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Torna la “Festa della Mandorla”, sabato la terza edizione

La Redazione
Colori
L'evento, patrocinato dal Comune di Corato e da Unpli Puglia, si terrà sabato 19 ottobre 2019 in piazza Abbazia
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La Pro Loco “Quadratum” e l’indirizzo alberghiero dell’Ipc“Tandoi” di Corato presentano la terza edizione di un rito che è una vera e propria festa: la “Festa della Mandorla 2019”.

L’evento, patrocinato dal Comune di Corato e da Unpli Puglia, si terrà sabato 19 ottobre in piazza Abbazia tra gusto, delizie dolci e salate ed un mondo pieno di salute racchiuso in un guscio.

Confermata la collaborazione della Pro Loco di Toritto-Quasano con cui si fortifica un gemellaggio all’insegna di una regina del nostro patrimonio agronomico locale.
A questa si aggiunge il fiorire di nuove partnership sull’universo della mandorla con Quarta Caffè grazie al quale proporremo l’originale caffè leccese, Merak Spirits & Drinks che con Beltion propone il suo latte di mandorla e Opera White Amaretto, cremoso liquore a base di amaretto di mandorle e il Pastificio Granoro.

Il programma

ore 19.00 – “Mandorla: verità e fake news” – botta e risposta a cura dei ricercatori dell’IPC “Tandoi” e il professor Aldo Tandoi

ore 20.00 – Inaugurazione al pubblico dell’area stand dedicata alla scoperta della mandorla, tra dolci, stand di aziende agricole locali, bevande, liquori e variazioni sul tema.

L’allestimento della location è stato sviluppato dai soci Pro Loco coordinati da Martina Lobascio, giovane talento coratino specializzato in allestimenti museali con esperienze al MAM.Bo. (Museo di Arte Moderna di Bologna) e nella “Davide Bowie Experience”.

giovedì 17 Ottobre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 12:08)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Tralasciando il significato della manifestazione, mi dispiace, quando si parla di argomenti che hanno come tema la tradizione, cioè il rispetto per tutto ciò che è nostrano, leggere poi termini inglesi, ormai passivamente e “gioiosamente” fatti nostri, che nulla hanno a che vedere con la tradizione culturale italiana, di cui la difesa dell'idioma è il corollario principale. Non mi invento nulla: altrove il senso della Patria, che da noi viene chiamato in modo assai dispregiativo “sovranismo”, costituisce il faro guida di ogni nazione. Ma non posso pretendere alcunché da un coacervo di tribù disomogenee: quelle che, come spesso affermo, formano il popolo che abita la penisola italiana. Quindi: partnership è “gemellaggio”; location è “ambiente”. Ma so che il mio è soltanto un soliloquio.