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Chirurgia innovativa all’ospedale “Umberto I”: asportazione dell’utero senza dolore

La Redazione
Il dottor Angelo Giannelli
La nuova tecnica, introdotta dal dottor Angelo Giannelli, permette di affrontare velocemente e senza sofferenza il percorso post operatorio
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Del dottor Angelo Giannelli avevamo parlato diversi anni fa. Era il 2012 e il ginecologo barese, che da anni lavora nel reparto di ginecologia e ostetricia dell’Umberto I di Corato, aveva iniziato ad adottare un sistema innovativo per la correzione del prolasso dell’utero. Da poco Giannelli ha introdotto una nuova tecnica, appresa in un training in Francia, per asportare l’utero senza dolore e con una migliore degenza post-operatoria: la “Colpoisterectomia Painless“ ovvero senza dolore.

«L’ asportazione dell’utero per via vaginale eseguita nel nostro reparto – spiega il dottor Giannelli – si basa sulla innovativa tecnica del dottor Henri Clavé della clinica Saint-George di Nizza in Francia. Questa tecnica viene definita BiClamp ed è espressione di una nuova filosofia di chirurgia ginecologica, realmente mini-invasiva, poiché sfrutta il canale vaginale come unica via di accesso alla pelvi».n

Il vantaggio principale è proprio quello di dover sopportare meno dolore e poter trascorrere i giorni dopo l’intervento serenamente. «L’intervento eseguito in maniera tradizionale – continua il ginecologo – richiede numerosi giorni di degenza e ha un impatto importante dal punto di vista postoperatorio, in termini di ripresa della mobilità a causa dei dolori, che comporta. Quello che facciamo noi qui, grazie anche a anestesia locale e trattamento antidolorifico post-operatorio, migliora notevolmente il risultato complessivo».

A fare la differenza è la metodica utilizzata. «L’elemento essenziale è rappresentato dalla tecnica chirurgica – racconta Giannelli – ovvero dal metodo di emostasi adottato che consiste nel chiudere il vaso sanguigno direttamente nel punto di applicazione di una particolare pinza chirurgica, “ la BiClamp”, attraverso la coagulazione bipolare, in modo tale da avere effetti minimi sul tessuto adiacente. Ne scaturisce un’emostasi più precisa associata ad una minima reazione infiammatoria, fattori questi che determinano una significativa riduzione del dolore postoperatorio, anche perché non vengono utilizzati fili di sutura e pertanto non si registra nessuna necrosi dei tessuti».

«La “colpoisterectomia painless“ è decisamente più sicura rispetto a quella tradizionale dal momento che l’ eliminazione del sanguinamento refluo ottimizza la visione del campo operatorio, comportando anche una significativa riduzione del tempo chirurgico. Questo permette alle pazienti di riprendere in tempi brevissimi la mobilità con conseguente riduzione del tempo di degenza, cosa che, congiuntamente all’uso di strumenti sterilizzabili e riutilizzabili – conclude il dottore – permette un efficace controllo della spesa sanitaria».

venerdì 31 Gennaio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 7:43)

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Caterina Di Gioia
Caterina Di Gioia
4 anni fa

Un bel passo avanti ,complimenti !