La storia

Ignazio Gravina porta il karate in ospedale: «Insegniamo a difendersi dalla sofferenza»

La Redazione
Ignazio Gravina porta il karate in ospedale: «Insegniamo a difendersi dalla sofferenza»
Il maestro coratino da cinque anni si è unito alla squadra di Kids Kicks Cancer. Ogni mese, in media un paio di volte, si reca al Policlinico per insegnare karate ai piccoli pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica
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Ogni mese Ignazio Gravina allaccia il kimono e va al Policlinico ad insegnare ai piccoli pazienti di oncoematologia pediatrica a utilizzare il karate per difendersi dalla sofferenza. Lo fa da cinque anni, ovvero da quando si è unito alla squadra di Kids Kicks Cancer, associazione benefica fondata da Rabbi Elimelech Goldberg nel 1999 ormai diffusa in diversi Paesi del mondo e che ha come scopo quello di alleviare, attraverso l'arte marziale, il dolore dei bambini che affrontano il cancro.

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«Il mio nome lo fecero dei maestri Filjkam (la federazione italiana nella quale rientra anche il karate ndr)», racconta Ignazio Gravina, maestro di karate e cintura nera sesto dan. «Per diventare Mat (Martial Art Therapyst) ho affrontato un corso di diversi mesi mentre, parallelamente, iniziai ad andare in ospedale. Insegnare karate in palestra è diverso rispetto a farlo in corsia. Per questo motivo bisogna essere preparati». Ignazio è anche papà e ammette: «Questa attività di volontariato non è semplice da affrontare emotivamente perché sei di fronte a tanta sofferenza, patita da giovani che hanno l'età dei tuoi figli».

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In Puglia ci sono una quindicina di maestri abilitati che turnano a seconda delle disponibilità. Ignazio Gravina è l'unico coratino e, in media, . Si recano al Policlinico in coppia ed entrano in reparto in punta di piedi, coadiuvati dai medici. Chiedono loro quale dei bambini può svolgere una lezione che di solito dura una quindicina di minuti. Chi ha terminato il ciclo di cure spesso non ha la forza di sostenerla. «Con loro facciamo esercizi di respirazione diaframmatica per gestire meglio il dolore e portiamo dei colpitori per permettere ai piccoli di tirar fuori il male che hanno dentro e sentirsi più forti psicologicamente».

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Gli allievi fanno un percorso che li porta ad ottenere anche le cinture e, i bambini che terminano la terapia, possono continuare ad andare in palestra gratuitamente. «I risultati raggiunti sono enormi. – spiega Ignazio Gravina con soddisfazione – Quando fanno movimento si sentono meglio. È bello mettersi in gioco, utilizzare le arti marziali come strumento per far stare bene gli altri».

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martedì 25 Gennaio 2022

(modifica il 2 Agosto 2022, 22:16)

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Maria P.
Maria P.
2 anni fa

Che ideona, non c'è che dire…..e pure i medici che glielo fanno fare.

Salvatore Patruno
Salvatore patruno
2 anni fa

Grande Ignazio

Aldo Procacci
Aldo Procacci
2 anni fa

Complimenti Ignazio. Questo ti fa onore. Sei una persona esemplare, ricca di valori e sempre a disposizione del prossimo.
Grazie per il tuo impegno.

Roberto
Roberto
2 anni fa

Grande umanità, grazie Ignazio

Mario Mazzilli
Mario Mazzilli
2 anni fa

Ottima iniziativa. Bravo

Angela  Mazzilli Ventura-Corato
Angela Mazzilli Ventura-Corato
2 anni fa

Niente parole… “Solo” applausi…
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Gaetano Nesta
Gaetano Nesta
2 anni fa

Grande Ignazio, sei un peesona eccezionale

Rosanna Prisco
Rosanna Prisco
2 anni fa

Bravo ……. almeno i bambini possono spensierarsi un pochino …. dovrebbero fare molte persone così….non solo parlare di posti letto mancanti ,covid ecc….ci sono altre realtà purtroppo …