Anche per l’Università della terza età “Edith Stein” inizia un nuovo anno accademico: quello targato 2019-2020 ha un “sapore” particolare, è il 20esimo. Per questo mercoledì 4 dicembre, alle 17.30, nella sede di via Giappone 40 arriveranno anche degli ospiti.
«Vivremo insieme la cerimonia di inaugurazione – fanno sapere dall’Ute – scoprendo i contenuti e le novità di questo nuovo anno accademico: corsi nuovi e rinnovati, escursioni e incontri, tessera dello studente e tanto altro ancora.
Questa inaugurazione in particolare, che gode del patrocinio del Comune di Corato (e per questo ringraziamo il Commissario prefettizio Schettini per la sensibilità dimostrata) e della FederUni, è un momento speciale da festeggiare e condividere perché quel “20” per noi non è solo un numero: è ben vivere nel quotidiano, amicizia, gioia, bellezza delle relazioni, anche intergenerazionali».
Dopo i saluti del sub Commissario prefettizio del Comune Margherita Lucarelli e del vicario episcopale don Peppino Lobascio, interverranno: la geriatra Angela Garruba che parlerà di “Vita sana e terza età”, Marisa Parato, presidente Movimento “Vivere In” che risponderà alla domanda “Perché una Ute?” e infine Giovanna Fralonardo, presidente nazionale FederUni, che presenterà “Le Ute come servizio di promozione socio-culturale”.
Il coro dell’Ute diretto dal Maestro Gennaro Sibilano allieterà la serata cantando l’inno dell’Università.
Il carisma e le capacità organizzative di Pina Masciavé, anima dell'UTE, se alimentati, anche con l'aiuto di validissimi collaboratori, dall'entusiasmo nel voler sempre credere in qualcosa, non sfioriscono affatto con l'età e con i problemi che inevitabilmente ad essa si accompagnano progressivamente. Sono onorato dal fatto che, da diversi anni, offro assai volentieri la mia disponibilità nel trasferire ai “discepoli” ciò che conosco o che, dopo aver ricevuto suggerimenti da parte di Pina su cosa fare, studio io stesso o rivedo su argomenti, sempre relativi al mio ambito lavorativo o culturale, per me nuovi o un po' dimenticati. Sapranno i futuri anziani, ora giovani tecnologici e disincantati, essere uguali, come entusiasmo e voglia di stare insieme e di imparare, a quelli di oggi?