In fumo 90 milioni di euro di ciliegie da inizio campagna 2016, una delle peggiori che gli agricoltori ricordino, prima per i danni alle varietà Bigarreaux e Georgia e ora alla Ferrovia, falcidiata da piogge torrenziali e ghiaccio. È la stima fatta in campagna da Coldiretti Puglia dopo le due ondate di maltempo, susseguitesi a breve distanza dalla fine di aprile ad oggi, che hanno causato danni ad oltre 23mila tonnellate di ciliegie, invendibili a causa di spacchi, muffe e "cerchietto".
La troppa acqua caduta non ha risparmiato neppure la zona di Corato. Le ciliegie già mature e prossime alla raccolta – che fino a solo una settimana si vendevano a tre euro al chilo – sono state segnate con il classico "cerchietto" che purtroppo non le rende più commerciabili. Salvi, invece, i frutti più acerbi che arriveranno a maturazione tra circa una settimana.
Anche se al momento non è ancora possibile effettuare una stima precisa, danni sono derivati anche dalla violenta grandinata mista a pioggia caduta venerdì scorso sul nord barese.
Colpite soprattutto le contrade "Sansanello" e "Quadrone", dove i chicchi di ghiaccio hanno danneggiato la vegetazione di alcuni vigneti scoperti che producono uva da vino.
Ma non solo. «Anche nella Murgia barese – afferma il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – il foraggio bagnato è ammuffito, pertanto gli allevatori dovranno acquistare altri mangimi per l’alimentazione degli animali con un aumento dei costi di produzione del 30% e una diminuzione del latte del 20%. Non solo, dovranno prestare la massima attenzione, perché attenderanno oltre 40 giorni prima di poter stipare il foraggio nei capannoni per non rischiare l’autocombustione. Il foraggio eccessivamente umido rischia di surriscaldarsi per le fermentazioni che le muffe innescano una volta imballato».
TANTA solidarietà a chi ha subito ingenti danni da questo meteo “folle” . Corato è una città prevalentemente agricola , forse ce ne dovremmo ricordare più spesso ed essere più solidali . La natura a volte si ribella….e ne ha tutte le ragioni . Angela Mazzilli .
Avendo come unici punti di riferimento della Vita (la Morte l’ho già conosciuta prima di nascere, e quindi il discorso intorno ad essa, sulla cui paura si fondano tutte le religioni, non mi interessa affatto) la Natura e l’Etica universale (che si configura in un solo comandamento: “rispetta il prossimo e l’ambiente”), osservo con molta attenzione il comportamento della prima, intesa come quel “quid” che si è “attaccato” con forza all’unico pianeta conosciuto dove esistono i presupposti per la vita animale e vegetale. L’uomo è la creatura preferita della Natura e pur di favorirlo, essa sacrifica tutto il resto. Ma, conscia della prossima fine della vita sulla Terra, assorbita quest’ultima dal Sole (è Scienza), vuole accelerare, assecondando e facilitando il comportamento assurdo dell’uomo, il suo trasferimento su altri pianeti, dove poi poter continuare, essa stessa, a “vivere”.