La quarta edizione

Tutti attorno alla “Tavola della Speranza”

La Redazione
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Cena della solidarietà
«Sarebbe più bello constatare iniziative di questo genere non servano più ma al momento non è così, anzi. L'obiettivo non è solo quel pasto caldo da assicurare ma il desiderio di condividere la speranza»
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Sorrisi, condivisione e convivialità. Questo è stata la quarta edizione della “Tavola della Speranza” organizzata per ieri sera da Despar Centro-Sud in chiesa Matrice.

Grazie alla collaborazione con la Caritas, parrocchiale e cittadina, circa trecento persone si sono sedute a tavola in compagnia e al caldo. A Corato e non solo: la stessa idea «nata quasi per scherzo» come ha detto Pippo Cannillo (presidente e amministratore delegato di Despar Centro-Sud) alle telecamere di CoratoLive.it, è stata replicata in altri sette Comuni tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia, in collaborazione con le Caritas Diocesane di Barletta, Cosenza, Marigliano, Melfi, Pescara, Trani e Vibo Valentia.

Con questo tradizionale appuntamento si è conclusa la terza edizione del mese dedicato alla solidarietà “Il tuo sorriso, il dono più prezioso” che ha visto Despar Centro-Sud portare momenti di gioia e spensieratezza anche negli orfanotrofi e ospedali pediatrici.

«Certo – continua Cannillo – sarebbe più bello constatare iniziative di questo genere non servano più ma al momento non è così, anzi. L’obiettivo non è solo quel pasto caldo da assicurare ma il desiderio di condividere la speranza di un futuro migliore».

La povertà rappresenta per l’Italia, e in particolare per il Mezzogiorno, una delle piaghe sociali più importanti. 4 milioni e 742 mila le persone stimate che vivono al di sotto della soglia di povertà, e di queste ben 1 milione e 292 mila sono minori. Un settore per cui tanti volontari sono impegnati durante l’intero anno.

E infatti «la “Tavola della Speranza” ha permesso anche a tutti i volontari della Caritas di incontrarsi e scambiarsi gli auguri di Natale – ha commentato don Peppino Lobascio, vicario zonale – È bello che un’azienda faccia qualcosa per il territorio che la ospita. Di sicuro ci sono anche tante altre persone che di quel pasto caldo hanno bisogno ma va detta una cosa: sono tante le famiglie che preferiscono vivere la povertà in modo intimo e personale».

venerdì 21 Dicembre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 3:22)

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