Progetto “Agricultura”

A Teatri Di.versi una mostra e uno spettacolo sul tema della morte del lavoro

L’evento dal titolo “La morte è una repubblica fondata sul lavoro”
L’evento dal titolo “La morte è una repubblica fondata sul lavoro” (Foto di Cataldo Mennuti)
L’evento “La morte è una repubblica fondata sul lavoro”, ha indagato nel suo format la possibilità di raccontare tramite storie, personaggi, ed opere il mondo interiore legandolo a quello del mercato, dando così spazio a realtà artistiche locali, professionali o amatoriali
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Il secondo gruppo del team del progetto “Agricultura” finanziato dal Teatro Pubblico Pugliese, per cui Claudia Lerro ha fatto da mentor all’interno dell’associazione Teatri Di.versi per conto del Comune di Corato, si è concluso sabato 12 e domenica 13 con un doppio evento: una mostra culturale e uno spettacolo sul tema della morte del lavoro.

L’evento, dal titolo “La morte è una repubblica fondata sul lavoro”, ha indagato nel suo format (replicabile e modificabile) la possibilità di raccontare tramite storie, personaggi, ed opere il mondo interiore legandolo a quello del mercato, dando così spazio a realtà artistiche locali, professionali o amatoriali. L’intento, quindi, è stato quello di trattare il tema del lavoro in senso lato: inserendo le opere d’arte, si è cercato di aiutare sostenere queste realtà creando così una rete diretta di contatti fra artisti e fruitori. La live performance ha indagato, invece, il tema in modo tale da sensibilizzare gli spettatori, offrendo così un nuovo sguardo sulla mostra e determinando così il connubio artistico fra mostra e spettacolo.

Gli artisti locali che hanno preso parte alla mostra sono stati: Paolo Avella, Choskio (Francesco Lamesta), Luca Frualdo, Luigi Gabriele, Mario Oscar Gabriele, Vitantonio Loiodice, Sabrina Mangione, Pasquale Mastromauro e Cataldo Mennuti.

I ragazzi del percorso Agricultura, ovvero Paolo Avella, Antonio Quercia, Mejrem Rifat, Marco Tarricone e Domenica Pia Vangi, hanno svolto all’interno della sede di Teatri Di.versi un percorso articolato di 260 ore, svolgendo attività concrete: hanno, ad esempio, affiancato le attività della compagnia soprattutto per quanto riguarda le questioni organizzative e logistiche della rassegna estiva “Serotonina”, facendo anche interventi artistici durante le confessioni laiche sempre in ambito della rassegna stessa. Successivamente, proprio per mettere a frutto nella maniera più concreta possibile quanto appreso, hanno portato a termine in maniera totalmente autonoma il progetto conclusivo.

«Spesso si fa l’errore durante le pratiche come quelle di stage di non dare strumenti veramente concreti ai ragazzi ma di dar loro degli spunti teorici totalmente evanescenti che non avvicinano davvero al mondo del lavoro» afferma Claudia Lerro. «Questa esperienza, che non è stata assolutamente facile perché li ha visti fallire, litigare, li ha visti in crisi come sempre accade in un gruppo di lavoro ma che poi ha dato esito positivo attraverso il risultato finale, è stata un banco di prova concreto e reale del lavoro in ambito culturale».

martedì 15 Novembre 2022

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