Gli sviluppi

Processo strage ferroviaria 12 luglio 2016, oggi l’ultima udienza

Luca Ciciriello
L'aula in cui si svolge il processo
Questa mattina, durante l’ultima udienza, le difese delle parti civili hanno depositato le note conclusive
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«Quella del 12 luglio 2016 è una delle più grandi stragi ferroviarie dal secondo dopoguerra in Europa, frutto di una gestione cattiva e inadeguata»: a sostenerlo è stato l’avvocato 27enne Gianluca Ruggiero, per conto dell’Associazione Consumatori e Utenti, parte civile nel processo per lo scontro dei treni tra Andria e Corato, difesa dall’avvocato Giuseppe Losappio. Questa mattina, durante l’ultima udienza, le difese delle parti civili hanno depositato le note conclusive.

Secondo l’avvocato, che ha discusso in sostituzione di Losappio, «la mancata adozione delle cautele che avrebbero potuto prevenire l’incidente da parte dei vertici della società è stata volontaria per ragioni economiche, non dovute al costo del sistema del blocco conta assi (avrebbero speso tra i 240 e i 664mila euro) ma alla necessità di evitare che la tratta Barletta centrale – Bari centrale gestita della Ferrotramviaria potesse aprirsi all’interoperabilità, ossia essere connessa alle altre reti ferroviarie e all’Europa. Temendo di perdere la sua posizione di monopolio, la società ha mantenuto quella tratta in obsolescenza, rendendola isolata e non esponendola ad avvisi pubblici e bandi. I denari per la sicurezza erano a disposizione ma sono stati spesi altrove, ad esempio, per l’acquisto di treni nuovi».

Per Ruggiero sulla linea ferroviaria del Nord barese la sicurezza della vita dei passeggeri era affidata all’“infallibilità” dell’essere umano, pur essendoci un’alta intensità di traffico. Il blocco telefonico non sarebbe stato obsoleto solo perché dal 1960 è stato superato dal blocco conta assi (e dal 1930 da quello elettrico), o perché definito tale dall’Ansf, (l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie), ma soprattutto perché la gestione del rischio sarebbe stata rimessa alla sola persona.

In conclusione l’avvocato ha sottolineato la responsabilità dei soggetti pubblici che avrebbero dovuto effettuare controlli, ispezioni e verifiche periodiche e sollecitare gli esercenti ferroviari al rispetto dell’obbligo di comunicazione degli incidenti.

giovedì 10 Novembre 2022

(modifica il 14 Novembre 2022, 9:50)

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