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Ripartire dall’abc, esami di terza media per gli adulti che non si arrendono

La Redazione
Ripartire dall’abc
Tante vite, tante storie piene di difficoltà. Un'unica scommessa: tornare tra i banchi di scuola e riprendere tra le mani la propria vita
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Maria è una psicologa russa, Nadia una caparbia donna marocchina, Omar e Youssouf due studiosi ragazzi africani provenienti da Senegal e Mali, Antonella, Gianpaolo, Vincenza e Aldo sono coratini che hanno prematuramente lasciato la scuola. Insieme a loro donne e uomini provenienti da tanti paesi differenti, ognuno col proprio vissuto carico di storie da raccontare.

Cosa hanno in comune queste persone? Quest’anno a Corato condivideranno una esperienza importante, quella di sostenere insieme gli esami di licenza media, affrontando con coraggio la sfida di tornare tra i banchi di scuola da adulti.

C’è chi tra loro a fatica riesce a ritagliarsi il tempo dal lavoro o dalla cura di figli piccoli e mariti per venire quotidianamente a scuola. Spesso non è semplice poter riprendere a studiare quando la vita ti porta dall’altra parte del mondo oppure ti mette difronte ad un periodo di disoccupazione. E si sa che per ripartire un titolo di studio è necessario ormai per qualsiasi tipo di occupazione.

Eppure queste donne e questi uomini ce l’hanno fatta, hanno frequentato un corso annuale e in questi giorni a Corato affronteranno le prove scritte e quelle orali per ottenere il titolo di primo livello.

Le chiamavano un tempo “scuole serali”, adesso il sistema è stato aggiornato e ristrutturato e il Centro per l’educazione degli adulti si chiama Cpia 1 BARI e fa capo al dirigente scolastico Luigi Domenico Piliero a guida delle sedi di Bari, Bitonto, Molfetta, Corato e Terlizzi. La sede associata di Corato è resa disponibile per i corsi del Cpia dal dirigente scolastico Francesco Catalano presso la scuola secondaria “De Gasperi”.

Si tratta di una scuola pubblica identica a quella del mattino, di corsi statali gratuiti che offrono a coloro che hanno compiuto i 16 anni la possibilità di riprendere a studiare per conseguire titoli di studio di primo e di secondo livello (scuola medie e superiori) di seguire corsi di alfabetizzazione di lingua italiana (livello Pre A1-A1-A2), di inglese e di informatica.

Nell’ottica della formazione permanente, il long life learning che si predica a livello europeo, il Cpia oggi è una risorsa preziosa per combattere l’analfabetismo di ritorno, la dispersione scolastica, per diffondere una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione, per portare donne e uomini ad acquisire competenze nuove utili ad emanciparsi nella vita. La scuola degli adulti è una occasione per rimettersi in gioco e allargare gli orizzonti perché gli esami non finiscono mai e c’è bisogno sempre di maggiori competenze per essere un cittadino attivo o anche soltanto un genitore in grado di aiutare il proprio figlio nel suo percorso di formazione.

La parte del leone al Cpia di Corato la fanno gli alfabetizzatori, due docenti delle primarie che quest’anno hanno gestito un flusso di oltre 160 iscritti offrendo corsi di alfabetizzazione linguistica di italiano a studenti provenienti dai più svariati paesi del mondo: Senegal, Mali, Nigeria, Marocco, India (per citarne alcuni) e rilasciando certificazioni linguistiche di livello A1 e A2.

Quest’anno il Cpia 1 Bari (“Tattoli-De Gasperi” di Corato e “San Nicola” di Bari), facendo rete con associazioni e cooperative di accoglienza presenti sul territorio provinciale tra cui la Senis Hospes sede di Corato, ha organizzato anche un progetto multimediale denominato “Visioni d’Oltremare”, un percorso di sostegno linguistico e counselling psicologico per minori stranieri non accompagnati e studenti stranieri di recente immigrazione al fine di favorirne la resilienza e promuovere l’uso della lingua italiana come strumento di integrazione ed adattamento ai nuovi contesti che i migranti si trovano a fronteggiar appena giunti nel nostro paese.

Il progetto ha previsto una mediazione artistica attraverso l’utilizzo di linguaggi non verbali (fotografia, video, musica) fornita dalla Scuola di Fotografia e Cinematografia F Project di Bari e con il prezioso supporto logistico del Collettivo Zebù presso il laboratorio urbano Mat di Terlizzi che ha messo a disposizione spazi attrezzati per la registrazione di un brano musicale scritto dagli studenti.

Le difficoltà nei Cpia non mancano, le risorse che la scuola pubblica mette a disposizione della formazione sono risicate e non sempre si ha disponibilità di spazi idonei per svolgere le attività didattiche, ma anche quest’anno nonostante ciò il Cpia sede associata di Corato-Terlizzi ha registrato un incremento di iscritti (oltre duecento) rilasciando numerose certificazioni e diplomi di licenza media.

Sebbene si fatichi a progettare nuovi percorsi la fortuna del Cpia è quella di vivere in un contesto multiculturale di grande umanità che vede studenti seri e desiderosi di apprendere, perché come afferma Ford «chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia venti od ottant’anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane».

«I corsi ripartiranno a fine settembre» precisa Maria Pansini, docente del Cpia e coordinatrice referente delle sedi associate di Terlizzi e Corato.

sabato 17 Giugno 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 8:45)

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 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

…un corso di un anno, dove ne son previsti tre? Chiaramente le bocciature sono pure chimere… Ormai perso ogni controllo sul fenomeno immigratorio, si stanno obbligatoriamente sostituendo, dappertutto, le Istituzioni con la Caritas…

 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

E' chiaro che chi mi risponde è giovane e giustamente animato da rosee speranze. E' chiaro anche che io non sono l'incarnazione del “Verbo”, nè posso cambiare le cose. E' chiaro anche che occorre informarsi ed allargare lo sguardo all'Italia intera, specie alle grandi città. E' chiaro anche che il nostro atteggiamento, ottimo per farci sentire ora migliori, non tiene assolutamente in considerazione le esigenze dei “posteri”. E' chiaro come io adesso, col tipo di cultura generalizzata (assai rasoterra) che mi circonda, diffidi dei tanti inutili diplomi e lauree. Tanto di cappello, invece, per quelli “tosti” e/o utili per trovare lavoro. PS: ma perchè, invece di polemizzare, non si cerca di migliorarsi politicamente, accontentandosi pigramente di “tutto ciò che passa il convento”?

anna rutigliano
anna
6 anni fa

Vedere il sorriso di chi si riprendere il futuro è meraviglioso!