La storia

Mario Capanna e l’ulivo: «Fiero di avere due filari di coratina nel mio uliveto»

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Mario Capanna a Corato
Mario Capanna a Corato
L'ex leader sessantottino è oggi un appassionato olivicoltore. Ieri è stato a Corato per raccontare i pregi di una pianta «inarrendevole» e dall'olio «portentoso»
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Il nome di Mario Capanna si associa alle lotte studentesche del 1968, alla sua attività di politico e parlamentare di Democrazia Proletaria, alla sua attività di intellettuale tra i più apprezzati nel nostro Paese. In pochi penserebbero, invece, che tra le sue più grandi passioni vi è il lavoro nei campi, l’attività quotidiana di cura delle sue piante di ulivo, quella pianta che lo ha fatto innamorare proprio per la sua robustezza, per la sua forza e capacità di sopravvivere alle avversità e di generare il frutto dell’oliva, il cui olio ha capacità, per usare le sue parole, «portentose». «Un farmaco che occorre a prevenire le malattie e, quando esse dovessero sopraggiungere, anche a curarle» ci ha confidato in una intervista.

Mario Capanna è stato ieri a Corato, nell’ambito dell’iniziativa Gusto Jazz, per presentare il suo libro interamente dedicato all’ulivo e al suo olio. “Evo – La magia dell’ulivo e dell’olio” si chiama l’agevole volume che vuole essere una enciclopedia concentrata sul tema dell’ulivo, parlando di esso nella storia, nella letteratura, nella scienza e nella terra. La notorietà di Mario Capanna è senza dubbio un veicolo per dare un maggiore impulso alla valorizzazione dell’olio extravergine di oliva ancora oggi non completamente conosciuto nelle sue proprietà e nel suo effettivo valore.

Una passione, quella per gli ulivi, a cui Mario Capanna ha dato seguito appena dopo la caduta del muro di Berlino, nel 1990. «Piantare gli ulivi era un modo per dire “Mentre crolla mezzo mondo io costruisco qualcosa”. Ho sempre avuto amore per la terra ed è stata l’occasione giusta per coronare un sogno, che era quello di piantare degli ulivi» ci ha raccontato.

E può sembrare strano che un intellettuale, di punto in bianco, scelga di darsi alla terra e maturare una conoscenza tale della materia da pubblicarne un libro. Per Mario Capanna, però, non ci può essere intellettuale che non conosca una vanga una zappa perché chi non ha mai vissuto la terra «non conosce un lato fondamentale dell’esperienza umana. È bene che noi immaginiamo di imitare l’uomo rinascimentale che appunto studiava, scriveva, si impegnava politicamente ma era anche capace di arti e mestieri. Questo dava concretezza all’esistenza».

Con grande modestia ed anche ammirazione, Capanna ha parlato di ulivi nella terra degli ulivi, la Puglia, Corato. «Io sono felicissimo di venire a Corato a parlare di olio, perché la coratina che qui nasce genera il miglior olio. Ed io sono fiero, per me è un motivo di vanto avere nel mio uliveto due filari di coratina. E non è un caso che nei concorsi nazionali ed internazionali siano sempre i produttori di coratina a imporsi» afferma.

L’arrivo a Corato, per Mario Capanna, si è trasformato anche in una occasione di conoscenza. Le sue vacanze coratine gli consentiranno di osservare da vicino le modalità di potatura che si usano nei nostri campi, ma anche di scambiare delle parole con i frantoiani, con coloro che sono deputati alla lavorazione e alla commercializzazione di un prodotto il cui valore, purtroppo, non è ancora ben riconosciuto.

«Si pensi che per una bottiglia di vino si è disposti a spendere cifre considerevoli e invece per una bottiglia di olio, che pur ha una durata di alcune settimane, un prezzo di qualche decina di euro è considerato eccessivo. Questo perché non è abbastanza riconosciuto il suo valore» riflette.

«Occorre che i produttori si mettano insieme, facciano conoscere questo portentoso prodotto, investano nella comunicazione ma non soltanto in spot pubblicitari. Occorre che ne parlino ai giovani, che ne parlino su scala nazionale, perché l’Evo è un prodotto che merita» suggerisce.

E da Corato prende un impegno: «Quando sarò chiamato a parlare di olio, ovunque io vada, parlerò della Coratina..

mercoledì 27 Luglio 2022

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carluccio
carluccio
1 anno fa

“… formidabili quegli anni! certo io e il mi gruppo di katanga non ci saremmo arresi a vedere il Palazzo così inerte … avremmo dato l’assalto colpendo con randelli di ulivo, in segno di pacifica intenzione rivoluzionaria chiunque si fosse frapposto tra l’energico rinnovamento e lo stagnante, inutile poltronismo parolaio retrogrado e reazionario … e avremmo purgato con olio Extra Vergine di Oliva (che oltre alla incontenibile evacuazione avrebbe portato anche immensi benefici al purgato) chiunque avesse messo in dubbio il mio diritto ad incassare un vitalizio da europarlamentare che mi consente di atteggiarmi ad uomo neorinascimentale tra libri, orto, interviste e comparsate (sempre più rare in verità) ed ameno cazzeggio … formidabili quegli anni! …”

Vincenzo Quinto
Vincenzo Quinto
1 anno fa
Rispondi a  carluccio

ahahahahahahhahahhahahha……….condivido e sottosrivo al 100%. atteggiarmi a uomo “neorinascimentale ” e’ troppo bella , BRAVO CARLUCCIO!!!!!

Vincenzo Quinto
Vincenzo Quinto
1 anno fa

angor p’nnanz ve’??

Il grillo parlante
Il grillo parlante
1 anno fa

Grazie signor Mario Capanna… siamo lusingati di questo.
Un Coratino D.O.C.

franco
franco
1 anno fa

però vorrei dire ai signori di corato che hanno disquisito-con dileggio- sui pensieri del NOSTRO che almeno costui ha innervato il proprio uliveto con piante -nostre- ha quindi apprezzato-lui- il nostro OLIO ed infine ha -quasi con dedizione- parlato a tutti i coratini produttori e non di investire e tramandare al MONDO le proprietà della coratina. ha infine preso un impegno di parlarne LUI ovunque andrà.- e CORATO , invece…?