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L’università della terza età, un «inno alla vita». Foto e video

La Redazione
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L’inno dell'università della terza età
Tutte le novità del 17esimo anno accademico
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«Seminari di vulcanologia, nutrizione e biotecnologia. Forse anche un orto botanico. E poi delle lezioni per l’utilizzo di piattaforme social quali whatsapp e facebook. Inoltre da quest’ anno ogni iscritto avrà diritto alla “tessera dello studente” convenzionata con alcune attività commerciali della città. E per concludere, finalmente ci sarà la festa di fine anno con la consegna del diploma di laurea».

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Sono le novità del nuovo anno accademico inaugurato ieri all’Università della terza età. Ad illustrarle Domenico Paganelli, una delle giovani leve di Vivere in.

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Quello inaugurato ieri è il 17esimo anno dell’università. Pina Masciavè, storica fondatrice di questa realtà, ieri ne ha raccontato la nascita.

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«Tutto è iniziato nel 2000, anno in cui prendeva vita un nuovo secolo, un nuovo millennio. Nascevano nuovi stili di vita, nuove generazioni, nuove esigenze. Le persone hanno iniziato a riscoprile la necessità di sentirsi al tempo stesso portatori e destinatari di valori.

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Quando nasce qualcosa come è nata questa università dietro c’è sempre una grande idea o perlomeno un’idea forte. Nonostante l’università non abbia alcun tipo di sostentamento economico resta in piedi grazie al forte desiderio che ognuno di noi. Si riesce a portare avanti un piano di formazione ampio grazie alla ricchezza di conoscenze professionali messa sul piatto dai docenti. 

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Il 15 dicembre vivremo il concerto di Natale, e poi ancora altri progetti educativi con le scuole sul tema “sempre più capaci di vivere insieme”».

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«L’impegno e la perseveranza con la quale Pina Masciavè si prologa per portare avanti questo progetto» le assicurano i ringraziamenti di tanti, i primis di Don Nicola, rettore dell’università.

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Lo stesso vale per l’amministrazione comunale ieri rappresentata da tre assessori.

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«Auguro un buon lavoro a tutti sapendo che voi siete qui per amore del sapere – ha detto il vicesindaco, Francesco Scaringella – Credo che questa università sia una grande ricchezza per la nostra città in quanto offre una chance in più a chi all’epoca non ha potuto prolungare e terminare il giusto percorso di studi per le difficoltà che la vita riservava. Porgo i complimenti per l’infinita tenacia e forza d’animo e di azione che contraddistinguono da sempre Pina Masciavè».

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«Oltre a ribadire che l’università rappresenta una ricchezza per il territorio – ha aggiunto Mara Zezza, assessore all’istruzione – mi piace aggiungere quanto essa sia un’occasione per creare in maniera molto spontanea nuovi rapporti interpersonali».

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«Gli iscritti, dopo una vita passata ad affrontare il duro e costante lavoro, si ritrovano qui per portare avanti con impegno gli studi ma godendo anche momenti di meritato relax con l’obbiettivo di accrescere le proprie conoscenze senza sentirsi più sottopressione» ha concluso Antonella Rosito, assessore alle politiche sociali.

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È così che, guidati dal maestro Gennaro Sibilano, gli iscritti cantano in coro «viva la vita», l’inno della «nostra università».

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venerdì 18 Novembre 2016

(modifica il 23 Luglio 2022, 21:42)

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