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Hair diffusion di Salvatore Masciavè, un rito lungo 14 anni

La Redazione
Hair Diffusion di Salvatore Masciavè
«Accolgo tutti, da medici a gente umile, da professori a studenti con la stessa passione con cui ho aperto il 16 luglio di 14 anni fa»
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Per gli ateniesi, che tenevano in gran conto capelli e onor del mento, la bottega del "coiffeur" era anche il luogo del chiacchiericcio. Aspettavano il proprio turno e si scambiavano opinioni su fatti e personaggi, non trascurando la maldicenza. Così quel luogo, convenientemente arredato e di solito fornito di personale specializzato, prese il nome di "banchetto senza vino".

Il mestiere ha una storia antica che comincia con i “conciateste ambulanti”, pronti a spostarsi, con pettini e rasoi da un quartiere all'altro senza farsi scoraggiare dalle distanze. In Francia nel 1200, quando nel nostro Paese già funzionavano le barbierie, rasature e insaponate si facevano in strada.

Dopo migliaia di anni il rito si ripete ovunque. A Corato, in un ambiente raccolto e accogliente, Hair diffusion coccola i suoi clienti da ormai 14 anni.

«E’ un piacere venire a tagliarsi i capelli, e radersi la barba», racconta Matteo cliente abituale. «L’appuntamento dal barbiere diviene l'occasione per fare quattro chiacchiere in tutta tranquillità con l'affabile e amichevole Salvatore Masciavè che ha aperto questo salone nel lontano 2000».

«Sono passati 14 anni – racconta Salvatore – di sacrificio e dedizione per questo lavoro fatto di professionalità esperienza e convivialità.

Il barbiere è anche il confessore di segreti dei suoi clienti. Accolgo tutti, da medici a gente umile, da professori a studenti con la stessa passione con cui ho aperto il 16 luglio di 14 anni fa».

E intanto le mode e le abitudini cambiano: «Ogni tanto viene gente che mi chiede tagli i capelli o di barba che riproducano strani disegni, o con le basette rifinite in modo particolare. Cerco di accontentare tutti, ma non è facile».

Così radersi diventa un rito: «I clienti riscoprono il piacere di sedersi sulle poltroncine e farsi insaponare per bene, sempre più scegliendo la crema-sapone alla mandorla visto che la schiuma spray ormai si usa sempre meno.  Sentire la lama che passa leggera e affilata su guance, mento e collo, l’acqua che lava via tutto e il pannicello caldo in cui sprofondare la faccia (semplicemente fondamentale) conducono verso una concreta sensazione di relax.

Per concludere il rito qualcuno usa ancora il cristallo di allure per cicatrizzare eventuali microferite oppure il dopobarba, di gran moda il classico Floid».

mercoledì 16 Luglio 2014

(modifica il 25 Luglio 2022, 21:20)

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