Politica

Aldo Patruno in corsa per le Regionali: «Beni pubblici e rientro dei cervelli in fuga, così si fa»

La Redazione
Aldo Patruno inaugura il suo comitato
Il plauso di Emiliano: «Mi piacciono i tuoi progetti, la tua presenza in lista mi conforta». Inaugurato il comitato elettorale in corso Garibaldi 90
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Le note di “Beautiful day” degli U2 colonna sonora di un giro del mondo in timelapse, tra Roma e Parigi, Londra e New York. Inizia così la campagna elettorale di Aldo Patruno, candidato coratino per il Pd al Consiglio regionale della Puglia, presentata ieri in una gremita sala del cinema Alfieri. Lontana dalle vecchie e ingessate liturgie dei comizi elettorali, la serata scorre per 75 minuti tra testimonianze video ed endorsement illustri proiettati su un maxischermo, senza dimenticare i punti nevralgici del programma.

Tenuta informale, giacca con t-shirt e scarpe bianche sportive. «Oggi è un giorno bellissimo» esordisce Patruno, dirigente a Roma dell’Agenzia del Demanio, salendo sul palco, emozionato ma padrone della scena. Ringrazia i tanti presenti, arrivati anche dalle città limitrofe (come, tra le altre, Bari, Altamura, Molfetta e Bitonto), la moglie e i figli seduti in prima fila e riceve subito l’investitura ufficiale di Natalino Petrone, segretario del Pd locale. «E’ necessario valorizzare le nostre risorse, umane o materiali e Aldo è una di queste», le sue parole a sostegno della candidatura.

Il primo videomessaggio registrato è di Roberto Reggi, in doppia veste di direttore dell’Agenzia del Demanio e politico navigato, già sindaco di Piacenza e sottosegretario del governo Renzi. «E’ un professionista serio, con competenze e capacità acquisite al servizio dei comuni. Oggi può coniugare l’investimento nella professione nell’investimento in politica per lo sviluppo del territorio».
Il tema del ritorno fa da collante alla serata.

Aldo Patruno «è partito per il gusto di tornare», come recita uno dei suoi slogan illuminati alle sue spalle, ha accettato la sfida delle regionali anche per dimostrare «che è possibile andare e girare per il mondo senza dimenticarsi da dove si è partiti». Per combattere «quell’emigrazione di cervelli senza flusso di ritorno». Quei talenti che, partendo dalla Puglia, oggi hanno fatto strada nel mondo.

Le loro testimonianze video arrivano da Los Angeles e Milano, in cui Dario Di Zanni e Giovanna Tondo, coratini doc, sono professionisti affermati nella Disney e a Valentino. Spostandoci oltralpe, si va a Parigi, da Daniela Ventrelli, archeologa barese. Sul palco, invece, salgono Liliana Ventricelli e Alberta Solarino: la prima è una giovane deputata altamurana, la seconda, architetto, oggi lavora a L’Avana per il recupero del centro storico.

Il video selfie più politicamente ingombrante arriva dal candidato presidente alla Regione Puglia. Michele Emiliano registra alcuni minuti mentre è immerso nel suo tour elettorale, in auto attraversando le campagne di Ginosa e Laterza. «Caro Aldo, l’idea che tu abbia voluto tornare nella tua terra mi conforta, mi piacciono i tuoi progetti perché la politica è un modo per tramandare alle generazioni future il patrimonio ricevuto dai nostri antenati».

Le luci si riaccendono, Patruno ricorda che «eleggere un amministratore regionale significa eleggere un legislatore». Rivendica di essere un dirigente pubblico diverso da quelli che occupano le prime pagine dei giornali negli ultimi giorni. Non a caso, osserva, «la mia è un’aspettativa non remunerata».

Il suo programma si basa su tre punti, anzi su tre hashtag come impone la nuova politica social. La premessa però è sul metodo: «Cambiare sistema, io non faccio promesse, non offro nulla in cambio del voto, offro il mio progetto politico che va oltre le elezioni. Dai primi incontri emerge una chiara esigenza di ascolto, liberando la rappresentanza nelle istituzioni dal ricatto e dal voto di scambio».

La valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, frutto dell’esperienza maturata da «Aldo», così come lo chiamano tutti, al Demanio. E’ il grande insieme che abbraccia le tre parole chiave.

A partire da #rivaluta. «Troppo spesso ci siamo dimenticati di tesori statali nascosti, mentre dovremmo trasformare i costi in delle opportunità». L’esempio lampante è il teatro “Margherita” di Bari, restituito alla città come Polo di arte contemporanea. Patruno ha seguito direttamente questo progetto di recupero.

Per rivalutare occorre #conoscere «il patrimonio pubblico di cui si dispone, attraverso gli open data, banche dati accessibili a tutti che costituiscono il primo argine alla corruzione e al malaffare», combinate alla semplificazione amministrativa.

Infine, il #cosisifa diventato il tormentone della sua campagna elettorale. Il candidato dem illustra alcuni progetti concreti: come “Valore Paese Dimore”, progetto di cui è responsabile nazionale per il Demanio teso a realizzare un network di immobili pubblici (ville, castelli, masserie) da destinare a spazi culturali e turistici. Come la “Rete dei fari”, pensata per connettere i fari pugliesi («tra i più belli del Paese») a quelli degli altri fari d’Italia. O come l’housing sociale, l’edilizia popolare a canoni accessibili per giovani coppie, anziani e studenti.

Prima dei titoli di coda c’è spazio per l’ultimo endorsement. Quello di Ubaldo Pagano, segretario provinciale del Pd. «Ciò che conta sono le storie personali. Aldo è una persona perbene, la sua è una candidatura evocativa per la comunità coratina che vive un asfittismo gerontocratico».

La chiusura di Aldo Patruno prende in prestito le parole di Giovanni Falcone quando disse che «la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare».

«Il sottoscritto ha scelto di fare, non di lamentarsi. E così si fa», congeda la platea tra gli applausi. Il fuori programma è a pochi passi dal cinema Alfieri, in corso Garibaldi 90, dove subito dopo inaugura il suo comitato elettorale.

sabato 11 Aprile 2015

(modifica il 25 Luglio 2022, 11:30)

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sother
sother
9 anni fa

Non conosco personalmente Patruno, ma do per scontate (anche perché sta dimostrando un’effervescenza ed una determinazione ammirevoli) le sue capacità. Però, cosa avrebbe potuto dire, su di lui, Emiliano? Forse criticarlo? Il PD e tutte le persone che ruotano intorno ad esso stanno attraversando un momento magico, grazie a Renzi. Ma può un Paese reggersi sull’”avvento prodigioso” (anche se inizialmente ostacolato) di un solo “messia”? Povera quella nazione che ha disperatamente bisogno del “singolo uomo”, inviato dalla Provvidenza…!

fiorenzospina
fiorenzospina
9 anni fa

egregio signor Patruno. affinchè i “cervelli” tornino a casa ci vogliono i soldi! tanti soldi. un ricercatore un ingegnere un infermiere non può tornare dando loro 800 euro al mese (se gli va bene) bensi 2000 o 2500 euro (quanto guadagna un ricercatore in america o in inghilterra e in qualunque altro paese civile dove ci sia il merito e non questo sistema feudale. Soldi che non ci sono. Quindi si procuri prima il contante poi ne parliamo di votazioni.