Attualità

Le campagne in vetrina, ecco il nuovo calendario di Corato dedicato alle masserie. Le immagini

Valeria Diaferia e Alessandra Errico
Foto e grafica
«Il ricavato della vendita dei calendari sarà devoluto alle popolazioni colpite dal sisma di Amatrice» afferma il presidente della Pro Loco, Gerardo Strippoli
scrivi un commento 1150

È un binomio indissolubile quello che dà corpo al calendario 2017 pensato dalla Pro loco “Quadratum”: fotografie ed elaborazione grafica dedicate ad un unico tema, le masserie di Corato.

nn

«Un’esperienza prima ancora che un progetto» così dicono i ragazzi della cooperativa Spore che lo hanno realizzato e poi presentato ufficialmente ieri nella sala verde del Comune. Accanto alle immagini realizzate da Aldo Dith, al secolo Aldo Di Tommaso, ci sono i dettagli enfatizzati da una grafica essenziale e ricercata al tempo stesso.

nn

«Sono il frutto delle persone, degli spazi e dei profumi che abbiamo incontrato durante questa avventura» aggiungono. E poi c’è la beneficienza: «il ricavato della vendita dei calendari sarà devoluto alle popolazioni colpite dal sisma di Amatrice» ribadisce il presidente della Pro Loco, Gerardo Strippoli.

nn

Il progetto del calendario 2017
nLavora sul recupero di questi luoghi sia nella dimensione storico-collettiva comune, sia per il proposito futuro di essere oggetto di una riqualificazione che li veda al centro del nostro territorio. La Pro loco “Quadratum”, che dal 1972 è impegnata nella promozione del territorio a 360 gradi, firma il calendario ormai da 14 ben anni.

nn

«Ci siamo concentrati su quello che circonda la città, l’agro coratino caratterizzato soprattutto sulla presenza delle famose masserie. Ci siamo avvalsi di una cooperativa di giovani per un progetto grafico rinnovato – spiega il presidente Strippoli – Siamo orgogliosi di quello che loro sono riusciti a fare con il contributo delle notizie che noi abbiamo fornito loro e dei proprietari delle masserie».

nn

Il sindaco Mazzili, complimentandosi con le associazioni per l’impegno posto nel progetto patrocinato dal Comune, ha affermato: «mi complimento soprattutto perché è stata coinvolto nel progetto una cooperativa di giovani. La qualità e l’idea sono pregevoli, vanno nel solco di quello che l’amministrazione sta cercando di fare fin dall’inizio: promuovere il territorio».

nn

Il progetto
nÈ impostato su due livelli che collaborano tra loro come spiega il visual designer Ivan Abbattista: «ad un livello fotografico si è aggiunto un livello grafico, e abbiamo ridisegnato alcuni dettagli che facevano parte dei ritrovamenti fatti durante i 12 sopralluoghi.

nn

Abbiamo incontrato un universo straordinariamente ricco di disegni e di simboli. Attraverso i dettagli abbiamo voluto assegnare al calendario una nuova vita e con esso anche ai luoghi. I due livelli interagiscono, il livello della memoria storica si mescola al livello di una interpretazione moderna e quindi il consueto specchio tra tradizione e avanguardia. Questo sguardo avanguardistico vuole essere uno sprone ad intervenire sui luoghi che versano in condizioni di abbandono e di riqualificarli».

nn

L’esperienza fotografica
n«Sono abituato a interagire con le persone – racconta Aldo Di Tommaso – mentre in questo caso, dovendo fotografare delle strutture, mi sono trovato davanti a qualcosa di fermo, immobile. È stata interessante questa indagine dell’architettura, ma è stato anche bello tirar fuori quasi un ritratto di ciascuna masseria.

nn

Le fotografie sono la base di un progetto che si arricchisce di simboli venuti fuori da un'indagine fatta in quei luoghi, simboli che si trovavano all’interno di iscrizioni sui muri come nella masseria Piede Piccolo: in condizioni disastrose, c’erano le porte aperte e all’interno ancora mobili, documenti degli anni ‘60, fogli di contabilità scritti a mano dai proprietari. Un posto con quel valore storico abbandonato? un vero dispiacere».

nn

Le dodici masserie
nSono state scelte all’interno del territorio murgiano attraverso un'accurata attenzione ai dettagli che hanno reso vive e colme di parole luoghi tutt’oggi vissuti che raccontano e luoghi abbandonati ma che hanno tanto e tanta voglia di raccontare ancora.

nn

Alberto Iurilli, tecnico della gestione turistica della cooperativa, si è occupato di far parlare storicamente questi edifici, del supporto logistico durante i sopralluoghi e di una ricerca delle informazioni sulla storia e sulle caratteristiche delle masserie.

nn

Tenuta Pedale: una delle masserie più antiche presenti sul territorio, la cui fondazione risale al 1600; incastonata nel parco dell’alta murgia, ai piedi di Castel Del Monte. Al suo interno sono stati fatti dei lavori di recupero tenendo fedele la struttura originaria.
nIl livello grafico mette in evidenza grazie al color oro il dettaglio caratteristico della tenuta, la piccionaia.

nn

Masseria Cimadomo: oggi la masseria si presenta totalmente restaurata ed è una struttura di accoglienza. È stata una delle prime aziende agricole a creare un marchio di vini che negli anni 30 è stato protagonista della fiera del levante a Bari.
n
nFrancesco Cimadomo, il proprietario, ha permesso di scoprire qualche altra piccola curiosità sulla masseria: «ha una duplice funzione quella di creare una risorsa di acqua e poi serviva come masseria fortificata a causa dei briganti. Non si chiamava Masseria Cimadomo ma l’ho dovuta chiamare così io perché il nome San Magno era ormai abusato. Sono molto legato a questa masseria perché è la storia della mia famiglia. Curiamo agricoltura allevamento di animali. Avevamo anche dei vigneti piantati dai prigionieri austriaci che dopo la prima guerra mondiale vennero qui in Puglia a lavorare, ben 230 ettari di vigneto». Il livello grafico pone particolare attenzione alla presenza attuale degli animali nella masseria, incorniciano la foto e la ferula dorata posta al centro.

nn

Masseria Lamonica: attualmente non fruibile, situata sulla via vecchia di Bisceglie. Nasce con una vocazione agricola, circondata da uliveti e vigneti. Il livello grafico evidenzia due lettere ‘M’ e ‘L’, sono state ricavate a partire da una incisione su un blocco di pietra con le iniziali dei proprietari.

nn

Masseria Loiodice: situata nella zona di San Magno alle spalle di Masseria Cimadomo. Ha avuto un'evoluzione nella struttura architettonica, oggi è usata come residenza da villeggiatura.

nn

Masseria San Giuseppe: negli anni ‘90 è diventata il primo agriturismo di Corato. Per alcuni anni ha continuato ad avere uno spazio per la vendita al dettaglio di salumi e formaggi.
nIl livello grafico tenta una narrazione rivisitata attraverso l’album di famiglia a cui si sovrappongono alcuni simboli ritrovati su alcuni carretti.

nn

Masseria Faraona: prende il nome da una piuma che è incisa sul trullo, nata anch’essa con una la vocazione agricola. Sul livello grafico è stata ridisegnata la piuma simbolo della masseria insieme ad alcune scritte rinvenute all’interno.

nn

Masseria Pietrogianni: è situata ai piedi di Castel del Monte. Il livello grafico richiama il suo essere caratterizzata dalla presenza di due elementi fondamentali: le scale e i cancelli ridisegnati e inseriti nella composizione.

nn

Masseria Savigliano: plesso importante e molto articolato con una struttura centrale che aveva la funzione di accoglienza degli operai o di chi lavorava all’interno della masseria. In stato di abbandono nonostante l’incredibile ricchezza architettonica. Il livello grafico prova a restituire l’idea di dispersione in cui si trova rendendo la composizione apparentemente disordinata.

nn

Masseria Del Vecchio: nasce come masseria fortificata e tutt’ora la parte posteriore è circondata da mura. L’azienda agricola coltiva principalmente funghi cardoncelli.
nIl livello grafico valorizza proprio questo frutto della terra, simbolo della masseria associato allo stemma di famiglia che è stato ritrovato su uno dei muri della facciata.

nn

Masseria Cuppone: probabilmente prende il nome dalla morfologia del territorio, da un avvallamento che ricorda appunto un mestolo. Si presenta su due livelli, probabilmente abitata da una famiglia nobile, nella parte superiore sotto i vari strati di intonaco vi è la traccia di alcuni affreschi. Attualmente è di un’azienda agricola di Altamura.
nIl livello grafico ricalca l’ambiente è ancora vissuto dai proprietari con moltissimi centrini ridisegnati in chiave moderna, quasi “meccanici”.

nn

Masseria Torre di nebbia: esempio di recupero delle masserie, deturpata nel tempo da atti vandalici, oggi si presenta nella sua interezza come importante lavoro di recupero.
nIl livello grafico tiene insieme due elementi apparsi molto interessanti, la presenza della quercia che si trova al centro della masseria e la pianta dello “izzo”, un elemento che difficilmente si riesce a scorgere

nn

Masseria Piede Piccolo: è oggi in condizioni pietose, oggetto di atti vandalici, ma con un importante struttura dal punto di vista architettonico. Il livello grafico rievoca gli oggetti ancora custoditi: una marea di fogli, volantini anche politici degli anni 50, libretti su alcune terme come i bagni di Casciano.

n

giovedì 22 Dicembre 2016

(modifica il 23 Luglio 2022, 19:00)

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti