«Cinque ragazzi di provincia, di Corato, con il sogno di entrare nel panorama rock mondiale». Si descrivono così i Vinyl sins, i componenti della band che nel 2015 ha vinto la prima edizione del Corato music square e poche settimane fa ha dato alle stampe il primo disco.
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Ad un anno da questa esperienza, si raccontano.
n«Il nostro sogno potrebbe sembrare un'utopia ma crederci e sognare non costa nulla. Nel 2014 la nostra band è nata così, formata dalle chitarre di Aldo Roselli e Alessandro Loiodice, dal basso di Vitantonio Tarantini, dalla batteria di Vincenzo Lafiandra con la voce di Alessandro Fariello. Siamo tutti coratini».
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Perché Vinyl sins?
n«Il nome e il marchio della band sono lo specchio stesso della nostra musica. Siamo figli di tutto il rock peccaminoso, hard rock mondiale dell'era del vinile, “peccati e vinile” appunto. Il serpente che protegge e circonda un vinile è diventata anche la copertina del nostro primo ep».
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Il disco è uno dei premi vinti con il Corato music square
n«Esatto, il nostro mini album, si chiama proprio Vinyl sins. Contiene sei brani inediti ed è scaricabile su tutti i digital store di musica (amazon, google play, iTunes) o disponibile in cd. Abbiamo inciso nello studio Sfera records di Corato.
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Siamo davvero soddisfatti del lavoro, sono sei brani che racchiudono stralci delle nostre vite e dei nostri sogni con un sound decisamente hard rock. C’è anche un pezzo in italiano, l'unico, dedicato al ricordo del grande campione Marco Simoncelli: ci piacerebbe farlo ascoltare al papà paolo, speriamo di riuscirci.
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Le influenze dei nostri pezzi derivano da grandi gruppi inglesi ed americani: Queen, AC/DC, Iron Maiden, Guns n’ Roses e simili, quindi riff diretti (prenti in Fuck you, Rock Dream e Before It's Too Late) senza rinunciare alla melodia, racchiusa nelle due ballad dell’ep, “La vera storia”, dedicata a Supersic e “Black Time”.
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I cambiamenti di andamento conferiscono dinamicità ai brani, senza cadere in banali ripetizioni. L’apertura dell’ultima traccia, “Leave me Alone”, è l’accensione e la partenza di una motocicletta, come a voler significare la nostra partenza verso nuovi brani, palchi e chissà, una nuova vita».
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E poi il concertone di capodanno
n«Abbiamo avuto l'onore di essere la prima band di Corato a salire su quel palco enorme e di condividerlo con una band storica italiana, gli Stadio. È stata la realizzazione di un sogno, anche per aver ricevuto i complimenti da Gaetano Curreri, leader degli Stadio. Chissà, magari abbiam portato fortuna vista la loro successiva vittoria al Festival di Sanremo».
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Progetti futuri?
n«Restiamo con i piedi per terra. Per ora vogliamo far arrivare la nostra musica il più lontano possibile, siamo già nelle fasi finali di contest musicali nazionali. Incrociamo le dita».
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