L'interrogazione

«Quelle deleghe sono illegittime»: la capogruppo Pd D’Introno chiede chiarimenti sugli incarichi ai consiglieri

Il consiglio comunale
Il consiglio comunale
«Le deleghe andrebbero revocate al fine di evitare il compimento di atti amministrativi illegittimi e per restituire al Vice sindaco e agli assessori la pienezza delle deleghe di propria competenza e infine, per evitare che nascano conflitti tra assessori e consiglieri comunali delegati»
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«Ritengo che gli incarichi così conferiti sino illegittimi». La consigliera comunale e capogruppo del Pd, Nadia D’Introno, ha presentato una interrogazione formale per chiedere chiarimenti «circa la legittimità delle deleghe attribuite ad alcuni consiglieri, così come formulate dal sindaco», come afferma la stessa esponente del Partito democratico sui social.

«Un consigliere delegato – scrive la consigliera D’Introno via Facebook – può essere incaricato di svolgere unicamente compiti di istruttoria, di studio, di analisi su di una ben determinata questione: in poche parole il consigliere delegato non può svolgere nulla di diverso rispetto ai suoi colleghi. Tale tesi è confermata da unanime giurisprudenza amministrativa, nonché da pareri del Ministero degli Interni. Non a caso ho rifiutato ben due deleghe (delega alla partecipata Asipu – delega al bilancio partecipativo), garantendo al Sindaco che avrei continuato ad approfondire entrambe le questioni, senza il bisogno di riconoscimenti formali. Data la evidente confusione dei rapporti tra gli organi istituzionali (sindaco, giunta e consiglio comunale), manifestatasi non solo all’interno del palazzo di città ma anche nella opinione pubblica, in particolare nell’ultimo periodo, venerdì 12 agosto ho presentato un’interrogazione al sindaco, al fine di ricevere chiarimenti circa la legittimità del conferimento delle deleghe così come formulate».

Nel testo della interrogazione si fa riferimento alle deleghe assegnate ai consiglieri Alessandro Palmieri (gestione dei rapporti con le associazioni sportive con particolare riferimento alla impiantistica sportiva; Giuseppe Di Bartolomeo (attuazione del processo di digitalizzazione del Comune di Corato; Giulio D’impero (gestione dei rapporti con l’hub vaccinale di Corato e successivamente gestione dei rapporti con gli Enti del Terzo Settore e organizzazione pulizia e decoro del Cimitero Comunale) e Antonella De Benedittis (istituzione e gestione dei rapporti con il Forum del Giovani).

«Il Consiglio Comunale – si legge nella interrogazione – non è stato ufficialmente informato del conferimento di tali deleghe consiliari (come previsto dall’art .38 dello Statuto), né sul sito istituzionale del nostro Comune vi è traccia degli atti di incarico. Solo attraverso un’istanza di accesso agli atti sono venuta a conoscenza del testo degli atti di delega ed ho appreso che l’attribuzione dei vari incarichi ai consiglieri si fonda sulla mancanza del “dono dell’ubiquità” da parte del sindaco e degli assessori. Infatti, in tutti i casi si legge la seguente motivazione: “ritenuto che per i diversi argomenti o attività è necessaria la presenza dell’amministratore e che spesso la contemporaneità di incontri e riunioni impedisce allo scrivente o all’assessore delegato, di presenziare in più luoghi, il sindaco incarica […]”».

«Ritengo che gli incarichi così conferiti siano illegittimi» rimarca Nadia D’Introno nella interrogazione. «Vero è che nell’ambito dell’autonomia statutaria di ciascun Comune, sancita dall’art. 6 del Testo Unico degli Enti Locali, è ammissibile la disciplina di deleghe interorganiche, ma solo se il contenuto delle stesse sia coerente con la funzione istituzionale dell’organo cui si riferisce. Inoltre, da tempo la giurisprudenza amministrativa (T.A.R. Toscana 27/4 /2004 nr. 1248 – T.A.R. Puglia sentenza n 4499/2006, Consiglio di Stato parere n 4883/11 reso in data 17 ottobre 2012) ha chiarito che ai consiglieri comunali non possono essere conferiti incarichi di natura gestionale. Dello stesso parere è il Ministero degli interni (parere del 7 Agosto 2008 richiamato e confermato dal parere reso l’11 novembre 2016) “Non è individuabile nel TUEL alcun fondamento di un generale affidamento di compi di collaborazione amministrativa a consiglieri da parte del Sindaco”.

Alla luce di quanto innanzi – prosegue il testo della consigliera Dem – si evince che non esiste un divieto assoluto di conferire incarichi ai consiglieri comunali, ma le deleghe possono avere ad oggetto esclusivamente compiti di istruttoria, di analisi, di studio in favore del sindaco delegante. Più precisamente le cosiddette deleghe non possono attribuire compiti di amministrazione attiva, né impegnare l’amministrazione verso l’esterno, né il consigliere delegato può partecipare alle riunioni di giunta. I compiti affidati al consigliere delegato, perciò, non possono confliggere, come nel nostro caso, con quelli affidati agli assessori, né con le attribuzioni gestionali riservate per legge alla struttura amministrativa, né possono porre il consigliere delegato in una posizione diversa o superiore a quella attribuita dalla legge ai suoi colleghi.

Il Ministero degli interni, con il succitato parere, ha voluto stigmatizzare il comportamento di alcuni sindaci che hanno abusato dello strumento delle deleghe consiliari “poiché in tal modo risulterebbe aumentato in modo surrettizio il numero degli assessori”; così come il parere in questione mira ad evitare l’incongrua circostanza che un consigliere delegato ricopra contemporaneamente il duplice ruolo di controllore e controllato. Orbene, gli atti di delega, sia per le parole utilizzate, sia per la motivazione addotta che per il contenuto (coadiuvare nella gestione e nei rapporti esterni ), non lasciano dubbi sulla loro illegittimità».

La capogruppo del Pd, quindi, «interroga il Sindaco per conoscere sulla base di quale norma giuridica ha attribuito le deleghe consiliari di cui in precedenza ed ogni altra delega eventualmente conferita e non comunicata al Consiglio comunale. Personalmente ritengo che le deleghe, cosi come formulate, siano illegittime e pertanto andrebbero revocate al fine di evitare il compimento di atti amministrativi illegittimi, al fine di restituire al Vice sindaco Beniamino Marcone e agli assessori Vincenzo Sinisi, Concetta Bucci e Luisa Addario la pienezza delle deleghe di propria competenza e infine, per evitare che nascano conflitti tra assessori e consiglieri comunali delegati nelle stesse materie».

mercoledì 17 Agosto 2022

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Al Pensa
1 anno fa

Ognuno fa come meglio crede, secondo me stare a casa sarebbe la cosa più giusta.

Enzino
Enzino
1 anno fa

In poche parole, questi non ne azzeccano una.

Modi
Modi
1 anno fa

Ma perché sforzarsi di saper fare il tuttologo? Un muratore non può improvvisarsi sarto!
Qualora ce ne fossero, lasciate fare a chi ha le competenze! È chiaro consiglieri? Tranquilli

Gigi Gusto
Gigi Gusto
1 anno fa

Praticamente l’unica opposizione a questa amministrazione è fatta dalla consigliera del PD. Il resto è il nulla più assoluto

Luigi Acella
Luigi Acella
1 anno fa

Il Sindaco con le deleghe ha voluto dare un pò di visibilità ad alcuni consiglieri comunali meritevoli.

Pippuzzo
Pippuzzo
1 anno fa

Meditiamo gente, meditiamo. Facciamo tesoro di questo tempo e al prossimo giro….

carluccio
carluccio
1 anno fa
Rispondi a  Pippuzzo

… capirai …

nerdrum
nerdrum
1 anno fa

pressappochismo, superficialità, arroganza, saccenza, cerchio magico…

Gino Gino
Gino Gino
1 anno fa

Ormai è chiaro che è nata la P. D. B. una nuova formazione politica mista che per rancore o per invidia critica tutto quello che si fa a prescindere….. Ci ricorderemo di loro al momento giusto.