Crisi energetica

Caro bollette, batosta anche per il Comune: previsto un aumento di spesa da 1 milione e 200mila euro

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Comune di Corato
Il Palazzo di Città
La somma è stata già accantonata in bilancio
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Il caro bollette non è soltanto un grattacapo degli imprenditori e delle famiglie ma anche dei pubblici amministratori che si vedono costretti a prevedere in bilancio cifre inedite da destinare, appunto, al pagamento delle forniture di luce e gas. I sindaci dei vari comuni della provincia di Bari si sono attivati per evitare il più possibile gli sprechi: già da febbraio scorso il sindaco metropolitano di Bari Decaro aveva lanciato l’allarme energetico invitando i colleghi sindaci a spegnere i monumenti e a paventare una riduzione dell’utilizzo del riscaldamento durante l’inverno e qualche giorno fa ha preso la decisione di spegnere le luci ornamentali di Bari Vecchia per risparmiare sulle bollette. A Molfetta, pur di non rinunciare alle luci della festa patronale, sono state installate luminarie di ultima generazione autoalimentate. Non un centesimo il Comune utilizzerà di tasca propria per pagare l’energia.

A Corato, alla pari di tanti altri comuni dell’area metropolitana, non si sono rese necessarie ancora iniziative drastiche per contenere i costi. La batosta tuttavia si sente. Nel corso dell’ultima riunione della consulta dello sviluppo economico, De Benedittis ha ribadito quanto già riferito in Consiglio Comunale: «Abbiamo dovuto accantonare una ulteriore cifra di 1milione e 200mila euro per far fronte al caro energetico». E potrebbero non bastare se l’andamento, così come si paventa, dovesse essere ancora verso un incremento dei prezzi dell’energia e del gas.

Dalla Regione l'invito alle istituzioni a sostenere imprese e famiglie

L'assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci
L'assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci

«I rincari di luce e gas impongono ad ogni istituzione scelte strategiche che vanno nella direzione del sostegno alle imprese e del sostegno alle famiglie». Sono le parole dell’assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci, il quale ha ribadito la necessità di puntare sull’autonomia energetica delle aziende «messe in ginocchio dai costi sempre più insostenibili dell’energia».

L’assessore regionale ha voluto ricordare che, già lo scorso marzo, con delle misure rivolte alle piccole e medie imprese del commercio, dell’artigianato e del manifatturiero, le attività produttive si sono messe in moto per raggiungere l’obiettivo dell’autonomia energetica. Ma è in questo periodo che si sta avvertendo il boom di richieste.

«Per la prima volta – aggiunge l’assessore allo sviluppo economico della Regione –  abbiamo dato alle imprese la possibilità di presentare un programma di investimenti che prevede la realizzazione di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile, come unico intervento».

Nel 2022 il numero di domande inviate tra aprile e luglio ha subito un incremento del 63% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

«Ovviamente siamo al lavoro per una ulteriore misura che incentivi l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo energetico – continua Delli Noci –  Tutte le istituzioni hanno il compito di muoversi in questa direzione. Voglio fare un plauso all’iniziativa della Camera di Commercio di Lecce che, attraverso un bando innovativo, ha scelto di sostenere le imprese salentine vittime del caro energia. L’augurio è che anche gli altri enti camerali la facciano propria considerandola una buona pratica».

Le proposte dei sindaci per contrastare il caro bollette

Il presidente Anci Puglia Ettore Caroppo (sindaco di Minervino di Lecce), con il vicepresidente Massimo Colia (sindaco di Stornarella), il delegato al welfare Pasquale Chieco (sindaco di Ruvo) e il vicesegretario Domenico Sgobba.
Il presidente Anci Puglia Ettore Caroppo (sindaco di Minervino di Lecce), con il vicepresidente Massimo Colia (sindaco di Stornarella), il delegato al welfare Pasquale Chieco (sindaco di Ruvo) e il vicesegretario Domenico Sgobba.

I sindaci, dunque, si ritrovano a dover gestire una situazione complicata legata anche alla necessità di dover prevedere in bilancio delle cifre considerevoli da impiegare per le forniture di energia. Si tratta di fondi che verranno necessariamente distolti da altri capitoli di spesa. Il rischio concreto che si arrivi a ridimensionare i servizi al cittadino sono elevati.

In una conferenza stampa, tenutasi lunedì scorso, il presidente Anci Puglia Ettore Caroppo, sindaco di Minervino di Lecce ha illustrato una serie di proposte finalizzate alla riduzione dei costi della pubblica illuminazione, partendo dall’efficientamento di circa 1 milione di punti luce nei Comuni pugliesi e dalla realizzazione di impianti fotovoltaiciLe proposte sono contenute in un documento  che sarà inviato al Governo tramite Anci nazionale. Le proposte per contrastare la “povertà energetica dei comuni” riguardano principalmente i seguenti interventi:

  • introduzione di una norma che preveda la possibilità di finanziare fino a 1 milione di punti luce nei comuni pugliesi per l’efficientamento e la messa in sicurezza degli impianti;
  • utilizzo del Fondo Kyoto, ad oggi in larga parte utilizzato, anche per l’illuminazione pubblica;
  • previsione per i comuni della possibilità di avvalersi di energy manager, la cui spesa dovrà essere rendicontata su risorse PNRR o su altre fonti di finanziamento;
  • attivazione del supporto della struttura tecnica del GSE per i comuni. (Anci e comuni pugliesi incontreranno a breve il GSE, in due appuntamenti nel mese di settembre)
  • 1 milione di KWp (chilowatt picco) di Fotovoltaico, attraverso impianti da realizzare in aree industriali o artigianali dei comuni.

«In linea con Anci nazionale e con le richieste del presidente Decaro, – ha dichiarato il presidente Ettore Caroppo – Anci Puglia ritiene prioritario e imprescindibile mantenere in equilibrio i bilanci dei comuni ed evitare dissesti. Ma riteniamo fondamentale anche attivare interventi immediati per contrastare la povertà energetica dei Comuni, in primis l’efficientamento dell’illuminazione pubblica, attingendo a risorse provenienti dal PNRR, dai fondi strutturali e dall’utilizzo del fondo Kyoto, sino ad oggi inutilizzato. Questo significa ridurre del 50% di emissioni di CO2, ma soprattutto, salvaguardare i bilanci. Importante sarebbe dotare i comuni di impianti fotovoltaici di proprietà, per consentire l’abbattimento dei costi energetici. E’ evidente che per andare incontro ai comuni bisogna rimodulare il PNRR».

SAIE: «Risparmiare con l'efficientamento energetico del patrimonio edilizio»

Classificazione energetica
Classificazione energetica

Il tema del caro bollette sarà al centro anche di una riflessione durante SAIE, la Fiera delle Costruzioni, che si svolgerà il prossimo ottobre a Bologna e che verrà partecipare molte aziende pugliesi.

Nello studio preliminare all’incontro è emerso che il risparmio può arrivare puntando sull’ammodernamento e sull’efficientamento energetico del nostro patrimonio edilizio (altamente energivoro), con la creazione di edifici e abitazioni in grado di utilizzare e “consumare” l’energia in maniera intelligente.

Quanto sono realmente efficienti gli edifici della Puglia?

Secondo gli ultimi dati di Siape, il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica sviluppato da ENEA, appartengono alle classi energetiche G e F, quelle con i consumi più elevati, quasi due terzi (il 63%) degli edifici e delle unità immobiliari per cui è stato emesso un attestato dal 2015 a oggi. La situazione non migliora guardando alle altre classi in cima alla classifica. Il 15,3% ricade, infatti, nella classe E, e l’8,5% nella D. Pochissime le unità appartenenti alla classe A: sommando A1, A2, A3 e A4, si arriva solo al 7,3% del totale. Uno scenario che accende i riflettori sulla necessità di investire sul settore delle costruzioni per limitare l’impatto dell’inflazione sul fronte energetico.

Nella provincia di Bari e sostanzialmente anche nella città di Corato, più della metà degli edifici hanno classe energetica molto bassa.

A livello provinciale, il maggior numero di APE di classe G e F si riscontrano a Foggia (67,3%), Taranto (66,9%) e Brindisi (66,7%), seguite da Lecce (65,5%), Barletta-Andria-Trani (60,3%) e Bari (58,1%). Mentre considerando sempre la somma delle classi A, le province più virtuose risultano essere Bari (10,8%), Barletta-Andria-Trani (9,4%) e Lecce (5,1%), seguite da Taranto (5%), Brindisi (4,2%) e Foggia (4,1%).

mercoledì 7 Settembre 2022

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Coratino deluso
Coratino deluso
1 anno fa

I soldi si reperiscono attraverso le multe con lo Street control ormai da tempo inutilizzato, dopo il comune può individuare un suolo di sua proprietà dove installare pale eoliche e fotovoltaico per sostenere i consumi energetici comunali.

Nicola
Nicola
1 anno fa

Un consiglio x chi abita nelle strade private ad uso pubblico ( termine inesistente x la cassazione o e una o e l’altra) comunque,
che devono SOPPORTARE anche la spesa delle luci esterne di farsi bene i conti . Il nostro Comune se li fece già a tempo debito non acquisendole perché hanno un costo. SPEGNERE CIÒ CHE SI PUÒ.

A corato
A corato
1 anno fa

L’importate è spendere 400 mila € per l’estate e il concerto con il piccolo comizio politico..che delusione..che cambiamento..magari cambia sindaco Corato..

Pier Luigi
Pier Luigi
1 anno fa
Rispondi a  A corato

E anche qui a polemiche sterili e benaltriste siam a posto.

Gino
Gino
1 anno fa
Rispondi a  Pier Luigi

scusa Pier Luigi, ma tu chi sei l’avvocato difensore del Sindaco ?…

Pier Luigi
Pier Luigi
1 anno fa
Rispondi a  Gino

No, non l’ho nemmeno votato; tu, invece, l’avvocato accusatore?

A corato
A corato
1 anno fa
Rispondi a  Pier Luigi

Sono libero di esprimere il mio parere e quello che ho scritto rispecchia ciò che pensò e lo ripeto anche! 400 mila € buttati con famiglie in difficoltà e con il comune che vorrà far cassa. Indovini da chi li prenderà i soldi il comune? In più questo sindaco è una delusione assoluta, era meglio cetto laqualunque

fc@
fc@
1 anno fa

Già come Comune rispetto all’aera metropolitana siamo enormemente indietro sotto tutti i punti di vista; in caso di emergenza le differenze aumentano per effetto di mancate decisioni e/o ritardi nell’applicare gli strumenti a disposizione. Non è vero che “A Corato, alla pari di tanti altri comuni dell’area metropolitana, non si sono rese necessarie ancora iniziative drastiche per contenere i costi” , negli altri comuni sono in funzione da tempo luci a led da e sono state prese diverse iniziative per fronteggiare in parte tale situazione. Sarebbe auspicabile che il “non è vero …..” sia accompagnato da una valida motivazione.

Antonio Caputo
Antonio Caputo
1 anno fa

Meno docce , piu mutande di lana e ..cucinate di meno!!!!

G. R.
G. R.
1 anno fa

È verissimo ciò che scrive il sig. FC. Corato è uno dei pochissimi comuni nel circondario a non avere ancora impianti di illuminazione pubblica a led. Inoltre le grandi aree verdi pubbliche comunali che giacciono inutilizzate perché non trasformarle in piccole isole fotovoltaiche collegate a kit batterie e che servano ad alimentare gli impianti di illuminazione pubblica istallati nei paraggi.

Carluccio
Carluccio
1 anno fa
Rispondi a  G. R.

Quand Hanna resc? La dia dopp s’haun già fr-cat tutt …

Vangjel
Vangjel
1 anno fa

Alle ore 13 il tratto di strada tra la SP231 e Via Gen.Ameglio ( alle spalle della scuola media Imbriani ) era illuminato a giorno..possibile che nessuno se ne sia accorto…

franco
franco
1 anno fa

ognuno la pensa e scrive in modo diverso! stiamo tornando al drastico periodo della ‘austerity..(rimember?) . quindi dìci si dovrà preparare al famoso “risparmio” anzi di più…ad arrangiarsi come già allora fecero gli Italiani.-nessuna paura ma più senso di unità nazionale, cosa che dovrebbero dire i NOSTRI POLITICI( ma che non dicono altrementi addio voto)

Franco
Franco
1 anno fa

Per risparmiare elettricità ci tocca spendere ancora di più in pannelli fotovoltaici, batterie etc. È il trucco della transizione ecologica…

Tonico
Tonico
1 anno fa

Tra i tanti sprechi anche la “stazione “per biciclette non utilizzata ma illuminata