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Migranti a Corato, il sindaco: «Ho chiesto alla Prefettura di ospitare famiglie e non soli uomini»

La Redazione
I migranti all'esterno della villetta che li ospita in via De Nicola
La villetta che ospita i profughi è dotata di acqua ed energia elettrica, ma manca il gas. I ragazzi dormono su brandine con lenzuola di carta, mentre i pasti arrivano da Bari. Intanto la Caritas lavora ad una proposta d'accoglienza
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Emergono alcuni dettagli sulla presenza dei 42 migranti che da sabato scorso sono ospitati a Corato su disposizione della Prefettura di Bari.

I profughi – tutti africani di età compresa tra i 17 e i 29 anni – sono sbarcati pochi giorni fa sulle coste trapanesi al termine dell'ennesimo viaggio della speranza. Sono poi stati trasferiti a Corato dopo essere stati visitati e identificati dalla Questura che ha rilasciato loro un permesso di soggiorno temporaneo.

La struttura che li ospita – una villetta privata ubicata in via De Nicola, a ridosso della zona in cui si svolge il mercato settimanale – è l'unica in città abilitata dalle autorità ad ospitare migranti.

Ha quattro bagni, è dotata di acqua ed energia elettrica, ma manca il gas. I ragazzi dormono su delle brandine con lenzuola di carta, mentre i pasti arrivano direttamente da Bari attraverso un apposito servizio di catering.

«La permanenza dei profughi dovrebbe essere temporanea e durare solo per il tempo necessario a garantire loro il primo rifugio, in attesa che si concludano le procedure per l’allestimento di centri d’accoglienza definitivi» aveva precisato già ieri il sindaco Mazzilli che oggi aggiunge: «il bando provvisorio vinto dalla struttura coratina scade il 30 settembre, ma potrebbe anche essere aggiudicato definitivamente e quindi andare oltre quella data.

In ogni caso ho chiesto alla Prefettura, ma l’intesa è ancora tutta da confermare, che la villetta possa ospitare non un gruppo di soli uomini, ma delle famiglie. Circostanza questa – conclude il sindaco – che potrebbe anche rendere più facile l'integrazione».

Intanto il responsabile della Caritas cittadina, Corrado De Benedittis, fa sapere che «è in fase di elaborazione una nostra proposta a nostro nome: consentire ai privati cittadini di dare la disponibilità ad ospitare nelle proprie case i profughi ricevendo quel compenso che oggi ottengono le organizzazioni che gestiscono l'accoglienza. Sarebbe una bella risposta alla crisi di tante famiglie coratine e un colpo d'arresto al razzismo di ritorno».

giovedì 10 Settembre 2015

(modifica il 25 Luglio 2022, 0:55)

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