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L’Arci riparte dai treni: “Un viaggio che non promettiamo breve. 25 anni di lotte No Tav”

La Redazione
No Tav
Domani, 7 ottobre, l'associazione ospita Wu Ming 1, uno scrittore e traduttore italiano, membro del collettivo Wu Ming e del precedente collettivo Luther Blissett
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L’Arci “La Locomotiva” è pronta a ripartire e lo fa, guarda caso, parlando di treni. Domani, 7 ottobre, l’associazione ospita Wu Ming, autore del libro “Un viaggio che non promettiamo breve. 25 anni di lotte No Tav” pubblicato alcuni mesi fa da Einaudi.

L’incontro si terrà nei locali del Corato Open Space in viale Ettore Fieramosca 169 alle 17.30.

«Ci teniamo a ringraziare il Corato Open Space e l’associazione If in Apulia per il sostegno e la collaborazione mostrata nei nostri confronti e la Wu Ming Foundation per la partecipazione» scrivono dall’Arci.

Un viaggio che non promettiamo breve
«Mentre scrivevo, in Francia avevano rinviato l’inizio di aprile. Dopo lo sciopero generale del 31 marzo, la lotta sarebbe proseguita anche il 32, il 33, il 34… Ecco quel che i denigratori dei No Tav non riuscivano a capire: anche i valsusini si erano ripresi il tempo». In Italia molti comitati e gruppi di cittadini resistono a grandi opere dannose, inutili, imposte dall’alto. Tra questi, il movimento più grande, radicale e radicato è senz’altro quello No Tav in Val di Susa, all’estremo occidente del Paese, fra Torino e il confine con la Francia.

Un movimento che da venticinque anni sperimenta forme nuove – e al tempo stesso antiche – di partecipazione, autogestione, condivisione. Perché proprio in Val di Susa? Per più di tre anni Wu Ming 1 ha cercato la risposta a questa domanda. Si è immerso nella realtà del movimento No Tav, partecipando a momenti-chiave della lotta, intervistando decine di attivisti, incrociando storia orale e fonti d’archivio, contemplando la valle dall’alto dei suoi monti. Il libro è il risultato di questo lavoro.

Chi è Wu Ming 1
Wu Ming 1 è lo pseudonimo di uno scrittore e traduttore italiano, membro del collettivo Wu Ming e del precedente collettivo Luther Blissett. In cinese “wu ming” significa “senza nome”. Il nome d’arte è inteso tanto come tributo alla dissidenza (“Wu Ming” è un modo di firmarsi frequente presso i cittadini cinesi che chiedono democrazia e libertà di parola) quanto come rifiuto dei meccanismi che trasformano lo scrittore in divo.

A questa scelta si lega anche la particolare posizione degli autori in ordine al diritto d’autore: tutte le opere del collettivo Wu Ming, dopo alcuni anni dalla loro pubblicazione cartacea, vengono proposte per il download integrale dal loro sito. I Wu Ming rifiutano di essere soggetto di servizi fotografici e hanno come politica di non apparire mai in video e non hanno mai accettato inviti a trasmissioni televisive. Nemmeno sul loro sito ufficiale sono disponibili immagini dei loro volti volendo apparire soltanto di persona, in carne e ossa. Il gruppo ha riassunto questa impostazione nel motto: “Trasparenti verso i lettori, opachi verso i media”.

venerdì 6 Ottobre 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 2:54)

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 "salvatore di gennaro"
"salvatore di gennaro"
6 anni fa

Facendo riferimento alla mia persona, che ha sempre remato controcorrente, pagando le conseguenze, noto che un atteggiamento anticonformistico portato all'eccesso, è patrimonio di pochissime persone. Le altre si fanno condizionare, facendo proprio, quello che viene invece loro imposto da altri, se costoro possiedono carisma ed argomenti validi. Anch'io non sono d'accordo con la TAV, ritenendo che, oltre che a deturpare ancor di più l'ambiente, serva veramente a poco. Quello però che condanno, in questo movimento, è il non capire, da parte sua, che tutta questa effervescenza combattiva è sprecata se rivolta solo verso un solo obiettivo (del nord), e che, se indirizzata in modo più corretto, oltre al problema della TAV, si potrebbero risolvere altri nodi cruciali della nostra Italia.