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Monte Ripanno ed elettrodotto, i comitati dicono la loro sul Pug

La Redazione
Monte Ripanno
Tra i primi a rispondere all'appello del Comune sono stati i comitati per la per la salvaguardia di Monte Ripanno e per l'interramento dell'elettrodotto di Via Massarenti/Via Prenestina
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Nei giorni scorsi è stata presentata a palazzo di Città la fase strutturale del piano urbanistico generale. Nella stessa circostanza l'amministrazione ha dato un mese di tempo perchè chiunque fosse interessato potesse inviare suggerimenti e contributi.

Tra i primi a rispondere all'appello sono stati i comitati per la per la salvaguardia di Monte Ripanno e per l'interramento dell'elettrodotto di Via Massarenti/Via Prenestina.

«Il comitato per la salvaguardia di Monte Ripanno – spiega il referente Michele Mintrone – che porta avanti una lunga battaglia, iniziata nel 1992 nei confronti di questo Comune, per la riqualificazione e la bonifica della collina di Monte Ripanno, espone la seguente proposta per la programmazione e gli studi del territorio di Corato attraverso il P.U.G.

Uscendo  dal centro urbano e percorrendo il territorio di Corato ci imbattiamo in un percorso di naturale complessità così come è stato presentato nel “sistema delle conoscenze”:
avvallamenti, dossi, lame, doline, colline, gravine ed altro. Come pure dal punto di vista produttivo della terra:  immensi uliveti, vigneti, mandorleti, frutteti, ortalizi ed altro (non dimentichiamo che il popolo di Corato è stato e lo è ancora fortemente agricolo).

Così pure dal punto di vista sociale e abitativo questo stesso popolo riconosce nella campagna il proprio luogo di serenità e tranquillità tanto da viverci l’intero anno o parte dell’anno. Questo perché il suo territorio si presta per la sua bellezza naturale e paesaggistica a soluzioni abitative fortemente antropizzato.

In questo contesto naturale è presente una particolare collina, a 5 km. dalla città, denominata Monte Ripanno, che offre una terrazza paesaggistica non comune sull’ampio territorio pianeggiante che va dal Gargano al sud- Barese.
Perché non qualificare questa collina, alta oltre 400 mt. sul livello del mare, con il giusto riconoscimento di “zona panoramica paesaggistica privilegiata”?

Molti cittadini riconoscendo tale bellezza naturale, scelsero già 40 anni fà questa collina al  fine di abitarci nel periodo estivo e parecchi per l’intero anno. La zona, non offrendo una terra idonea  ai fini agricoli è stata trasformata in una zona turistica che i residenti hanno arricchito di verde ornamentale, dando così maggiore lustro al territorio e al Comune di Corato  opportunità di creare strutture pubbliche di complemento.

Purtroppo la zona è stata vittima  di assalti selvaggi  da parte di imprese private di ripetitori radio-televisivi che si sono insediate.  Al riguardo sono state emesse delibere amministrative come la n.537 del 17/06/1993 e la conferenza di servizio n. 41/C del 04/02/2003 che indicavano una località più distante, denominata Murgetta, per l’installazione di due soli tralicci a norma per accogliere tutte le emittenti esistenti a Monte Ripanno.

Questi provvedimenti furono realizzati in parte e ancora oggi un buon 50% delle emittenti-radio sono presenti a Monte Ripanno su sette tralicci di proprietà diverse. E’ ovvio riconoscere che la zona di Monte Ripanno  ancora oggi subisce un inquinamento elettromagnetico e un alto impatto ambientale che è devastante per tutto il paesaggio murgiano.

Vogliamo aggiungere inoltre che questo territorio è prossimo alla zona protetta del Castel del Monte che gode del vincolo paesaggistico. A sostenere la richiesta cittadina di bonifica di Monte Ripanno è sopraggiunto il Decreto del Tar della Puglia del 14/12/2010 che ha riconosciuto la contrada Murgetta unica zona prevista per le emittenti radio-Tv con l’installazione di due soli tralicci metallici e impianti annessi.

Anche 4079 cittadini hanno firmato nel 2011 una petizione al Sindaco di Corato chiedendo  il riconoscimento del pregio naturale e paesaggistico della collina di Monte Ripanno. Alla luce di queste realtà esistenti nel territorio di Corato proponiamo di sottoporre la zona di Monte Ripanno a vincoli che offrano tutela e rispetto quale riconoscimento di differenziazione nei riguardi di altri paesi limitrofi

In conclusione chiediamo che le scelte fatte, coi propri insediamenti abitativi e produttivi da parte dei cittadini, vengano migliorate e servite anziché abbandonate a sé stesse. Chiediamo altresì che il complesso dei tralicci e ripetitori Radio-Tv esistenti venga trasferito, anche con opportune agevolazioni ed incentivi, in zona murgetta».

Una propostra arriva anche dal comitato per l'interramento dell'elettrodotto di Via Massarenti/Via Prenestina.

«La 167 – spiega il referente Vito Ventura – è il quartiere della periferia di Corato che forse più di ogni altro ha subito gli effetti di anni di politiche urbanistiche sbagliate che a vantaggio dell’urbanizzazione hanno trascurato la salute dei cittadini. Infatti, diversi sono i fattori di rischio e di inquinamento che nel quartiere si concentrano:   la presenza di importanti impianti industriali ad alto rischio, e della Strada provinciale n. 238 (ex 98), causa  per molti abitanti di un insopportabile inquinamento acustico.

La presenza dell’Elettrodotto da 150.000 volt, che si snoda a distanza ravvicinata tra i palazzi di Via Prenestina e Via Massarenti, che  costeggia il Campo Sportivo Comunale e il centro Sportivo Nicotel Wellness, affianca la villa comunale, sovrasta il  Maxistore Di Meglio, la “Casa Alberta”, il centro dei testimoni di Geova, sfiora il Liceo Oriani di Corato, dove personale di servizio, insegnanti e alunni trascorrono più di sei ore al giorno, e si piazza di fronte all’insediamento produttivo della ditta D’Introno.

Dal lontano 2003 il Comitato ha avuto cura di motivare e coinvolgere criticamente e costruttivamente la nuova Amministrazione, portandola a percepire l’urgenza e la necessità di intervenire per la soluzione di un problema di impatto ambientale e di inquietudine per la salute dei cittadini che si trascinava da più di 30 anni. Il 31 Ottobre 2003, appoggiando la campagna del Comitato nella raccolta di più di 3500 firme nella Zona 167 il Sindaco Gino Perrone volle e pubblicamente sottoscrisse assieme a quasi tutti gli Assessori, la petizione all’Amministrazione per l’interramento dell’elettrodotto a tutela della  salute dei cittadini, affermando: «La salute dei cittadini è per me priorità politica assoluta!”

E, in effetti, il Comune di Corato –  nell’ambito della bonifica (risanamento urbanistico) della zona urbana di via Massarenti e via Prenestina per la presenza della linea dorsale Enel ivi esistente – affida  “con Determinazione Dirigenziale Sett. Lav. Pubblici  n. 154 del 25.7.2005 all’Enel Terna s.p.a. l’incarico per la progettazione esecutiva per la variante in cavo interrato della linea nella tratta compresa tra i sostegni nn. 830 – 838. In data 03/08/2006 Terna consegnava un “progetto in variante in cavo interrato”.

Nel 2007 il Comune di Corato si candida per il progetto P.I.R.P. (progetto di riqualificazione delle periferie), progetto complesso di intervento fra il Centro storico e la zona 167 che aveva accolto come elemento discriminante della riqualificazione ambientale proprio l’interramento dell’elettrodotto.  Il progetto si era aggiudicato il secondo posto – con relativo stanziamento di fondi –  all’interno dei 129 progetti presentati alla Regione. L’inserimento del “discriminante Elettrodotto” era stato, secondo l’architetto Michele Sgobba, l’elemento decisivo per arrivare a un tale risultato. Il Pirp, diventava oggetto di un accordo di programma tra Comune e Regione ratificato con delibera della Giunta Comunale del 25 febbraio 2008.

Quando tutto sembrava ormai avviato ad una soluzione, ecco il colpo di scena. Infatti, nelle more della pubblicazione della graduatoria dei Piani finanziati dalla Regione, il Comune cambiava radicalmente parere e l’interramento, oggetto ancora di valutazione unitamente a tutto il PIRP da parte degli uffici regionali, si tramutava in una delocalizzazione della linea elettrica. Quindi, in pratica quello che sembrava essere un problema finalmente e giustamente risolto, diventava un problema semplicemente spostato sulle “teste” e sulle proprietà di altri sventurati cittadini.

L’Enel Terna s.p.a., infatti, aveva sottoposto all’attenzione dell’Amministrazione Comunale la possibilità del rifacimento dell’intero elettrodotto e quindi la possibilità di modificare l’attuale tracciato con un altro alternativo, evitando l’attraversamento del centro urbano. Optando per la delocalizzazione della predetta dorsale in data 22.01.08 è stato sottoscritto protocollo d’intesa tra il Comune di Corato e Terna s.p.a. e con deliberazioni di Giunta Comunale n. 70 del 22.05.08 e n. 117 del 02.08.08 è stata approvata la variante tracciato elettrodotto su stralcio aerofotogrammetrico.

La situazione attuale: con una lettera raccomandata a Terna S.p.A. del  15.02.2012 l’Amministrazione di Corato ritorna a riproporre il progetto di interramento, invitando questa Società  a “riconsiderare con ogni possibile e cortese urgenza, la perseguibilità della progettazione originaria dell’impianto con il suo interramento nel tragitto in cui attualmente trovasi”. I  comitati cittadini prendono atto che l’Amministrazione ammette che,  «alla luce del lungo ed infruttuoso lasso temporale ad oggi trascorso non sussistono più gli elementi per procedere alla delocalizzazione dell’elettrodotto”, riconoscendo di aver imboccato un iter amministrativo segnato da incertezze e ripensamenti che giunge – dopo “lunghi e infruttuosi” sette anni – al suo termine. I comitati cittadini prendono atto  che la risoluzione della problematica dell’elettrodotto continua ancora a costituire “un preciso, improrogabile, fermo impegno dell’Amministrazione Comunale sin dal suo insediamento (2003),  ad oggi rimasto non assolto.”

Alla luce di queste considerazioni  e di questi fatti e tenendo presente che più di 4500 cittadini sono tornati a  sottoscrivere nel maggio scorso  una accorata petizione al Sindaco Gino Perrone e all'Amministrazione di Corato per la tutela della salute dei cittadini dall’inquinamento elettromagnetico – vorremmo fare presente all’Ufficio Tecnico / Sezione Urbanistica del Comune di Corato di evidenziare quest’opera di risanamento ambientale nell’ambito del P.U.G. come opera prioritaria per i seguenti motivi:
1. La presenza dell'elettrodotto nella zona 167 continua a rendere vana e non praticabile ogni ipotesi di riqualificazione di questo quartiere:

– Il Liceo “Oriani” – non solo continua  a restare nell'area di inquinamento elettromagnetico, ma non ha alcuna possibilità di un dignitoso ampliamento, né tale ampliamento può essere soggetto di progettazione per il futuro – finché i pali dell'alta tensione lo sfioreranno.

– Diverse Aziende potrebbero ripensare il loro piano di sviluppo urbano se non fossero bloccate dalla presenza dell'elettrodotto.

– Anche la qualità di zone di svago, di riposo o di cura della salute dei cittadini come sono la villa comunale, la Casa Alberta e il centro sportivo Diamond guadagnerebbero molto se si attuasse l'opera di interramento delle linee ad alta tensione.

2.    I Comitati ritengono che sia giunto il momento di riprendere con fermezza il Piano Integrato di Riqualificazione delle Periferie (P.I.R.P.), nel quale l’interramento dell’elettrodotto viene evidenziato come opera prioritaria per il quartiere e per tutta la cittadinanza, sia dal punto di vista urbanistico che da quello della tutela della salute.

3. Inoltre essi pregano l’Amministrazione di porre in atto quanto prima presso la Regione Puglia un procedimento di revisione della Delibera della Giunta Comunale n. 70 del 22.05.08 e n. 117 del 02.08.08, con cui fu approvata la delocalizzazione con la variante tracciato elettrodotto su stralcio aerofotogrammetrico.

4. I comitati, infine, chiedono all’Amministrazione Comunale di Corato  di accelerare i tempi e riguadagnare credibilità nel portare avanti – con i fatti –  il progetto dell’interramento dell’elettrodotto».

mercoledì 7 Marzo 2012

(modifica il 26 Luglio 2022, 21:04)

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