martedì, 22 novembre 2022
Un “percorso per le donne che subiscono violenza”, se ne parla in un incontro all’Umberto IContrastare la violenza sulle donne e offrire servizi e strumenti di sostegno e aiuto. Quattro ospedali e diversi consultori familiari della Asl Bari, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, hanno aderito alla seconda edizione dell’(H)-Open Week di Fondazione Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, che si terrà dal 21 al 26 novembre. L’obiettivo dell’iniziativa è di supportare coloro che sono vittime di violenza e incoraggiarle a rompere il muro del silenzio.
Martedì 22 novembre alle 9.30, nella hall del reparto di ostetricia e ginecologia, al primo piano dell’ospedale Umberto I, si terrà la conferenza dal titolo “Percorso per le donne che subiscono violenza: dal triage ospedaliero all’accompagnamento verso i servizi sul territorio.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Corrado De Benedittis, del direttore sanitario Asl Bari, Donato Sivo, e del dirigente responsabile DMPO Corato Vincenzo Fortunato, si alterneranno diversi interventi.
Angela Tedeschi, assistente sociale servizio sociale ospedaliero del presidio di Corato, relazionerà su “Soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza – Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere. Antonia Filannino, assistente sociale Osservatorio Giulia e Rossella Centro Antiviolenza, presenterà il Centro convenzionato con l’ambito territoriale di Corato.
“La violenza di genere: conoscere per prevenire e sostenere le vittime” è invece il tema sul quale interverrà Patrizia Lomuscio, psicologa criminologa e presidente dell’associazione Riscoprirsi.
L’ultimo interventi sul “Percorso della rete antiviolenza locale a sostegno delle vittime” sarà infine a cura di Angela Maria D’amato, assistente sociale specialista del Comune di Ruvo di Puglia e responsabile della equipe multidisciplinare integrata ambito territoriale di Corato.
Fate partecipare i ragazzi delle scuole ad indirizzo socio sanitario tutti gli incontri lasciano qualcosa di positivo ,e per loro puo essere una piccola spunta per difendere le vittime .