In tarda serata, al termine di una giornata drammatica segnata da dati molto negativi sul piano dei contagi e dei morti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è tornato a parlare agli italiani e ha annunciato una nuova stretta nella lotta al Coronavirus.
«Quelle messe in atto sono sinora misure severe, ne sono consapevole, ma non abbiamo alternative» ha detto Conte. «Si tratta della crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi. Sono misure che richiederanno tempo per far vedere i loro effetti. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è minimo paragonato a quello dei nostri concittadini, come medici infermieri, forze dell’ordine, protezione civile, farmacisti, commessi dei supermercati, trasportatori, operatori dei servizi pubblici e dell’informazione: loro compiono un atto d’amore nei confronti dell’Italia intera.
Oggi abbiamo deciso di chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria a garantirci beni e servizi essenziali. Continueranno a restare aperti supermercati, negozi di alimentari, farmacie e parafarmacie – ha assicurato – quindi manteniamo la calma, non c’è ragione di fare corse agli acquisti. Continueranno a venire assicurati anche i trasporti, servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari. Aperti anche edicole e tabaccai. Al di fuori delle attività ritenute essenziali consentiremo solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale. Rallentiamo il motore del Paese, ma non lo fermiamo».
Le nuove misure saranno in vigore fino al 3 aprile.
Non si è capito affatto cosa volesse dire nel concreto. A che serve fare questi annunci notturni su Facebook in stile Confessionale del Grande Fratello?