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Savino Arbore: «Lasciatevi addomesticare da San Cataldo»

La Redazione
Stasera, alle 20:30, la presentazione ufficiale del programma nel chiostro di Palazzo di Città
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Ricco di novità il cartellone degli eventi messo in piedi dal Comitato Feste Patronali e dalla Deputazione Maggiore San Cataldo per i festeggiamenti del nostro Santo Protettore che si terranno tra il 21 e il 23 Agosto prossimi.
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rnA poche ore dalla presentazione ufficiale del programma previsto per questa sera alle 20:30 nel chiostro di Palazzo di Città, abbiamo voluto strappare qualche anticipazione al neo presidente del Comitato Feste Patronali Savino Arbore subentrato dal 10 maggio scorso ad Angela Pisicchio con decreto del Vescovo.
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rnL’intervista è pacata e serena, il clima è quello di chi ha dato il massimo impegno per ottenere il massimo risultato pur mantenendo la flemma distaccata e consumata di chi non si fa illusioni, almeno non prima di aver dato prova sul campo della propria stoffa.
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rnDott. Arbore tra circa un mese e per tre giorni i coratini celebreranno il Santo che ha salvato la città della peste. Come ci si sta preparando a questo evento?
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rn«Innanzitutto ci tengo a ringraziare il mio predecessore per tutto il lavoro svolto negli ultimi anni. Ho fatto tesoro di tutte le idee e le novità con le quali ha saputo arricchire i festeggiamenti. Detto questo, mi sembra riduttivo parlare di tre giorni per la celebrazione del nostro Santo Patrono. I tre giorni di festa del mese di agosto devono rappresentare solo il vertice di una spiritualità accumulata quotidianamente per ogni singolo giorno dell’anno».
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rnSpesso il cartellone di eventi segue le duplici strade del festeggiamento religioso e del festeggiamento laico, più o meno legate tra loro a seconda degli anni. Quest’anno esiste un filo conduttore?
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«Il comune denominatore per quest’anno è riassunto nella citazione che abbiamo voluto apporre sul programma che distribuiremo oggi. Si tratta di un famoso estratto dal “Piccolo Principe” dello scrittore francese Saint-Exupéry e che recita “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Il riferimento a quest’opera non è casuale. Nel romanzo, il Piccolo Principe abbandona nel suo pianeta una giovane rosa e parte alla ricerca di nuovi universi. Dopo numerosi incontri però si rende conto che tutto quello che vuole e che ama davvero è proprio quella rosa, dalla quale dunque tornerà. Questo riscoprire il luogo dal quale si è partiti, quasi come conoscerlo per la prima volta e per la prima volta amarlo, è lo spirito che ha caratterizzato il lavoro del comitato che rappresento. Il nostro vuole essere un ritorno allo spirito più puro, intimo e umano della Festa Patronale e soprattutto del culto di San Cataldo, un Santo che ci ha addomesticato e dal quale ci siamo lasciati addomesticare e con il quale dobbiamo instaurare un legame inscindibile. In quest’ottica non ha senso parlare di “laico” e “sacro”, perché anche laddove nel nostro programma ci sono eventi non strettamente legati alla religiosità, il messaggio intrinseco che trasmettono è espressione di fede, la stessa espressione che necessariamente deve intrecciarsi con le umane azioni ».
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rnQuanto impegno ha richiesto l’organizzazione degli eventi?
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rn«La festa patronale vede impegnate tutte le componenti della società coratina. È un coro di piccoli contributi che insieme creano un grande sostegno e che comprendono le autorità religiose, l’amministrazione comunale, la Deputazione Maggiore, il Comitato Feste Patronali, la Proloco, le associazioni culturali e religiose, gli imprenditori, gli opinion leader della nostra città e ogni singolo cittadino. Ognuna di queste figure, a seconda del ruolo che esercita e del proprio talento, contribuisce alla promozione umana della città di Corato e alla crescita dei suoi abitanti. Se così non fosse, ci sarebbe solo noia e indifferenza ».
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rnQualche anticipazione per i nostri lettori?
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rn«Il programma di quest’anno, come ho già detto, si pone l’obiettivo di porre al centro dell’attenzione San Cataldo, sia come figura sacra sia come emblema di ciò che rappresenta per noi coratini. Simbolicamente questo intento si concretizzerà con l’apposizione della statua del Santo all’interno del Palazzo San Cataldo, che per l’occasione diventerà tempio. La festa coinvolgerà tutto il perimetro del corso cittadino, adeguatamente illuminato a festa. Non si perderà di vista la tradizione: avremo tre concerti bandistici, uno per ogni giorno di festeggiamento. Le piazze diventeranno luoghi di aggregazione con spettacoli di prosa, estemporanee artistiche, sbandieratori e concerti, uno dei quali tenuto dal celebre sassofonista Roberto Ottaviano, il quale (lo dico per riagganciarmi al discorso del ritorno alla purezza dal quale si è partiti) afferma che la musica parte dal cuore per arrivare al cuore. Sempre in ambito musicale abbiamo previsto un particolare omaggio a Fabrizio de Andrè. Non abbiamo dimenticato i bambini con il candore dei quali dovremmo sempre confrontarci: sarà interamente dedicato a loro uno spettacolo in piazza Mentana. Per omaggiare i coratini all’estero, inoltre, abbiamo internazionalizzato uno dei nostri eventi con un concerto di musica popolare sudamericana. Il Triduo di preparazione si concluderà con un concerto di musica sacra per pianoforte e voci. Non mancheranno, in fine, gli spettacoli pirotecnici accompagnati per la prima volta anche da uno spettacolo di fontane danzanti presso la Villa Comunale, entrambi a simboleggiare la purificazione con fuoco e acqua».
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rnHa un messaggio da lanciare a tutti i coratini che si preparano a festeggiare il Santo Patrono?
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rnHo due messaggi. Uno di ringraziamento a chi attivamente ha contribuito a rendere possibile tutto questo. La mia personale espressione di gratitudine va inoltre al Maestro Rino Sgarra per il suo sostegno creativo e al Maestro Giuseppe Mintrone per il supporto organizzativo agli spettacoli.
rnIl secondo messaggio che voglio e sento di dover lanciare ai miei concittadini è, come ho già detto prima, di lasciarsi addomesticare da San Cataldo, strumento soave nelle mani di Dio.

giovedì 22 Luglio 2010

(modifica il 12 Luglio 2022, 18:51)

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tecno3000
tecno3000
13 anni fa

Sante parole carissimo Avvocato unitamente agli auguri di buon lavoro.Ma devo solo obiettare come e quale percorso spirituale di “fede” la maggior parte dei nostri concittadini hanno nei confronti della chiesa.Per non parlare poi dei nostri Amministrattori che con capo penitente seguono solo le processioni……………..Mi sembra solo culto pagano.

imbavagliato
imbavagliato
13 anni fa

è un peccato che anche sulla festa patronale metta le mani la politica e la chiesa consenta tutto ciò.

werty
werty
13 anni fa

Si lasci addomesticare lui

filippo51
filippo51
13 anni fa

non sono un credente, sono un ateo convinto che rispetta chi crede e ne professa la sua validità. Ma questi festeggiamenti mi sanno tanto di vecchio o meglio di tardo medioevo. La fede, per chi crede, la estrinseca in luoghi aperti per il culto, essendo essa stessa una cosa intima. Non abbisogna del politico di turno per essere manifestata, Cristo cacciava a malo modo i mercanti dal tempio………

nonsolonero
nonsolonero
13 anni fa

Il sacro è il giusto ingrediente per dare il gusto del profano alle cose.

CIAULADORE
CIAULADORE
13 anni fa

LASCIATEVI ADDOMESTICARE … da chi? Attraverso S. Cataldo o altre festicciole con riti PAGANI i CITTADINI continuano a “sottomettersi” ai politici o il prelato . Sono CATTOLICO e odio la parola ” addomesticare”, il CRISTO non addomesticava!

CIAULADORE
CIAULADORE
13 anni fa

Chi viene addomesticato diventa dipendente di chi lo addomestica, quest’ultimo appare ai suoi occhi il punto primario della sua vita e con lui stabilisce un legame esclusivo ed OPPRIMENTE.

lu_kio
lu_kio
13 anni fa

SAN CATALDO non ha bisogno di luminarie per tutto il corso, basta solo illuminare Via Duomo. Il contributo del comune accenda le luci in tante famiglie bisognose.
Caro Vicario, se è vero quello che predichi, allora ridimensiona TU questi sprechi. San Cataldo non ha bisogno di fuochi pirotecnici, di cantanti, MA DI PREGHIERE! e conversione dei CUORI!

Attila2
Attila2
13 anni fa

I commenti negativi mi sembrano alquanto ingenerosi. Ognuno ha diritto ai suoi momenti di gloria. Le feste ci vogliono e servono a distrarre il popolo dai problemi quotidiani, dunque viva San Cataldo addomesticatore. Attila2

Lorenzo8001
Lorenzo8001
13 anni fa

Scrivo da Maracaibo, Venezuela, sono un autentico Coratino, il mio nome é Lorenzo Pedone, 29 anni, lavoro qui in un Hotel 5 stelle di marca Internazionale. Approfitto per salutare da questa finestra tutti i miei amici, i miei genitori e la mia famiglia e soprattutto per esprimere il sentimento di nostalgia que ogni anno mi stringe propio quando si avvicina la data della festa di San Cataldo, che ancora ricordo con tanta emozione. Non dimenticatevi di noi Coratini all’estero!

fatmah47
fatmah47
13 anni fa

Ma che gli è preso al vescovo?

pittorefolle
pittorefolle
13 anni fa

Son felice che le tradizioni vengano ricordate.. il nostro futuro si legge nel nostro passato…Complimenti a Savino Arbore per il suo impegno nel rinnovare le nostre radici…profondissima la sua intuizione, e’ DOLCISSIMO il termine ADDOMESTICARE, come ritornare nella casa della MADRE TERRA…dove gli oggetti umili del quotidiano, ci riempiono della loro semplicita’….serena festa