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Aspettando il Borgo Antico, stasera in scena i “Lama di foglia d’oltremare”

La Redazione
Concerto del gruppo popolare sardo a partire dalle 21.30 in Piazza dei Bambini
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Si terrà questa sera alle 21,30 in Piazza dei Bambini a Corato l’atteso concerto di musica popolare sarda del gruppo oristanese- ogliastrino “ Lama di foglia d’oltremare”.

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La serata dal titolo “ Aspettando il Borgo Antico” vuol essere una anteprima di quella che sarà la festa di sabato che vedrà il centro Antico della nostra città contaminato dalla musica internazionale della Ghironda.

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La musica intesa come contaminazione in cui i generi e gli stili s’incrociano e si confondono grazie a ritmi e melodie provenienti dai luoghi più diversi e lontani.

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E a tal riguardo, i Lame a foglia d’oltremare catturano in pieno lo spirito cosmopolita della musica e lo fanno proprio con brani scritti nei dialetti sardi campidanese e in logudorese (“Assandira”, “Galusé” di Peppino Mereu e “Conchiattu” di Salvatore Baldino), ma anche in francese (“L’homme et la mer” è una poesia di Baudelaire tratta da “Le fleurs du mal”), inglese e italiano tanto da proporre composizioni capaci di spaziare dalla musica sarda a quella sudamericana, passando anche per l’Africa, il jazz e il rock.

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La band, formata da Diego Deidda, voce, Simone Pistis, organetto diatonico, Lorenzo Lepori, chitarra, Massimo Cadeddu, basso, Alberto Coda, batteria, fanno loro la tradizione musicale e poetica isolana, la contaminano con suoni, stili e linguaggi appartenenti ad altre culture , affrontando le tematiche più disparate e muovendosi tra temi ora divertenti ora seri e profondi come quelli che parlano di tradizione, natura, ma anche di guerre e migrazione.

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Non a caso, il nome della band sintetizza proprio questo loro voler portare la Sardegna simboleggiata dalle lame tipiche dei coltelli della tradizione sarda «is arresojas» a forma di foglie di mirto, arnesi da lavoro dei contadini e dei pastori della Sardegna, ma anche strumenti per intagliare il legno e dare vita a creazioni artistiche.

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 E proprio come gli artigiani, i cinque giovani musicisti che hanno scelto di intraprendere un percorso di rivisitazione della musica popolare sarda, cesellano e intagliano il magma musicale, sperimentando suoni e parole che si innestano nella tradizione della Sardegna ma con una freschezza che ne rivisita i temi. E così si va dalle note più leggere di pezzi come «Birra a mengianu», ironicamente ispirata alla passione dei sardi verso questa bevanda, ai temi che traggono ispirazione anche dall’esperienza oltremare dei cinque come in «Maryanna», in cui la limba (in gran parte, nella variante sarda campidanese, ma anche logudorese) si mescola con un inglese quasi quotidiano, in una commistione linguistica che ben traccia il profilo dell’identità volutamente ibrida di un transessuale bolognese.

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Traendo ispirazione non solo dalle più tradizionali ballate sarde, ma anche da artisti come i Cordas et Cannas e Piero Marras, i Lame a foglie d’oltremare presentano un repertorio musicale che va dal folk, al rock e al jazz per arrivare alla musica latina e brasiliana, cercando di creare un dialogo vivo tra la Sardegna e le culture del mondo attraverso musica e la poesia.
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venerdì 3 Settembre 2010

(modifica il 12 Luglio 2022, 18:32)

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