In collaborazione con La Redazione

La figura dell’HR manager: percorso formativo, funzioni in azienda e possibilità di carriera

La figura dell’HR manager: percorso formativo, funzioni in azienda e possibilità di carriera
Il capitale umano gioca un ruolo chiave nel successo delle imprese. Non sorprende quindi scoprire che il mercato del lavoro sia sempre più ricco di occasioni per gli specialisti HR (Human Resources) e in particolare per le figure in possesso di competenze manageriali
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Il capitale umano gioca un ruolo chiave nel successo delle imprese. Non sorprende quindi scoprire che il mercato del lavoro sia sempre più ricco di occasioni per gli specialisti HR (Human Resources) e in particolare per le figure in possesso di competenze manageriali.

Quale ruolo svolge esattamente un manager HR all’interno dell’azienda?

A dispetto di ciò che molti immaginano le responsabilità di questa figura professionale non riguardano solamente la selezione della forza lavoro, ma anche un ulteriore ricco ventaglio di mansioni, che spaziano dalla gestione degli aspetti contrattualistici a quella dei percorsi formativi.

In questo articolo trovi un’ampia panoramica sulle modalità di accesso a questa professione, sulle responsabilità del manager HR e sulle sue prospettive di carriera.

Come diventare HR manager: i percorsi formativi preferenziali per l’accesso all’ambito HR

Chi occupa ruoli manageriali all’interno degli uffici delle risorse umane deve possedere competenze molto trasversali, che spaziano dalla sociologia alla giurisprudenza e dalla psicologia alla gestione d’impresa.

Ne consegue che il percorso di studi che porta alla definizione di queste figure non è unico, nonostante nella maggior parte dei casi il conseguimento della laurea, almeno triennale, rappresenti un requisito minimo.

Agli studi più prettamente accademici in molti casi si sommano poi corsi di alta specializzazione o master professionalizzanti, necessari per acquisire il set di skill pratiche proprio dello specialista HR.

Carriera nel settore delle risorse umane: quale corso di laurea scegliere?

Come accennato sono molte le competenze e, di conseguenza, i percorsi di studio che possono trovare il loro naturale sbocco in una professione nell’ambito delle risorse umane.

I corsi di laurea più affini al mondo delle HR sono quelli proposti dalle facoltà di psicologia o sociologia, ma più in generale tutti i percorsi accademici umanistici forniscono un bagaglio di competenze utile nella professione. Capacità di comunicazione, empatia e spiccate doti relazionali sono infatti tra i capisaldi dello specialista HR.

Anche la classica laurea in giurisprudenza può rappresentare una scelta indicata per le matricole interessate ad una carriera nel mondo delle risorse umane. Gli indirizzi incentrati sul diritto del lavoro sono naturalmente quelli consigliati in questo caso.

Infine, l’accesso alla carriera HR è possibile anche attraverso studi di stampo economico, ideali per lo sviluppo di professionalità più tecniche e maggiormente incentrate sulla fine conoscenza delle dinamiche aziendali e di mercato.

Accesso alle professioni HR: il valore competitivo dei master di specializzazione

Il conseguimento del titolo di dottore triennale o magistrale rappresenta senza dubbio un ottimo punto di partenza. L’accesso a ruoli non entry-level negli uffici delle risorse umane è però sempre più spesso subordinato al possesso di ulteriori titoli di specializzazione.

Master universitari oppure erogati da Business School (o School of Management) rappresentano senza dubbio un attestato di competenza nel settore molto apprezzato. Per capirne le ragioni basta analizzare il piano di studio dei master risorse umane riconosciuti dalle associazioni di categoria: gli studi si concentrano su competenze pratiche, metodi di lavoro, strumenti tradizionali e digitali e in generale su tutti gli elementi utili a formare specialisti pronti ad un’immediata immissione in ruolo.

In più, i master HR più prestigiosi includono anche la possibilità di stage e tirocini in azienda, utili per testare subito sul campo le proprie competenze, arricchire il proprio curriculum con una prima esperienza lavorativa e, nei casi migliori, compiere il primo passo verso l’acquisizione di un ruolo stabile all’interno dell’impresa.

Le skill pratiche e teoriche dello specialista HR

Tra le abilità cruciali del manager delle risorse umane rientrano:

  • fine conoscenza degli aspetti normativi inerenti la gestione dei contratti di lavoro;
  • capacità di utilizzo di strumenti e metodologie relative alla definizione dei percorsi di formazione e alla valutazione della loro efficacia;
  • familiarità con i framework adoperati per la valutazione delle performance e della produttività;
  • padronanza dei tool digitali impiegati in modo standard all’interno degli uffici HR.

Le mansioni principali del manager dell’ufficio risorse umane

Le esatte funzioni del manager HR variano a seconda della tipologia di impresa considerata, delle dimensioni e del settore di competenza.

In generale, però, il ventaglio di attività gestite e monitorate spazia tra:

  • analisi della forza lavoro interna, definizione delle esigenze e delle prospettive di crescita dei vari reparti e valutazione della necessità di incrementi della forza lavoro;
  • individuazione della tipologia di figure professionali richieste ed elaborazione delle job offer;
  • impostazione ed eventuale supervisione dei colloqui conoscitivi, motivazionali e/o tecnici;
  • cura dei rapporti con il personale dalla fase di assunzione fino a quella di cessazione del rapporto di lavoro;
  • definizione dei percorsi di crescita e di sviluppo di nuove competenze attraverso la formazione continua dei dipendenti;
  • amministrazione di contratti, passaggi di carriera, revisioni del trattamento economico, premi di produzione ed eventuali benefit concordati con il personale;
  • gestione delle relazioni con le associazioni sindacali;
  • valutazione delle performance e della produttività dei vari reparti e dei singoli dipendenti.

Per approfondimenti sul ruolo degli specialisti e manager HR nelle imprese italiane e sulle prospettive di crescita dell’economia nazionale in relazione agli investimenti per lo sviluppo del capitale umano si rimanda ai dati contenuti nel Rapporto Imprese 2021 dell’ISTAT.

lunedì 19 Settembre 2022

(modifica il 22 Settembre 2022, 15:16)

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