Politica

Città Nuova: «Incertezze sul futuro​ dell’Asipu, possibili danni per il Comune?»

La Redazione
Il centro di raccolta rifiuti Asipu
È il rischio che paventa il direttivo del movimento politico Città Nuova che, in una nota, affronta il tema della società pubblica in house partecipata al 100% del Comune
3 commenti 1566

Possibili danni per l’ente comunale in seguito alle incertezze sul futuro di Asipu. È il rischio che paventa il direttivo del movimento politico Città Nuova che, in una nota, affronta il tema della società pubblica in house partecipata al 100% del Comune.

La nota integrale.

«Con l’avvio dell’operatività di Sanb spa (progetto fortemente voluto dall’amministrazione Mazzilli di cui avremo modo di riparlare), Asipu srl ha cessato di svolgere per conto del Comune di Corato i servizi di igiene ambientale (raccolta dei rifiuti, spazzamento delle strade e servizi accessori). A seguito di questo processo di riorganizzazione, lo staff di Asipu srl (direzione, ufficio tecnico, servizi amministrativi) è quindi transitato in Sanb, lasciando di fatto sguarnita Asipu, che ad oggi mantiene tutti i suoi organi societari (Consiglio di amministrazione e Collegio dei revisori), ma è priva del management e, soprattutto, non ha indirizzi rispetto alla sua gestione futura.

È necessario infatti evidenziare che Asipu è una società pubblica in house partecipata al 100% del Comune di Corato: è l’amministrazione comunale che dà mandato al Consiglio di amministrazione di operare per raggiungere determinati obiettivi, dotando la società di patrimonio e affidando alla società i servizi da svolgere. Ad oggi l’Asipu non ha indirizzi sul suo futuro e, ancora peggio, non ha certezze neanche rispetto alla gestione corrente. In assenza di certezze, non risulta infatti elaborato alcun piano industriale che dimostri – attraverso i pochi servizi attualmente affidati (fondamentalmente quelli cimiteriali) – come sia possibile garantire la sostenibilità della gestione e la prosecuzione della vita societaria. Lo ribadiamo: Asipu srl è una società la cui proprietà è dei cittadini di Corato e le quote sociali sono iscritte nell’attivo del bilancio comunale.

In sintesi, un Consiglio di amministrazione che ha terminato il suo mandato triennale e che opera in prorogatio (con non poche perplessità rispetto alla legge Madia), l’assenza di management e servizi tecnici, con pochi lavoratori interinali e l’incertezza sul futuro, compongono una miscela che ha un unico esito: la liquidazione di Asipu con un danno per il patrimonio del Comune di Corato e quindi ad una voce del bilancio comunale.

La questione è stata più volte posta in via informale al sindaco e al suo entourage attraverso i social: le poche risposte lapidarie sono state del tipo “ci penseremo nei tempi dovuti”. Certamente nessuno si aspetta che il tema sia affrontato nei tempi non dovuti, il punto è che i tempi non possono essere quelli della Pubblica Amministrazione, ma dell’impresa e del codice civile (l’Asipu è una srl) e al 31/12 si chiude l’esercizio 2020: come si chiuderà in termini di bilancio l’anno 2020? Qualcuno ne ha contezza? Supererà il test della “continuità aziendale”?

Ci rivolgiamo quindi al sindaco, alla giunta e al Consiglio comunale che sta per insediarsi: il patrimonio, e quindi le partecipazioni societarie, sono un tema di Consiglio infatti. Anche l’assenza di decisione rispetto al destino di Asipu srl è un’assunzione di responsabilità in quanto determinerà degli effetti negativi che poi si ripercuoteranno sul bilancio comunale: sia perché i costi fissi e variabili comunque ci sono (a cominciare dagli emolumenti del CdA), sia perché nel 2021 – a chiusura del bilancio 2020 – vi è la concreta possibilità che il presidente del CdA sia obbligato a portare i libri in tribunale, ovvero che il Comune di Corato sia obbligato a ripianare la perdita. Chi risponderà di questi danni?

Nell’augurare buon lavoro al Consiglio comunale e buon Natale a tutti i coratini, chiediamo a tutti i nostri rappresentanti di mettere per un attimo da parte i problemi di minuta manutenzione (la buca, il tombino, il semaforo, l’aiuola…) che tanto affollano i social e – solitamente – i preliminari di Consiglio e di concentrarsi per la risoluzione dei problemi fondamentali su cui hanno competenza esclusiva e rispetto ai quali non potrà essere invocata la responsabilità dei dirigenti comunali: il bilancio, il patrimonio, le società partecipate e le strategie rispetto a queste».

lunedì 21 Dicembre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 16:16)

Notifiche
Notifica di
guest
3 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Taken
Taken
3 anni fa

Caro signor massimo Mazzilli ex sindaco di Corato lei quando ha fatto il suo dovere x la città di Corato poteva benissimo sistemare il problema asipu con nuovi concorsi x personale x inserire in azienda. Ora sta dando la patata bollente a questa nuova amministrazione pensando che il problema si può risolvere. Ma quando stavate voi cosa avete fatto per il futuro di Corato

nerdrum
nerdrum
3 anni fa

“non ci resta che piangere” – 1984 benigni/troisi. abbiamo svenduto un gioiello di famiglia, invidiato nei paesi vicinori x il carrozzone sanb (vedremo quanto reggerà) nato totalmente sul know how asipu, e perderemo i servizi complementari in house, magari per cederli in gara a ditte di acerra (cimiteriali), caivano (transenne), poggibonsi (vigilanza parco comunale), vibo valentia (bagni pubblici), francavilla fontana (verde pubblico) … in barba al lavoro che poteva restare a corato.

franco
franco
3 anni fa

la parte finale dell'articolo è da rabbrividire se non di più.- ma adesso SI DEVE pensare a come uscirne fuori in modo legale e pulito per la città.- non solo gli emolumenti del CDA(che mi sembrano utilmente proposti) ma a tutto il resto ad iniziare dal presentare …..i libri in Tribunale…..che si dia così inizio ad una ennesima incursione della nostra magistratura nella vita pubblica-dove vige appunto il principio della rewsponsabilità personale- altro che emolumenti qui si decide anche sulla vita o meno di un ente comunale di tutti i cittadini che chiedono conto a coloro che ne sono stati artefici del loro operato- troppo comodo lavarsene le mani ADESSO