La nota

Via Degli Orti e via Della Chiesa, Articolo 49: «Le visure catastali non riportano il Comune come proprietario»

Via Degli Orti
Via Degli Orti
«Per la giurisprudenza una strada pubblica può essere definita tale solo quando c’è un atto pubblico che lo attesti. A questo punto vien da chiedersi come mai il Sindaco abbia citato una convenzione e non un atto di cessione a sostegno delle proprie dichiarazioni»
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Tra le questioni che hanno tenuto banco in consiglio comunale c’è stata anche quella relativa alle strade appena asfaltate. Segnatamente a via Degli Orti e via Della Chiesa e al loro status di strade pubbliche o “private a uso pubblico”. Dopo che il consigliere Salerno aveva sollevato la vicenda, il sindaco aveva rassicurato sulla effettiva proprietà pubblica delle due strade. Oggi però il movimento Articolo 49 esprime dubbi e fornisce ulteriori elementi sulla questione. Di seguito la nota integrale.

«Lo scambio in consiglio comunale tra il consigliere Ignazio Salerno e l’assessore Sinisi prima e il Sindaco poi, ha incuriosito tutti sulla proprietà di via Degli Orti e via Della Chiesa» scrivono da Articolo 49.

«Secondo gli approfondimenti del consigliere, le vie sarebbero intestate a privati e non al comune di Corato. Dopo gli approfondimenti promessi dall’assessore nel corso del consiglio comunale, il Sindaco ieri ha comunicato che le strade oggetto della discussione sono inequivocabilmente pubbliche. A sostegno delle sue certezze cita una convenzione del 1991 in cui i privati avrebbero ceduto le aree al Comune.

Non abbiamo motivo di dubitare di quanto sostenuto dal Sindaco, tuttavia, risulta curioso che le visure catastali non riportino il comune come proprietario delle aree. Per la giurisprudenza una strada pubblica può essere definita tale solo quando c’è un atto pubblico che lo attesti. A questo punto vien da chiedersi come mai il Sindaco abbia citato una convenzione e non un atto di cessione a sostegno delle proprie dichiarazioni.

Il dubbio sorge perché nelle convenzioni per le lottizzazioni simili a quella citata dal Sindaco è prevista l’obbligazione del privato a cedere le aree su cui insiste la strada privata affinché possa diventare pubblica. Tuttavia, tale obbligazione va perfezionata con un atto di cessione, tanto vero che per la giurisprudenza, l’obbligazione decade dopo dieci anni, per cui, teoricamente, ciascuna delle parti si potrebbe rifiutare di finalizzare la cessione.

Ora, diamo per scontato che il Sindaco abbia citato la convenzione ma che in realtà esista un atto che abbia finalizzato la cessione perché in caso contrario, quelle strade non possono essere definite pubbliche. È importante chiarire il punto perché non passi l’idea bislacca che un atto di convenzione non finalizzato sia sufficiente per definire pubblica una strada e acquisirla al patrimonio.

Le strade private ad uso pubblico sono proprio quelle aree di proprietà di privati la cui cessione al comune non si è mai finalizzata. Ma se per pura ipotesi, per il nostro Sindaco una convenzione non finalizzata producesse comunque una acquisizione al patrimonio, allora cari amici, avremmo risolto il problema delle strade private ad uso pubblico. Da ieri sarebbero magicamente tutte pubbliche!

Per sgombrare il campo da questi dubbi, non ci resta che aspettare di vedere gli atti di cessione, magari sottoscritti contestualmente alle convenzioni e con opportuna comunicazione al catasto».

giovedì 13 Ottobre 2022

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Luigi Acella
Luigi Acella
1 anno fa

Al consigliere che ha approfondito l’argomento chiedo: via degli Orti e via Generale Dalla Chiesa nella convenzione risultavano strade private ad uso pubblico ?

G. R.
G. R.
1 anno fa

Mamma mia come stiamo combinati !!!!! Ma caro Sindaco ci vuole tanto a capire che amministrare non è cosa tua?

X corato
X corato
1 anno fa

Concordo che le strade private ad uso pubblico vadano manutenute dal Comune visto che ci passano tutti i cittadini, sono anche d’accordo sul fatto che il sindaco pure alzando i toni non sa amministrare. Quel dibattito mi ricorda Vittorio Sgarbi è un imprenditore del Nord il quale diceva che grida di più la mucca è la sua e mi dà tanto del mercato del pesce

franco
franco
1 anno fa

adesso spero che gli uffici comunali -cui spetta indagare e decidere con atti definitivi – non dormano ulteriormente e si diano da fare a precisare in toto la proprietà delle suddette strade! e se il consigliere comunale era al corrente -da tempo- come mai ha chiesto chiarimenti solo adesso? boh

Corvo Rosso
Corvo Rosso
1 anno fa

Non è una questione di semplice denominazione : quelle strade sono intese come interne alla lottizzazione e quindi sono private e la loro superficie ha prodotto ulteriore volume costruito residenziale. Le strade poi sono state concepite per essere a servizio delle abitazioni e non sono compiutamente e razionalmente integrate a alla rete pubblica urbana. Ritenerle interne ha come conseguenza che manutenzione, pulizia, illuminazione, segnaletica , vigilanza, responsabilità civile e penale sono a carico dei Privati e pertanto qualunque sostegno pubblico a queste responsabilità potrebbe essere oggetto di contestazione da parte della Corte dei Conti perché la Collettività verrebbe caricata di oneri non dovuti: infatti i Privati hanno già goduto di una notevole volumetria in più realizzando peraltro tracciati stradali nel loro esclusivo interesse senza una organica e ordinata connessione alle reti urbane . Intasamento e mancata efficienza oltre che esborsi non dovuti non possono essere posti a carico della Città nel suo complesso !!
Vantaggi al Privato e oneri al Pubblico non sono propriamente una prassi economica liberale.

Janis
Janis
1 anno fa

Mi chiedo… Ma Ignazio Salerno, che di professione fa il geometra, e che su al comune è radicato politicamente da tempo immemore, si rende conto solo ora di questa presunta irregolarità? Forse qualcuno avrebbe dovuto assicurarsi già entro i 10 anni previsti per la stipula dell’atto pubblico di cessione che tutto l’iter fosse regolarmente avvenuto, eppure nel 2022 ci svegliamo e ci rendiamo conto che un tratto viario, di indispensabile utilità per il transito di mezzi pesanti legati alla nettezza urbana, non doveva essere asfaltato in quanto privato? Questi sprazzi di memoria ad orologeria fanno riflettere. Si vuol minare a tutti i costi la stabilità di un’amministrazione che, nonostante le difficoltà, ha dimostrato di funzionare