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Ingresso sbarrato all’Imbriani, la scuola attacca: «Amministrazione assente, pretendiamo risposte»

La Redazione
Il piazzale della scuola media Imbriani tagliato in due dalla recinzione
«Ci attendiamo - e "sommessamente" pretendiamo - che la nostra Amministrazione si faccia carico "pubblicamente" di tutte le questioni che abbiamo posto» dicono dalla scuola
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Il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo "Imbriani-Piccarreta", Maria Luisa Faretra, e il presidente del Consiglio d’Istituto, Francesco Edmondo Stolfa, su mandato preciso del Consiglio stesso, hanno inviato una nota a Sindaco, Assessore ai Lavori Pubblici ed Assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Corato per «richiamare, ancora una volta, l’attenzione delle Istituzioni, e della Città nel suo complesso, circa i problemi che stanno affliggendo il plesso “Imbriani” dagli inizi dell’anno scolastico».

Sin dal primo giorno di scuola, infatti, l’ingresso principale della scuola media è inutilizzabile a causa della restituzione da parte del Comune al legittimo proprietario (in esecuzione di un provvedimento del Tar Puglia) di un’area di circa duemila metri quadrati ricadente in parte all’interno della recinzione dell’istituto ed in parte sulla sede stradale di via Santa Maria. L’area è attualmente recintata e, conseguentemente, studenti e docenti sono costetti ad utilizzare l’ingresso secondario dell’istituto con tutti i disagi del caso.

Di seguito la lettera inviata dalla scuola.

«I fatti sono ormai “tristemente” noti – si legge nella missiva – e non si intende ripercorrerli se non per sommi capi: lo scorso 11 settembre – cioè a tre giorni dall’inizio dell’anno scolastico, fissato per il giorno 14 – il Comune di Corato ha provveduto a dare esecuzione ad una sentenza del TAR Puglia dello scorso mese di maggio, con cui il Comune stesso era stato condannato a restituire ai proprietari una parte dei suoli su cui nel frattempo era stata edificata l’allora Scuola Media Statale “M.R. Imbriani”, facente oggi parte del predetto Istituto Comprensivo.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: una parte consistente di tali suoli – destinati all’ingresso principale dell’edificio scolastico su Via Fausto Coppi e ai relativi spazi pertinenziali – è stata sottratta alla comunità scolastica con opere di transennamento che ne hanno interdetto l’utilizzo e, contemporaneamente, l’ingresso al plesso scolastico è stato spostato su Via Ameglio che, per la sua conformazione e collocazione, è palesemente inidoneo a reggere l’inevitabile traffico veicolare e pedonale che ne deriva.

Quanto sommariamente descritto e quanto, in ogni caso, visibile a coloro che volessero accertarsene di persona – invito che noi espressamente rivolgiamo a tutti i nostri concittadini! – ha già creato, sta creando e non potrà che continuare a creare (anche, ma non solo, per l’arrivo della brutta stagione) innumerevoli disagi a tutta la comunità scolastica, alle famiglie, al personale docente e non, a tutti coloro, insomma, che nella scuola operano e vivono quotidianamente.

È immaginabile, cioè, che l’ingesso sia costituito – peraltro in una zona della Città fortemente antropizzata – da un vero e proprio budello posto su una strada (Via Ameglio) sottoposta ad una forte tensione veicolare, visto che è un’importante arteria di collegamento da e verso il centro cittadino e risulta priva sia di una qualsivoglia area di parcheggio sia di banchine in grado di supportare il sostenuto passaggio pedonale dei momenti di ingresso e di uscita da scuola?

È possibile garantire, in questa situazione, quegli elementari standard di sicurezza per le persone e per tutto ciò che costituisce il patrimonio (i laboratori, la biblioteca, le postazioni digitali, gli arredi, ecc.) che faticosamente la Scuola Media prima e l’Istituto Comprensivo poi hanno messo su per garantire quell’efficace azione educativa che dovrebbe essere una priorità di tutti, Istituzioni in primis?     

E come assicurare, in tali condizioni, quei pur minimi presidi a coloro (non solo studenti) affetti da disabilità tali che renderebbero oltremodo gravoso e penoso l’accesso dalla predetta Via Ameglio, soprattutto, come detto, quando le condizioni meteorologiche dovessero farsi più difficili?

È possibile, insomma, che una comunità scolastica di quasi seicento persone tra studenti e personale, docente e non, sia, di fatto, “sequestrata” rispetto al pieno, completo ed effettivo esercizio del proprio diritto a ricevere (e fornire) quell’istruzione e quell’educazione che la nostra Costituzione riconosce?

Queste domande noi abbiamo posto a “chi di dovere”, in ogni caso facendoci “parte diligente”, fornendo, cioè, una serie di risposte concrete, quasi “minute”, che fronteggiassero perlomeno l’emergenza.

E lo abbiamo fatto con una serie di note (ben quattro) regolarmente protocollate presso il Comune – una già in data 11 settembre, due in data 15, l’ultima in data 21 – in cui abbiamo richiesto, ad esempio, che fosse elettrificato il cancello di Via Ameglio o che vi fosse installato un impianto di videosorveglianza, che fosse spostata la campanella esterna, oggi situata sull’ingresso interdetto, che fossero montate delle grate alle finestre, che fosse installato il “divieto di fermata” su entrambi i lati del cancello di Via Ameglio, e così via…

Quelle, dunque, le domande. E queste le nostre (piccole) risposte!

E abbiamo atteso, pazientemente abbiamo atteso, nel mentre l’attività scolastica riprendeva con tutto il suo fermento, le sue scadenze, le sue esigenze!

La risposta è stata l’assordante silenzio della nostra Amministrazione, che in quasi due settimane dall’inizio dell’anno scolastico non ha inteso “mi-ni-ma-men-te” farsi carico non di una soluzione definitiva e duratura di un problema che probabilmente non ne avrà una rapida e decisiva, ma di risposte concrete ed immediate che affrontassero, perlomeno, le urgenze del momento!

Oggi, però, con questa nota, ci attendiamo – e “sommessamente” pretendiamo – che la nostra Amministrazione si faccia carico “pubblicamente” di tutte le questioni che abbiamo posto e che instauri con tutti gli organismi del nostro Istituto Comprensivo quella “leale” e proficua interlocuzione che, pur nella diversità delle competenze e dei ruoli, non deve mai mancare e che, in ogni caso, fornisca quelle risposte circostanziate e assuma quegli impegni precisi e concreti e in tempi certi e strettissimi che, ad oggi, invece, sono mancati.

In mancanza, sarà nostra cura porre in essere ogni opportuna azione a tutela di tutti coloro – e, in primis, delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi – che nella nostra scuola operano e vivono quotidianamente».

giovedì 24 Settembre 2015

(modifica il 25 Luglio 2022, 0:12)

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