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Matrimoni e Coronavirus, la paura più grande è l’incertezza

La Redazione
Matrimoni e Coronavirus
Ad oggi sono state rinviate quasi tutte le celebrazioni di aprile e maggio. Sulla stessa via anche quelle di giugno mentre le date di luglio e agosto resistono strenuamente in attesa dell'evolversi della situazione
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Per un po’ di tempo non sentiremo i «Sì, lo voglio» riecheggiare in chiesa. Nessun abito bianco, niente scambio degli anelli. Mancheranno anche le festose piogge di riso sui sagrati o all’ingresso del Comune. Come tante espressioni collettive della nostra vita, i matrimoni cedono il passo al virus e con loro il frenetico tourbillon di preparativi tipico di queste latitudini.n

Ad oggi sono state rinviate quasi tutte le celebrazioni di aprile e maggio. Sulla stessa via anche quelle di giugno mentre le date di luglio e agosto resistono strenuamente in attesa dell’evolversi della situazione. Ed è questo il più grande spauracchio, l’incertezza di quando il virus scomparirà. Il matrimonio ha bisogno dei suoi tempi organizzativi ed essendo uno dei giorni più importanti, il rischio è doverlo festeggiare – magari – al netto del contatto fisico. Impensabile.n

I più ottimisti hanno procrastinato ad agosto, altri in estate, altri ancora hanno puntato al 2021, trasformando la riorganizzazione in una grande corsa ad ostacoli, alla ricerca del giorno giusto. Complesso incastrare le date libere di tutti i professionisti che si occupano di rendere magici quei momenti. Una schiera infinita di lavoratori di ogni settore che vivranno questi mesi con il timore di non riuscire a tenere botta.

Soffrono i futuri sposi. Ma lo stesso vale anche per le tante persone che lavorano attorno alle cerimonie, comprese le chiese che non fanno business ma sono ugualmente importanti. Oltre a quelle ascoltate, in realtà, ce ne sono molte di più come fiorai, wedding planner, copisterie, deejay e cantanti, noleggiatori. Tutti parte di un grande indotto che, in un modo o nell’altro, sarà costretto a reinventarsi.

Le chiese. Per le coppie credenti forse l’aspetto più significativo. Il decreto permette di convolare a nozze anche nel pieno della pandemia. Possono presenziare solo gli sposi, il prete, i testimoni e nessun’altro. Va da sé che nessuno, perlomeno a Corato, abbia optato per questa scelta ma piuttosto per il rinvio. «Ho letto nella voce delle coppie che sono venute a posticipare il matrimonio una nota malinconica – spiega don Peppino Lobascio, vicario zonale e parroco della chiesa Matrice – non c’è rabbia ma dispiacere perché non si può colpevolizzare nessuno». Prorogata la validità della pubblicazione di matrimonio per chi l’abbia ricevuta dal 23 febbraio in poi. I 180 giorni scatteranno dopo il 13 aprile, salvo novità.
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Sale ricevimenti. Il banchetto nuziale è il cuore della festa. Il decreto ha chiuso gradualmente anche le sale ricevimenti che, quando riapriranno, dovranno inizialmente seguire misure di prevenzione come eventualmente le distanze tra un commensale e l’altro. Surreale per un matrimonio. «Noi siamo abituati a seguire protocolli specifici in materia igienico-sanitaria – commenta Silvano Falco di New Lions – aumenteremo il numero di sanificazioni delle sale, anche alla fine di ogni banchetto o magari diminuiremo i posti a sedere. Ci atterremo a quello che ci comunicherà la Asl».n

Lo slittamento delle date è uno dei problemi da affrontare perché le strutture, di solito, tendono ad esaurire i giorni disponibili molto in fretta. Gli sposi, poi, scelgono la data in base ad una serie di fattori personali: l’anniversario del fidanzamento, un compleanno. «Il rischio è dover rinunciare a qualche matrimonio – continua Falco – così come preoccupa il drastico calo del numero degli invitati. Vuoi per paura del virus, vuoi perché la crisi economica si farà sentire nelle tasche di chi dovrà scegliere se partecipare e fare il regalo o meno».n

Abiti da sposa. Tra i settori più colpiti ci sono gli atelier che vendono e confezionano gli abiti da sposa. Chi ha deciso di sposarsi a maggio, giugno o luglio ha scelto il vestito già da ottobre o novembre e un rinvio sposterebbe più in avanti i saldi degli acconti. «I brand che rivendiamo ci chiedono di saldare oggi gli abiti acquistati l’anno scorso – racconta Angela Caputo, da 25 anni in questo settore e presidente provinciale Fismo (Federazione Italiana Settore Moda) – inoltre siamo quasi costretti ad acquistare subito la merce della nuova collezione mentre navighiamo a vista e non sappiamo quando torneremo a lavorare normalmente. Quella che stiamo affrontando è una grande sfida che comporterà grossi cambiamenti per noi commercianti su come vendere e che tipo di clientela soddisfare. In questo momento dobbiamo solo pensare a superare questa crisi».

Fotografi. Anche per fotografi e video operatori è corsa contro il tempo per trovare soluzioni concrete. Gli affitti, il costo delle attrezzature e le spese gestionali incombono mentre si contraggono il numero dei matrimoni da fare in questa stagione. Lo spiega Ottavio Mastropasqua, vice presidente della neonata associazione che mette insieme diversi fotografi della città. «Molti di noi lavorano anche con le piccole cerimonie che si tengono in questo periodo dell’anno – dice Mastropasqua – e che verranno spostate o annullate. Abbiamo difficoltà a consegnare i lavori della scorsa stagione, né possiamo incontrare vis à vis le coppie che vogliono prenotare per l’autunno o per il 2021. Per chi vende fotografia da matrimonio l’incontro con il cliente è fondamentale. Le tutele sono ben poche e come associazione stiamo cercando di contattare associazioni di categoria per trovare una soluzione».

Viaggi di nozze. Stop alla luna di miele. «Chi ha già prenotato fino alla metà di maggio – chiarisce Francesco Tarantini di Resta Viaggi non avrà un rimborso ma potrà spostare gratuitamente la data o riceverà un voucher del valore del viaggio da utilizzare entro un anno. Non ci sono ancora indicazioni certe per le date successive». Oggi il turismo è bloccato, gli aerei non decollano e le navi da crociera sono ferme fino a nuovo ordine. «Quando si potrà tornare a viaggiare cambierà il modo di farlo – aggiunge Tarantini – così come credo che la paura del virus porterà la gente a non scegliere l’estero. La cosa più intelligente è restare in Italia, anche per dare respiro al settore turistico italiano».

Intanto si rimane alla finestra per capire cosa accadrà, stringendo i denti e studiando nuove soluzioni per un mercato che dovrà, perlomeno per i primi tempi, adattarsi all’inedito “nemico”, fino a quando tornerà la stagione dei fiori d’arancio.

martedì 7 Aprile 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 4:43)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

La capacità di adattamento e di reazione degli uomini è grande, e proverbiale è ancor più quella degli italiani. E' senz'altro una dote, anche se poi può diventare un pericolo quando si trasforma, nel tempo, in assuefazione e rassegnazione. Allorché tutto, per fortuna, passerà, le uniche cose che qualcuno rimpiangerà, sarà la mancanza di quell'atmosfera surreale di calma e di silenzio serali e notturni, e la controllata disciplina, spontanea o guidata, nel rispettare la fila, cosa a noi, purtroppo, desueta.

carlo mazzilli
carlo mazzilli
4 anni fa

ai nubendi: sposatevi lo stesso, senza festa, senza foto, senza ricevimento. fatelo come Mickey e Mallory Knox in Natural Born Killers…scoprirete di aver risparmiato un sacco di soldi, di preparativi, di ansie e angosce ! e vi amerete tutta la vita anche per questo!