In un tempo remoto, ospitati nella terza pagina dei giornali quotidiani e contrassegnati da linee ondulate a mo' di fregio, si leggevano i cosiddetti "elzeviri".
Parola di origine olandese ( qui fervevano nel Cinquecento le migliori stamperie ) indicava la pagina culturale riservata a lettori di palato fine, estrosi -sofisticati. Veri e propri "pezzi d'arte che davano voce a scrittori ( D'Annunzio nel primo Novecento e poi Cecchi, Bacchelli, Montale, Magris, Citati ecc.): di fronte alla quotidianità della cronaca, spesso banale o violenta, gli elzeviri invitavano ad un "volo d'ali" negli azzurri cieli della letteratura, dell'arte, della Bellezza, ma pure non disdegnavano una visione critica e alternativa della politica e della società
Cose antiche e ormai sepolte. Scritture che parevano volute di stile Liberty o ricami preziosi. Il tempo tritura e seppellisce tutto , anche gli indugi nelle nicchie dell'anima…
Ma chissà anche oggi, nei tempi rapidissimi di Internet – puntiformi come spilli in confronto a quelle sinuose volute – è riproponibile qualcosa di simile agli elzeviri, intendo dire anche nei giornali online votati all'istantaneità…e alla fretta!
Forse sì perché, rispetto alla secca e arida scrittura della Rete, l'indugio descrittivo di un elzeviro – magari più rapido di quelli del passato – potrebbe costituire una "novità" forse interessante perché diversa e singolare.
Certamente si userebbe un linguaggio meno paludato, ma mai banale e, soprattutto, non disossato delle vocali ( atroci quei "tvb" e simili dei cellulari! ).
Trovata bizzarra? Forse sì, forse no, ma occorre provarci…sarebbe anche questo uno sperimentare ed evadere – qualche volta – da certo tritume mediatico! Che impatto ci sarebbe nei lettori se "fiorissero" elzeviri coratini?
Non localismo provinciale, ma specchio in cui si rifletterebbe, da una "location" pugliese e meridionale, il frenetico e inarrestabile cammino della Civiltà!