Politica

Garanzia giovani, seicento coratini interessati al piano per la lotta alla disoccupazione

Marianna Lotito
Marianna Lotito
Un momento dell'incontro organizzato dall'amministrazione per Garanzia giovani
Il centro dell'impiego: «Oltre trecento giovani sono stati profilati, molti diplomati e altri con licenza media. Tra questi ultimi è necessario diffondere maggiormente il piano»
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E' tempo dei primi bilanci per "Garanzia giovani", il piano europeo per la lotta alla disoccupazione. L'incontro svolto mercoledì in biblioteca ed organizzato da tre assessorati del Comune di Corato, ha permesso di evidenziare gli ultimi sviluppi pugliesi del piano e di monitorare il riscontro ottenuto in città.

«Circa 600 ragazzi hanno già manifestato il proprio interesse a Garanzia giovani – fanno sapere dal centro dell'impiego di Corato – e più di metà sono stati già profilati. Molti diplomati e altri con licenza media».

«A nostro parere tra questi ultimi è necessario diffondere maggiormente il piano: spesso a loro manca la dimestichezza nel procedere alle iscrizioni online. Il modo più semplice è farlo attraverso Sistema Puglia ma noi rinnoviamo la nostra disponibilità a seguirli» ha specificato il Saverio Trabace, dirigente del centro per l’impiego di Corato. 

Il piano è rivolto «a giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, residenti in Italia, cittadini comunitari o stranieri extra Ue, con regolare permesso di soggiorno, non impegnati in attività lavorativa né inserito in un corso scolastico o formativo». A ricordarlo è stato Francesco Scaringella (assessore allo sviluppo economico) leggendo l'intervento di Anita Musto (assessore alle politiche giovanili) impossibilitata a partecipare all'incontro pur essendosi spesa con impegno nell'organizzazione dell'iniziativa e nel coinvolgimento delle scuole.

L'incontro è nato dalla collaborazione tra i loro due assessorati e quello alle politiche sociali di Adele Mintrone che ha accolto i relatori prima dell'arrivo del sindaco Mazzilli e ha sottolineato «la valenza in termini di riscatto sociale del piano».

«Occorre un'azione sinergica – ha proseguito Scaringella – per mettere insieme domanda e offerta di lavoro. E' fondamentale che tanto le aziende quanto i giovani siano a conoscenza delle opportunità che questo piano offre: programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati, incentivi». A ricordarlo è stato anche Silvestri di Italia Lavoro, intervenuto al posto del responsabile Prisciano.

«Mi sono iscritto al piano e ora cosa devo fare?» ha chiesto un giovane.

«Tutti i giovani che sono già stati presi in carico dal piano riceveranno una mail e un sms in cui verrà detto loro di tornare su Sistema Puglia per verificare l'offerta delle undici Ats, Associazioni temporanee di scopo». Le Ats sono raggruppamenti di soggetti pubblici e privati (enti di formazione, agenzie per il lavoro, associazioni di categoria, scuole e università) che prendono in carico i giovani beneficiari del programma per attivare uno dei percorsi concordati con il relativo Centro per l'impiego.

«Ogni giovane – ha spiegato Lella – potrà scegliere la propria Ats ed entro sette giorni sarà contattato per fissare un incontro da realizzare entro 30 giorni. Nel caso in cui non venisse convocato, il giovane dovrà scegliere un'altra Ats. Qualora un'Ats non dovesse evadere il 25% delle richieste, risulterebbe esclusa dal Piano».

«E' necessario fidarsi di più dei giovani e ascoltare i loro consigli, spesso si tratta di plurilaureati» ha detto Angela Eugenia Losito, presidente dell'ordine dei consulenti del lavoro, rivolgendosi alle imprese. E ancora «guardare a loro come impulso, attingere alle esperienze che hanno fatto anche all'estero».

Sono questi i giovani a cui si è riferito anche Franco Squeo, presidente dell'Associazione degli imprenditori coratini: «noi cerchiamo personale qualificato perché la sfida di oggi sono i mercati esteri. Gli operai degli altri paesi europei che costano meno molto spesso non garantiscono qualità».

«Il problema è la burocrazia, servono poche regole chiare, che non lascino spazio a interpretazioni» ha aggiunto la Losito per rispondere ad Antonio Abbattista, presidente della Cna, che ha manifestato la necessità «della riduzione del costo del lavoro» anche per gli artigiani, quelli che storicamente hanno sempre «insegnato un mestiere».

Su questa linea la conclusione del sindaco Mazzilli, senza troppi giri di parole e tipica degli addetti ai lavori: «Garanzia giovani è stupenda ma non funziona con tutto il resto. Le aziende ma anche le amministrazioni pubbliche hanno bisogno di essere agevolate dal punto di vista burocratico e fiscale. Il vero problema sono le scelte strategiche, serve un approccio nuovo: questi non sono solo “treni su cui provare a salire”. Gli strumenti vanno allineati tra Comune, provincia, Regione, Stato ed Europa, altrimenti non avremo concluso nulla».

venerdì 20 Febbraio 2015

(modifica il 25 Luglio 2022, 14:05)

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sother
sother
9 anni fa

Intervento che fa capire come tutto dipenda sempre dal governo centrale, spesso mai contestato abbastanza dalle periferie, consideratesi rami di uno stesso albero rinsecchito. Assieme al costo del lavoro e alla burocrazia io ci metterei, tra i problemi da risolvere, la scuola, inadatta a selezionare e a diversificare. La cernita è la caratteristica principale della Natura: andare completamente contro di essa, facendo passare come antietiche alcune sue scelte, significa fallire completamente.