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Corato tra le città pugliesi in cui si potrà abortire: a breve la pillola RU486 distribuita all’Umberto I

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
L'ingresso del reparto di ginecologia dell'ospedale Umberto I di Corato
L'ingresso del reparto di ginecologia dell'ospedale Umberto I di Corato
Secondo gli ultimi dati forniti dal ministero della salute, in Puglia l'81% dei ginecologi è obiettore di coscienza. Corato, però, si appresta a diventare uno dei centri della regione in cui verrà distribuita la pillola abortiva RU486
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Secondo gli ultimi dati forniti dal ministero della salute, in Puglia l’81% dei ginecologi è obiettore di coscienza. Corato, però, si appresta a diventare uno dei centri della regione in cui verrà distribuita la pillola abortiva RU486.

La notizia arriva in un momento nel quale il dibattito sul tema del diritto all’aborto, sancito dalla legge 194 del 1978, è ancora molto intenso. Se ne è parlato a lungo durante la campagna elettorale e persino dopo il voto, con relative schermaglie dialettiche tra opposti schieramenti e proteste anche in piazza. Politica a parte, si tratta di una questione tanto importante quanto delicata che presenta risvolti non solo sanitari, ma anche sociali.

La RU486 è la pillola utilizzata per indurre l’interruzione farmacologica della gravidanza. Commercializzata per la prima volta in Italia alla fine del 2009, è distribuita in Puglia dal marzo 2010, quando fu somministrata nel Policlinico di Bari a una ragazza di 25 anni. Attualmente in provincia di Bari viene utilizzata solo negli ospedali San Paolo e Di Venere-Triggiano, ma a breve sarà disponibile anche nell’ospedale Umberto I di Corato e nelle strutture sanitarie di Monopoli e Altamura.

«Dal momento in cui la Asl, tramite una apposita ricognizione, ha verificato che nel nostro ospedale vi sono anche medici, anestesisti e infermieri non obiettori di coscienza, abbiamo potuto iniziare ad attrezzarci per distribuire la pillola abortiva anche all’Umberto I di Corato» spiega il primario del reparto di ginecologia e ostetricia, Lucio Nichilo.

«La RU486 – precisa il medico – non è la semplice “pillola del giorno dopo”, ma fa riferimento a una specifica procedura che può essere effettuata solo in ospedale, all’interno di ambulatori attrezzati, entro l’ottava/nona settimana di gravidanza e seguendo le leggi che regolano questo iter.

Quando l’ambulatorio sarà operativo – prosegue il dr. Nichilo – le donne che intenderanno interrompere volontariamente la gravidanza potranno venire nell’ospedale di Corato dove verrà prima di tutto valutato se ci sono i presupposti per procedere. Superata questa prima fase, l’iter prevede che venga somministrata prima la RU486 che provoca l’interruzione della gravidanza e poi, dopo due o tre giorni, un secondo farmaco che espelle il feto. Poter somministrare la RU486 – conclude il primario – significa avere meno interruzioni chirurgiche di gravidanza che prevedono prima un intervento e poi il cosiddetto “raschiamento”».

La Asl Bari ha intanto attivato un servizio di messaggistica istantanea – che risponde al numero WhatsApp 366.6240059 – per garantire un’assistenza tempestiva alle donne che necessitano di un supporto per casi di contraccezione d’urgenza e altre problematiche legate alla sessualità. Lo stesso numero serve anche per richiedere assistenza su pianificazione famigliare e contraccezione volontaria.

Si può interagire con gli operatori solo tramite messaggio per molteplici condizioni: pillola anticoncezionale, pillola del giorno dopo, gravidanza indesiderata, interruzioni di gravidanza, malattie sessualmente trasmesse, papilloma virus, infezioni vaginali e rapporti sessuali a rischio.

Le indicazioni del Ministero della Salute

La pillola RU486
La pillola RU486

Oggi in Italia la donna può richiedere l’interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari. Dal 1978 questo intervento è regolamentato dalla Legge 194/78, che descrive con chiarezza le procedure da seguire in caso di richiesta di interruzione di gravidanza:

  • esame delle possibili soluzioni dei problemi proposti;
  • aiuto alla rimozione delle cause che porterebbero all’interruzione della gravidanza;
  • certificazione;
  • invito a soprassedere per sette giorni in assenza di urgenza, sia entro che oltre i primi 90 giorni di gravidanza.

Obiettivo primario della legge è la tutela sociale della maternità e la prevenzione dell’aborto attraverso la rete dei consultori familiari, un obiettivo che si intende perseguire nell’ambito delle politiche di tutela della salute delle donne.
Un’analisi del fenomeno “Interruzione volontaria di gravidanza” è contenuta nelle relazioni che il Ministro della Salute annualmente presenta al Parlamento.

Esistono due tecniche per eseguire una interruzione volontaria di gravidanza:

  1. metodo farmacologico
  2. metodo chirurgico.

1. Interruzione volontaria di gravidanza attraverso il metodo farmacologico

E’ una procedura medica, distinta in più fasi, che si basa sull’assunzione di almeno due principi attivi diversi, il mifepristone (meglio conosciuto col nome di RU486) e una prostaglandina, a distanza di 48 ore l’uno dall’altro.

Il mifepristone, interessando i recettori del progesterone, necessari per il mantenimento della gravidanza, causa la cessazione della vitalità dell’embrione; l’assunzione del secondo farmaco, della categoria delle prostaglandine, ne determina l’espulsione. In Italia è possibile ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza con il metodo farmacologico dietro richiesta della persona interessata. Il 12 agosto 2020 il Ministero della Salute ha diffuso la circolare sull’aggiornamento delle Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine, passate al vaglio del Consiglio Superiore di Sanità, che il 4 agosto ha espresso parere favorevole al ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico con le seguenti modalità:

  • fino a 63 giorni pari a 9 settimane compiute di età gestazionale
  • presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale ed autorizzate dalla Regione, nonché consultori, oppure day hospital.

Successivamente al parere del Consiglio Superiore di Sanità, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) il 12 agosto ha emanato la Determina n. 865 – Modifica delle modalità di impiego del Medicinale Mifegyne a base di mifepristone (RU486). Le nuove linee di indirizzo sostituiscono quelle del 2010.

2. Interruzione volontaria di gravidanza attraverso il metodo chirurgico

Anche se negli ultimi anni le donne ricorrono sempre più spesso al metodo farmacologico, l’interruzione di gravidanza, attraverso il metodo chirurgico, resta comunque molto praticata. L’intervento può essere effettuato, in anestesia generale o locale, presso le strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale e le strutture private convenzionate e autorizzate dalle Regioni.

martedì 4 Ottobre 2022

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Janis
Janis
1 anno fa

Finalmente un passo avanti. È un diritto della donna spesso violato dagli obiettori

Cirino Pomicino
Cirino Pomicino
1 anno fa
Rispondi a  Janis

ANCHE ESSERE OBIETTORI è UN DIRITTO

Faele
Faele
1 anno fa
Rispondi a  Cirino Pomicino

Mi spiace, se sei obiettore non fai il medico, così come non fa il militare. L’interruzione di gravidanza molto spesso non è un “desiderio” ma una necessità medica

Gigi Gusto
Gigi Gusto
1 anno fa
Rispondi a  Cirino Pomicino

L’obiettore lo fai a casa tua. Oppure ci sono tanti altri bei mestieri. L’aborto è un diritto, e nessun bigotto può negarlo.

Smartis03
Smartis03
1 anno fa
Rispondi a  Cirino Pomicino

Certo ma è anche lecito dover scegliere la propria professione in relazione a ciò che si potrebbe fare. Se sei obiettore non fare il ginecologo. Ricordiamoci, anche se fosse, che non si abortisce solo perché non si vuole un bambino.

Ultima modifica 1 anno fa da Smartis03
Pier Luigi
Pier Luigi
1 anno fa

Un diritto basilare per le donne.

Anonima
Anonima
1 anno fa

Io ho dovuto abortire farmacologicamente per impossibilità’ di portare avanti la gravidanza.Donne care usate bene
Il vostro corpo e la sessualità……..Invece di procreare ,per poi giungere a una tale miseria.

Franco
Franco
1 anno fa

Notizia molto positiva per le donne e le coppie che vivono a volte problematiche inerenti la gravidanza

franco
franco
1 anno fa

diritti delle donne nessuno escluso come es: la privacy necessaria. le donne non credo proprio che ricorrono a questa pratica in maniera semplicistica, ma invece nel loro animo c’è sempre sofferenza e quindi a loro va la comprensione di tutti e non pensieri torvi ed egoistici. forza donne

Nica Testino
Nica Testino
1 anno fa

Salvo nell’unica circostanza in cui la mamma rischia la vita, l’aborto è una sconfitta per noi donne.
La ferita che provoca nel cuore di una donna è profonda e indelebile. Lo si spaccia come un nostro diritto ma è il frutto anche di una cultura maschilista, edonista e consumistica che scarica sulle spalle delle donne un enorme peso.

Nel 2022, nell’era della conoscenza e delle possibilità, l’aborto può essere evitato. Occorrono conoscenza e responsabilità.

Candy Candy
Candy Candy
1 anno fa
Rispondi a  Nica Testino

Concordo pienamente con TE, Nica.

RAFFAELLA
RAFFAELLA
1 anno fa
Rispondi a  Nica Testino

Concordo con te Nica!
L’esperienza di questa pillola abortiva lascia poco tempo per pensare e soprattutto si fa un uso molto leggero e nella maggior parte dei casi è utilizzata per “sbarazzarsene” velocemente di una NUOVA VITA non programmata e non perché ci siano gravi problemi di salute della madre.
Voglio dire a tutte che io ho vissuto questa esperienza e a distanza di diversi anni mi porto dietro una ferita molto profonda che nulla colmerà! Soffro molto e non passa giorno che non penso a questo errore fatto con leggerezza e soprattutto manipolato dal padre che lo riteneva un incidente di percorso. Per questo chiedo ad ogni donna di fare scelte responsabili perché un figlio ti da gioie ogni giorno… l’aborto ti da un tormento quotidiano e la morte interiore e sensi di colpa che saranno difficili da gestire psicologicamente.
E per piacere voi uomini abbiate la delicatezza di restare in silenzio perché non avete la minima idea di cosa si stia parlando!
L’unica consolazione è quella di avere un Angelo in cielo.

Pippuzzo
Pippuzzo
1 anno fa

Non uccidere!

ALDO GRAMMATICA
Aeldus
1 anno fa

L’importante è che la pillola non diventi un profilattico.
Fallo indossare prima….

Tonico
Tonico
1 anno fa

C’è da rallegrarsi? No!

franco
franco
1 anno fa

quando ho scritto Diritti delle DONNE era soltanto per chiarire una volta per tutte che Nessuno può arrogarsi tale diritto tantomeno noi maschi! ho scritto SOFFERENZA- evidente che non lo avete letto- quella che le DONNE hanno e subiscono nella pratica certo NON voluta se non per motivi GRAVI E NECESSARI- non solo sono decine gli esempi di DONNE che rinunciano anche a costo della vita! quindi mi scuso se ho dato un’interpretazione ambigua ma volevo solo dire VIVA LE DONNE CHE HANNO IL “POTERE” IMMENSO DELLA VITA