Politica

Passeggiando in bicicletta accanto al futuro sindaco

Giuseppe Gallo
Il tavolo con i quattro candidati sindaci
Nuova occasione di confronto tra cittadini e politici. Al centro dell'attenzione la mobilità ecosostenibile. È emersa la necessità di progetti a lungo termine, sia a livello urbanistico che culturale
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Prosegue sull'immaginaria sella di una bici la sequenza di incontri voluti dal comitato interassociativo “Corato, territorio, ambiente e salute”. I cittadini si sono nuovamente confrontati con gli aspiranti amministratori della nostra città. Nel bucolico scenario della Ciclostazione Federico II i quattro candidati sindaci si sono scambiati le rispettive opinioni in tema di mobilità sostenibile. Non si è trattato di una scelta casuale, in quanto la location è punto di riferimento per tutti gli appassionati ciclisti del circondario e la due ruote più democratica al mondo racchiude in sé tutti gli ideali di rispetto dell'ambiente incarnati dal più ampio settore della mobilità a impatto zero.

Renato Bucci, Tommaso Loiodice, Massimo Mazzilli e Antonio Papagni hanno condiviso con i presenti le proprie idee sul tema, dando anche spazio ad un dibattito finale con i cittadini accorsi.

Sotto la moderazione di Luigi Soldano, i quattro hanno avuto dieci minuti di tempo a testa per esprimere punti di vista e soluzioni.

Come nel precedente dibattito in tema di salute pubblica, anche questa volta si è denotata una certa comunanza negli intenti dei pretendenti alla carica di primo cittadino.

Pungolati dalle provocazioni di Aldo Fiore (presidente dell'interassociativo) e di Giuseppe Volpe (presidente della Ciclostazione) tutti si sono mostrati concordi nel ritenere la mobilità alternativa una grande opportunità per Corato, anche a livello occupazionale. Fiore ha specificato che gli interessi comuni «devono essere il benessere e la salute della cittadinanza, avendo sempre ben chiaro il contesto di una mobilità ecosostenibile. Il sentiero per il suo raggiungimento passa per il funzionamento delle Ferrovie del nord barese anche di domenica, poiché raramente i turisti vengono a Corato di lunedì o martedì», ha affermato ironicamente. L'appello si dirige anche ai giovani, affinché «escano dalle sale slot e perseguano gli interessi della propria città fuori da una logica individualistica, sempre pronta a prefiggersi obiettivi personali e non sociali», ha concluso.

Renato Bucci (Progresso comune) si è soffermato sulle potenzialità del comparto alberghiero, ricordando «l'enorme sviluppo dei bed & breakfast, che trovano spazio anche nel bando Nidi. Entro ottobre, il Gal inaugurerà un punto informativo presso Castel del Monte, da cui transitano oltre 150mila turisti ogni anno». Il maniero federiciano è dunque da considerarsi come «punto nevralgico dello sviluppo turistico locale. In questa prospettiva deve incastrarsi una politica di mobilità alternativa. Le nostre strade extraurbane necessiterebbero di interventi di manutenzione straordinaria». Nell'opinione del sindaco uscente, la mobilità ecosostenibile non è solo da intendersi come monopolio dei velocipedi, ma ha anche a che vedere con «l'incentivazione dell'uso dei mezzi elettrici e della mobilità a piedi, la riconversione elettrica dei mezzi di trasporto pubblici, la collocazione di colonnine di ricarica e il bike sharing». Riguardo agli eventuali input da lanciare ai cittadini al fine di convertire le modalità dei loro spostamenti, Bucci ha dichiarato di voler coinvolgere i commercianti del centro cittadino riservando sconti esclusivi ai clienti che adottano la bici, oltre a ricordare «la necessità di portare a termine nuovi progetti di educazione stradale nelle scuole».

Tommaso Loiodice (Pd e Psi) ha invece fissato le priorità della futura amministrazione nella progettualità intrinseca delle Ztl e del Piano urbano del traffico, senza dimenticare che «in ambito extraurbano, per raggiungere la lunghezza di 200 km consigliata per una ciclovia si potrebbero sfruttare gli splendidi tratturi, le vie della transumanza e la rete dell'Aqp, valorizzando al contempo le risorse agroalimentari». Nel contesto urbano, d'altro canto, «la mobilità sostenibile che auspichiamo punterà alla riduzione di CO2. Questo obiettivo si può raggiungere solo attraverso un accurato lavoro di pianificazione. Già dalla loro nascita abbiamo criticato la collocazione delle piste ciclabili sull'anello interno dell'estramurale, esattamente all'opposto rispetto a numerose scuole e persino alla stazione. Posta sul lato esterno, avrebbe facilitato la mobilità di tanti bambini e ragazzi a cui rivolgo il mio pensiero. Provo un profondo senso di insicurezza se penso ai miei figli che si muovono in bici in questo centro urbano».

Il bisogno di una progettualità a lungo termine è stato ugualmente evidenziato da Massimo Mazzilli: «Nonostante tutte le critiche ricevute e gli errori commessi, si tratta di una tematica di cui in città già si parla da anni. Non è un caso l'inizio di un percorso di mobilità ciclistica nel territorio urbano, uno stimolo dato alla cittadinanza con l'istituzione delle piste ciclabili sperimentali. Un buon sistema di mobilità alternativa non deve tuttavia considerare la bicicletta come unica protagonista, ma deve anche avvalersi dell'integrazione con il mezzo ferroviario, settore in cui ultimamente in Puglia si sono investiti molti fondi». Un esempio su tutti è senz'altro la nuova stazione ubicata presso l'aeroporto Karol Wojtyla, che fa sentire Mazzilli «orgoglioso di non ricorrere all'automobile, se con il mio trolley posso giungere direttamente al gate». Il competitor di centro – destra richiama alla memoria l'adesione di Corato al Patto dei sindaci al quale hanno partecipato circa 1600 città a livello continentale, che prevede l'adozione di politiche volte tra l'altro allo sfruttamento delle energie rinnovabili e all'abbattimento dell'impatto ambientale. Il piano di Mazzilli prevede infine la realizzazione di «accurati studi urbanistici finanziati dal nuovo Piano operativo regionale che trasformino l'estramurale da una squallida barriera architettonica a un esempio di mobilità sostenibile».

La scelta dell'ordine alfabetico ha riservato ad Antonio Papagni l'intervento finale. Il candidato del M5S si è concentrato sulla rilevanza degli aspetti culturali che – se non presi debitamente in considerazione – «rischiano di rendere del tutto inutili questi dibattiti» e ha puntato il dito contro una presunta mancanza di democrazia partecipativa come causa e conseguenza di un decisionismo autoreferenziale «secondo lo schema “decido – annuncio – difendo». Se i cittadini non sono coinvolti nel processo decisionale «c'è da aspettarsi il sollevamento di critiche che attivano fisiologicamente un'azione di difesa da parte degli amministratori. Sento di invitare tutti i candidati all'apertura di una nuova stagione senza sprecare la grande risorsa rappresentata dai tecnici e dal mondo associativo».

Il dibattito è stato ancora una volta segnale di grande civiltà e stimolo alla trasparenza amministrativa. L'augurio di tutti i partecipanti, a cui ci associamo, è che si possa proseguire costruttivamente sulla strada tracciata da simili confronti, che si tratti di una pista ciclabile o di un percorso pedonale.

giovedì 17 Aprile 2014

(modifica il 25 Luglio 2022, 23:44)

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