Cronaca

«Non facciamo gli sbruffoni e proteggiamoci dal virus». L’appello di un coratino dalla zona rossa

La Redazione
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«Proteggetevi dal contagio»: l'appello di Ernesto Schiralli
«Ho scelto di rimanere qui da quando è stata emanata la prima circolare» racconta Ernesto Schiralli da Treviso. «Vorrei che la mia testimonianza servisse a far percepire il momento che l'Italia sta vivendo»​
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«Non possiamo permetterci di fare gli sbruffoni, di dire “tanto da noi il Coronavirus non arriva”: l’emergenza è su scala nazionale e la prevenzione deve essere un valore di tutti». La testimonianza arriva da Ernesto Schiralli, un giovane coratino in servizio a Treviso – “zona rossa” fino a quando il decreto del governo ha ampliato le misure a tutta Italia – come tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.

Dopo essersi laureato a Bari e aver ultimato un master a Milano, ha conseguito la qualifica di formatore per la sicurezza: oggi si occupa di consulenza per la salute e l’igiene, insegna nei corsi organizzati da numerose aziende del Veneto.

Come stai vivendo questo periodo?
«Sono in zona rossa, qui la situazione è surreale: la città è vuota, i bar chiudono alle 18, non ci si avvicina al bancone. Ci teniamo tutti a distanza, rinunciamo ai momenti di socialità a cui siamo abituati. Considerate che qui non ho nessuno della mia famiglia, sono solo. Insieme a tutti i veneti sto facendo dei piccoli sacrifici che più in là ci porteranno grandi benefici. Non è semplice ma vista la situazione dovrebbe essere così ovunque. Ci sono aziende che stanno soffrendo molto, sta ancora peggio chi ha la partita Iva. Ho tanti colleghi in ospedale, tecnici della prevenzione come me. Dobbiamo avere fiducia nel nostro sistema sanitario, siamo una delle poche nazioni che ha deciso di agire per la salute dei cittadini senza badare alle ripercussioni finanziarie di cui già stiamo avendo conferma. Io ho scelto di rimanere qui da quando è stata emanata la prima circolare. All’inizio i miei parenti mi hanno chiesto di tornare a Corato, ma non me la sono sentita: non ho voluto correre il rischio di diventare un vettore del virus. Sono qui chiuso in casa, avrò una settimana di ferie scontata dall’estate, non sto andando al lavoro».

Da lontano come ti sembra che si stiano comportando i coratini e i pugliesi?
«Forse in Puglia ancora non percepite il rischio perché non è esploso il contagio: è per questo che dovete attuare da subito le misure necessarie. Per impedire che quel contagio esploda. Vi invito a fare attenzione alle false informazioni, scegliete solo le fonti ufficiali come il sito dell’Istituto superiore di sanità, dell’Oms, del Governo. Non possiamo permetterci di fare gli sbruffoni, di dire “tanto da noi non arriva”: l’emergenza è su scala nazionale e la prevenzione deve essere un valore di tutti. La comunità veneta sta reggendo in maniera molto forte e non deve essere la sola: anche noi coratini, pugliesi, dobbiamo dimostrare di essere seri, battaglieri, di resistere».

Quello di Ernesto Schiralli, in fondo, è un forte richiamo alla responsabilità.
«Sento il bisogno di far capire ai miei concittadini che “la vita nella zona rossa” non è affatto distante da loro: magari a leggere saranno anche i miei amici di liceo o di università. Vorrei davvero che questa mia testimonianza servisse a far percepire a tutti quanto concreto sia il momento che l’Italia sta vivendo. Le corrette abitudini e il senso di responsabilità sono fondamentali per superare questo momento: a far aumentare i casi di contagio non sono “i pugliesi che arrivano dal nord” ma le abitudini scorrette, la mancanza di serietà nell’affrontare il momento particolare. La cultura della prevenzione è essenziale sempre, non solo nel tempo del Coronavirus. Pensate sia semplice per me, e tanti altri miei coetanei, starcene qui da soli? Vi assicuro che non lo è. Spero di tornare al più presto in Puglia: il volo, come sempre, l’ho già prenotato per Pasqua».

martedì 10 Marzo 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 6:02)

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ANGELO LOSAPIO
ANGELO LOSAPIO
4 anni fa

BRAVO ERNESTO……TUTTI DOVREBBERO SEGUIRE IL TUO MODESTO MA GRANDE ESEMPIO! LA MAGGIOR PARTE DI CHI HA INTRAPRESO IL VIAGGIO DI RIENTRO AL SUD HA SOLO ACCENTUATO LA POSSIBILITA' DI UN INASPRIMENTO DEL CONTAGIO…..MA TANTO…COME AL SOLITO…CHISSENEFREGA!!!