Eccola la riedizione di “Quando Corato affondò”, il libro scritto da Pasquale Tandoi che narra una delle pagine più buie della storia di Corato: i crolli del 1922. È stata presentata ieri sera nel chiostro di Palazzo di città e da quest’oggi sarà possibile acquistare una copia nelle edicole. Il prezioso volume, ricco di magnifiche fotografie dell’epoca e di nuovi interessanti dettagli sulla vicenda, è edito da Live Edizioni.
La prima stampa uscì nel 1997. «Scoprii nella biblioteca comunale un album di foto del genio civile, – racconta Tandoi – che mostravano il dramma subito da Corato nella sua storia millenaria. Di lì cominciò la mia ricerca, a partire dalle pagine dei giornali dell’epoca. Consultai diverse fonti, come l’archivio del Comune, che mi aiutarono a ripercorrere giorno per giorno questa immane tragedia. Internet non esisteva e feci un faticoso lavoro di trascrizione. Andavo spesso a Bari, alla biblioteca nazionale per spulciare i giornali e ricopiare i fatti narrati pagina per pagina. Fu il mio secondo libro dopo quello sul brigantaggio. Da allora non mi sono fermato».
Nel corso della serata, organizzata da Amici dei Musei Corato nell’ambito del progetto “Le Vie dell’Acqua”, e introdotta dal professor Mario Piccarreta, Pasquale Tandoi ha raccontato la sua opera, anticipato l’uscita di un nuovo libro che riguarderà il medioevo e ringraziato gli sponsor – Fondazione Cannillo, Fondazione Casillo, Granoro e Steeltech – per il loro mecenatismo.
Ecco dove è possibile acquistare una copia del libro:
Mondadori Bookstore – Largo Plebiscito, 11
Liber – Corso Garibaldi, 24
SonicArt – Corso Mazzini, 8
Edicola Mappamondo – Via Don Minzoni, 116
Cartolibreria Rosa Olivieri – Via Aldo Moro, 133
Edicoleo – Viale Armando Diaz, 83
Edicola Ritorti – Via Orlando Vittorio Emanuele, 2
Ringrazio di cuore le tante persone che ieri sera hanno affollato il chiostro del comune e che hanno seguito con attenzione il mio racconto. La loro presenza è stata per me motivo di grande onore
ed è segno che la storia della nostra città suscita molto interesse tra i coratini. Una storia che sempre più va divulgata soprattutto fra i giovani.
siamo noi che dobbiamo ringraziarla, professore. senza il suo prezioso lavoro, la nostra città, già orba di monumenti importanti, di avvenimenti storici rilevanti e piuttosto anonima sotto tanti punti di vista, sarebbe oggi ancor più invisibile e trasparente agli occhi di noi odierni cittadini e a quelli delle nuove generazioni. grazie ancora!
Grazie a lei, gentile Professore.
In particolare, l’ascolto di passaggi del reportage di Giuseppe De Falco è stato commovente.
Grazie a lei per l’attenta ricerca e alle studentesse che con la loro voce hanno ridato voce ai nostri concittadini che hanno vissuto quell’immane tragedia.