del tutto d’accordo con le decisioni presenti nel movimento? e mi sembra legittimo
Azione in Consiglio Comunale ha già un consigliere, ora si aggregheranno almeno altri tre consiglieri di maggioranza e qualche assessore, ossia si formerà un gruppo consiliare di tutto rispetto con cui il Sindaco dovrà fare i conti.
Mamma mia che analisi!!!!!!