«Considerato l’impegno del Presidente Emiliano di stanziare 100 milioni di euro regionali per i reimpianti direi che qualche spiraglio di luce inizia ad intravedersi, grazie a tutte quelle sacrosante proteste degli agricoltori che non si sono ridotte alle manifestazioni di piazza ma che hanno invece portato alla presentazione di proposte concrete per il rilancio del Salento e della Puglia olivicola. Naturalmente questo è tempo di fatti e non più di parole».
A parlare è il portavoce gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli.
«A questo punto chiediamo al Presidente Emiliano l’istituzione di un tavolo permanente con le migliori professionalità pugliesi per mettere finalmente ordine e fare chiarezza su tutte le questioni agricole, al fine di poter recuperare il troppo tempo perso.
La richiesta di 500 milioni di euro per il Salento, contenuta nel piano presentato da Italia Olivicola venti giorni fa, finalmente è stata fatta propria da tutta la politica, per cui invito il Presidente Emiliano e l’assessore Di Gioia a spingere sull’acceleratore per ottenere dall’Unione Europea, che ha già in mano il testo della più importante organizzazione della produzione olivicola italiana, i fondi veri che per altre emergenze, vedi la mucca pazza, non sono mancati.
Il clima di concertazione e l’unità di intenti sono gli unici ingredienti per portare a casa i risultati che gli agricoltori chiedono ormai da troppo tempo, a partire dall’eliminazione di qualsiasi vincolo che consenta finalmente di eradicare le piante morte.
Per questa ragione sul decreto legge stiamo lavorando in sinergia con il Ministro e con la Regione Puglia per portare delle modifiche migliorative al testo, che noi abbiamo proposto da sempre, per consentire a tutte le aziende pugliesi, sia quelle distrutte dalla xylella sia quelle messe in ginocchio dalle gelate, di poter finalmente ripartire».
Bene la concertazione è sempre la soluzione migliore poichè consente di rappresentare la sintesi tra le esigenze di un mondo, quello agricolo, che abbisogna di attenzioni e di investimenti e quello della politica che deve ricercare le migliori soluzioni coniugandole con l'impiego delle risorese pubbliche, senza ignorare che queste sono destinate a soddisfare i fabbisogni primari dei cittadini pugliesi: scuole sicure, assistenza sociale e sanitaria soprattutto agli anziani, ricerca di nuove occasioni di lavoro, stabile ( si stabile ) per i pochi giovani coraggiosi che sono rimasti al su d'Italia.
E se questo metodo è il piu' efficace per quale ragione la Confragricoltura ha abbandonato il tavolo istituzionale senza precisarne le ragioni ?
Cosa dicono gli iscritti ?