Il messaggio del sindaco De Benedittis nel giorno in cui si ricordano i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata.
«Si fa memoria, oggi, del massacro delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Si trattò di una tragedia nazionale e europea consumatasi, a partire dal 1943, sui territori contesi del confine orientale dell’Italia: Istria, Dalmazia, Venezia-Giulia, Quarnaro. Le politiche nazionaliste del regime fascista avevano esposto la minoranza etnica di lingua italiana, alla rabbia delle altre popolazioni locali e alla vendetta dall’esercito jugoslavo di Tito. Fu così che circa 5 mila persone morirono, nei campi di prigionia o nei dirupi carsici delle foibe, macabro simbolo di quella immane tragedia. Finita la guerra, circa 300 mila persone di etnia italiana furono costrette ad abbandonare le proprie case e a riversarsi in Italia raggiungendo anche la nostra città.
Ben presto, però, sull’esodo giuliano-dalmata cadde il silenzio, anche per motivi ideologici e molte di quelle persone dimenticate nei campi profughi (ce n’era uno anche tra Gravina e Altamura) presero in gran parte la via dell’emigrazione, soprattutto verso l’America. Questa triste vicenda sia di monito per tutte e tutti noi, sugli esiti infausti a cui portano populismi, nazionalismi, contrapposizioni etniche e odi ideologici. Il riscatto di quella terribile pagina di storia è nella nascita dell’Unione Europea, la cui dimensione continentale e cosmopolita segna il superamento dei particolarismi e rifonda, ogni giorno, la Pace».
Egregio Sindaco, secondo lei le foibe e la pulizia etnica in Venezia Giulia, Istria, Dalmazia e Quarnaro furono la vendetta del nazionalismo fascista, quindi in qualche modo “giustificate e giuste”. Me ne dispiace molto perché da un fine intellettuale come lei, e per il ruolo pubblico che riveste, mai avrebbe dovuto esprimersi in questo modo. Anzi avrebbe dovuto onorare questo giorno con ben altre manifestazioni pubbliche e facendo esplicito riferimento alla necessità di “riconciliazione nazionale”, riconoscendo in primis la immane mutilazione subita dall'Italia.
Infine, la invito a leggere l'epitaffio scritto da Giovanni Bovio ben prima del fascismo sotto la statua locale di M.R. Imbriani. Potrebbe esserle utile, come lo fu per diverse generazioni di nostri coratini addietro.
Come distorcere la storia.
Sindaco,ha offeso il concetto di memoria storica. Tuttavia non mi delude più nulla se penso all'orientamento politico che sostiene, reo di aver denigrato persone a suon di baionette nel silenzio complice europeo. Dovrebbe chiedere pubblicamente scusa anche a nome di una sinistra poco coerente con la storia.