Politica

“Città metropolitana”, anche De Lillo chiede un confronto. «Ma si discuta del ruolo di Corato»

La Redazione
La sede della Provincia di Bari.
L'esponente socialista sostiene l'idea di un Consiglio comunale sul tema, ma punta l'attenzione sul ruolo che potrà avere la nostra città nell'area vasta
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Nel dibattito politico relativo alla costituzione della "Città Metropolitana" di Bari, avviato in città dalla Federazione di Centro, si inserisce anche l'opinione di Giacomo De Lillo. L'esponente socialista sostiene l'idea di un Consiglio comunale sul tema, ma punta l'attenzione sul ruolo che potrà avere la nostra città nell'area vasta.

«Ho tra le mani – scrive De Lillo – il documento, fatto circolare dalla Federazione di Centro di Corato, sulla “questione relativa alla costituenda Città Metropolitana di Bari”. La proposta che si avanza è quella di convocare una seduta monotematica di Consiglio comunale per stabilire se Corato voglia aderire alla Città Metropolitana o ad una Provincia limitrofa.

L’iniziativa, in sé lodevole,  sarebbe stata ancora più apprezzabile se il dibattito invocato avesse avuto ad oggetto il ruolo di Corato nella nuova istituzione metropolitana. Così come impostata, invece, la richiesta di convocazione del Consiglio comunale appare finalizzata a promuovere un appello nominale tra i Consiglieri, per stabilire quanti siano favorevoli e quanti contrari alla intervenuta disposizione di legge.

Non credo che dopo il pronunciamento degli elettori, contrari, nella misura del 71,5%, all’adesione di Corato alla Provincia di Barletta-Andria-Trani, ci sia qualcuno che vagheggi, oggi, un nostro “trasferimento” nell’ambito territoriale e amministrativo della Provincia di Foggia, considerato che la BAT è definitivamente soppressa. Né credo possa ipotizzarsi e ottenersi la istituzione di una nuova Provincia a Nord o a Sud della Città Metropolitana, poiché suonerebbe plateale smentita della linea del Governo in materia.

Resterebbe da valutare il caso della sopravvivenza della Provincia di Bari, ma sarebbe una battaglia di retroguardia ove si pensi che altre città (vedi Reggio Calabria) hanno strenuamente combattuto per essere comprese nell’elenco delle Città Metropolitane formulato con la Legge n. 42/2009.

Parlo, naturalmente, di mie personali valutazioni che discendono, coerentemente, dalla posizione assunta in vista del referendum popolare consultivo cittadino del 5 febbraio 2006: una scelta, la mia, a favore della Provincia di Bari, motivata anche dalla possibile istituzione dell’Area Metropolitana barese e dalla preoccupazione circa l’inutile dispendio di risorse finanziarie che l’istituzione di una nuova Provincia avrebbe comportato. Così è stato.

Ciò non esclude che una seduta di Consiglio comunale sia da ritenere quantomeno opportuna (checché ne pensi Gino Perrone nella veste di Sindaco prima e di Presidente dell’ANCI regionale poi): opportuna, utile, ma non obbligata, se si interpreta correttamente la norma di legge. Ne spiego sinteticamente le ragioni, riservandomi, in un secondo momento, un’ulteriore riflessione sui vantaggi, sulle opportunità e sugli effetti positivi che un’istituzione di area vasta può riversare sul nostro territorio, peraltro già interessato da un Piano Strategico “Metropoli  Terra di Bari” che investe la quasi totalità della Provincia di Bari.

Ad altri, ai tecnici e, probabilmente, allo stesso Governo centrale il compito di chiarire aspetti della legge che mi appaiono piuttosto nebulosi: mi riferisco al sistema di elezione del Sindaco metropolitano; all’applicabilità, in questo contesto, dell’art. 133 della Costituzione  che consente l’iniziativa per la istituzione di nuove Province; al diritto di veto riconosciuto al Sindaco del Comune capoluogo e al Presidente della Provincia in sede di Conferenza metropolitana chiamata ad elaborare e ad adottare lo Statuto provvisorio.

Certo, il passaggio dalla Provincia alla Città Metropolitana, eventualmente impoverita dalla defezione di alcuni Comuni o arricchita dall’adesione di altri, non potrà che essere irto di difficoltà ed intricato, se emergeranno tentazioni o tendenze alla salvaguardia di interessi di campanile o, addirittura, personali.

E’ per questo che diventa indispensabile il coinvolgimento delle forze politiche e sociali cittadine, perché già dalle prime sedute della Conferenza metropolitana, peraltro insediata, si dovrà affrontare la definizione dello Statuto provvisorio che dovrà avvenire, improrogabilmente, entro il 31 ottobre 2013, pena l’attribuzione automatica della carica di Sindaco metropolitano al Sindaco della città capoluogo fino alla fine del suo mandato o fino all’adozione dello Statuto definitivo.

Questi incontri e le invocate sedute di Consiglio comunale si impongono, dunque,  in questa fase, per stabilire le  procedure più utili da introdurre nello Statuto, in modo che siano tutelati al meglio interessi della città e presenza nel Consiglio metropolitano che, per essere costituito di 12 componenti, non garantisce la diretta partecipazione dei rappresentanti di tutti i Comuni.

Certamente sarà uno Statuto provvisorio fortemente condizionato dall’imprescindibile voto favorevole del Sindaco di Bari e del Presidente della Provincia, ma sarà una tappa importante verso lo Statuto definitivo, nel corso della quale si dovranno stabilire alleanze e condizioni per un ruolo di primo piano del Comune nella Città Metropolitana.

E’ necessario preparare il terreno poiché, a partire dal 1° gennaio 2014, ed entro i sei mesi successivi, la Città Metropolitana avrà approvato il proprio Statuto definitivo, previo parere dei Comuni che ne fanno parte, e potrà dare avvio alla propria attività, con i poteri, i limiti e le competenze già definiti».

domenica 30 Settembre 2012

(modifica il 26 Luglio 2022, 16:08)

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Giuseppe Leone
Giuseppe Leone
11 anni fa

Questo, caro Giacomo, é quanto è scritto nel documento in Tuo possesso “E’ assolutamente improrogabile, allora, considerati i tempi strettissimi che la legge impone, la convocazione di un consiglio monotematico, affinché la discussione che ne possa scaturire conduca alla più ampia conoscenza dell’argomento ed alla scelta più consapevole possibile.” Ciò che Tu sostieni, invece, sarebbe stato ottimo argomento da portare nella discussione da noi caldeggiata e promossa. Sono molto d’accordo che il peso della città di Corato debba essere posto nello statuto che verrà redatto. Ti saluto con stima. Pinuccio Leone