Il nome di Rino Destro ai più non dirà granché, ma lo ricordano senz’altro migliaia di tifosi coratini, in particolare chi visse il famoso esodo allo stadio Della Vittoria. Era il 9 maggio del 1983 e sul neutro barese Corato e Mola si affrontavano per il passaggio in Serie D.
«Rino Destro di Novi Ligure è rimasto nella memoria dei tifosi neroverdi – racconta Nico Como che quel pomeriggio era sugli spalti – per le polemiche arbitrali di quel Corato-Mola che portò a Bari tra le 8 e le 10mila persone. All’epoca era considerato il numero uno della categoria scambi ma al Corato non andò così bene. Cosimo Giardino e compagni si videro annullare due reti che ai più sembrarono regolari. Il clima si surriscaldò allorquando le due squadre giunsero alla famosa roulette russa dei calci di rigore e Destro non consentì la sostituzione di un malconcio Rana, che sbagliò con Nonnato i rigori che portarono i molesi a vincere 4-3. Ci furono strascichi anche nei mesi a venire.».
Rino Destro viveva a Sale, piccolo comune di 4mila anime dell’alessandrino dove lavorava come agricoltore. «Quando andò negli spogliatoi per il riconoscimento – ricorda ancora Como – chiese della nostra cultivar coratina che conosceva bene».
Nella lunga carriera arbitrale, cominciata nel 1975 e divisa tra le sezioni di Novi Ligure e Alessandria, ha arbitrato anche in C. Nel 2008 è diventato “Benemerito” dell’Aia ed era designatore della sezione di Alessandria, stimato e apprezzato da colleghi e non solo.
Dopo tre settimane di dura lotta con la Covid-19, si è spento domenica mattina nell’ospedale Città di Alessandria, a 64 anni. Lascia la moglie Lazzarina Arzani, sindaco di Sale e tre figli.