Politica

Dichiarazioni programmatiche dell’Amministrazione comunale: osservazioni e proposte

La Redazione
2 commenti 631

In vista della discussione in Consiglio comunale delle dichiarazioni programmatiche dell’Amministrazione comunale, prevista questo pomeriggio, il prof. Vito De Leo offre un contributo di idee per la gestione di un programma di governo della città, realmente capace di restituirla ai cittadini, alle famiglie ed alla società civile.
rn
rnQuello che gli elettori della recente consultazione amministrativa hanno disegnato, infatti, non è stata solo la conferma di un quadro politico ed istituzionale, ma anche la precisa volontà di ricostruire il senso di una nuova convivenza democratica attraverso la costituzione di un patto sociale tra elettori ed eletti, tra una rinnovata classe dirigente e le istituzioni.
rn
rnPur riconfermando plebiscitariamente al sindaco Luigi Perrone il difficile compito di guidare l’Amministrazione comunale, tante sono state le voci di candidati, di esponenti della società civile e di liberi cittadini tese ad affermare una nuova cultura della solidarietà, della responsabilità, per i diritti e per la convivenza pacifica.
rn
rnAnche noi del Centro Studi Politici “A. Moro”, tra i tanti, abbiamo ribadito la necessità di realizzare una cultura del progetto, abbandonando quella dell’aggiustamento e del ritocco. Cultura del progetto – abbiamo ripetuto tante volte – per noi vuol dire riscrivere il profilo di una nuova cittadinanza, rendere il cittadino veramente sovrano e responsabile, offrendogli la possibilità di decidere direttamente sulle questioni essenziali, così come previsto dallo Statuto comunale vigente. E’ sapere, insomma, che le gambe del progetto non sono solo istituzionali, ma anche culturali, sociali, amministrative, economiche e finanziarie.
rn
rnDa parte nostra, al di là dei legittimi orientamenti politici di ciascuno, è dentro questo contesto culturale e politico che intendiamo continuare a contribuire all’arricchimento del programma di governo, partendo dal nostro autonomo patrimonio di cultura e di esperienza politica ed associativa.
rn
rnUna risposta democratica ed innovatrice richiede secondo noi, in primo luogo, un nuovo modo di fare politica e di governare, un’Amministrazione comunale accessibile a tutti i soggetti della politica e della società, che fa dell’accordo di “rete” fra diversi soggetti istituzionali ed extraterritoriali, “entità polifunzionali”, potenzialmente capaci di assolvere i compiti relativi ad una quantità di bisogni.
rn
rnUn’amministrazione comunale composta da persone che, per il loro percorso politico e le loro capacità professionali, siano espressione della ricchezza sociale e culturale della nostra città , che non hanno privilegi di alcun tipo, che sono al servizio del cittadino, che sono consapevoli che il mandato di rappresentanza può essere revocato e che l’attenzione verso le fasce deboli della società è un dovere per qualsiasi collettività, così come il rispetto dell’ambente e il non spreco delle risorse disponibili.
rn
rnIl progetto che vogliamo contribuire a costruire insieme agli attuali amministratori ed a tutti i cittadini onesti e di buona volontà, qualunque sia il loro credo politico è quello di una città dove sia possibile crescere, studiare, lavorare, creare imprese, trovare una casa, passeggiare senza paura e senza timori per la salute, divertirsi, socializzare la vita dal condominio alle piazze, nei contenitori culturali e nel “Palazzo”, essere tutelati nei propri diritti di cittadinanza e coinvolti nei processi decisionali.
rn
rnDa questo progetto non possono continuare a rimanere esclusi i giovani, gli anziani e le donne. Con loro devono entrare nella politica la cultura del rispetto delle diversità, dell’accoglienza e della non violenza, rimaste per troppo tempo lontane dalle istituzioni, dai partiti e dalla politica.
rn
rnCon loro, purtroppo, è rimasta fuori anche la cellula fondamentale della società: la famiglia. Una vera nuova politica non può non mettere al centro di ogni programma i bisogni della famiglia. Occorre adottare un criterio di equità tributaria che tenga conto dei carichi familiari con l’introduzione del quoziente familiare; una politica per la casa, che agevoli la formazione delle famiglie; offrire un sostegno economico alle famiglie con figli che si trovano in condizioni di indigenza.
rn
rnCorato possiede un tessuto socio – culturale vivace ed attivo, fatto di associazioni e di aggregazioni, spesso stimolate e coordinate dai diversi Assessori, dalle Consulte comunali, dalla Pro Loco, che rivolgono la loro attenzione a numerosi aspetti della solidarietà, della cultura, dello spettacolo, del turismo e dello sport, senza ricevere adeguati contributi per la loro azione meritoria nei confronti della città. Ma – come abbiamo spesso ripetuto nelle nostre comunicazioni pubbliche – la politica culturale, sociale e sportiva dell’Amministrazione deve caratterizzarsi non per l’elargizione discrezionale delle risorse finanziarie, ma per l’ampia disponibilità di infrastrutture a servizio del territorio.
rn
rnA questo proposito rinnovo la proposta di costituire una “Fondazione culturale”, ossia la creazione di un Ente vero e proprio, che sia capace di ricercare e gestire fondi, programmare eventi e sopportare l’intero carico organizzativo.
rnPer quanto concerne i diritti cittadinanza e di partecipazione, occorre impostare un programma che attivi con sollecitudine e determinazione gli istituti previsti dallo Statuto comunale e non ancora regolamentati: Referendum deliberativo, Consulta per l’Ambiente, Consulta per l’Agricoltura, Consulta dei Giovani, Consulta degli Immigrati, Consulta dei Disabili, Commissione per la parità e le pari opportunità uomo – donna, Informa, Difensore civico ecc..
rnBisogna, inoltre, deliberare e regolamentare la “Carta dei diritti del Cittadino”, delegare un referente per i rapporti con le Consulte delle Associazioni. Dovrà essere impegno dell’Amministrazione istituire, entro sei mesi, la figura del “Difensore civico”, avente la funzione di garante dell’imparzialità e della correttezza amministrativa.
rn
rnPer le politiche sociali ci si dovrà confrontare su un progetto politico – amministrativo in cui siano affrontati i fattori di rischio, risolte le condizioni di emarginazione, di solitudine, di degrado, di mancanza di speranza in un futuro migliore presenti nella nostra comunità.
rn
rnDevono essere individuate concretamente tutte le possibilità per potenziare le condizioni di convivenza pacifica, di sviluppo economico e civile del paese. E’ più che mai necessario creare le condizioni che favoriscano lo sviluppo d’iniziative imprenditoriali coerenti con la vocazione agricola, artigianale ed imprenditoriale del nostro territorio. Questo diventerà il vero banco di prova di una classe dirigente responsabile per affrontare il problema drammatico della disoccupazione.
rn
rnMa non ci potrà essere sviluppo economico se non ci sarà l’impegno comune nel garantire livelli soddisfacenti di vita per i cittadini: legalità, servizi efficienti, verde pubblico con spazi attrezzati per i bambini, quartieri periferici rivitalizzanti, centro storico risanato, zona industriale artigianale ampliata, ben servita e veramente all’altezza dei bisogni dell’utenza e delle imprese, che potrebbero anche costituirsi in consorzi, non gravando così sul bilancio comunale per far fronte alle spese relative alle infrastrutture.
rn
rnLa costituzione di società miste pubblico – privato per accrescere le fonti finanziarie in grado di consentire la realizzazione, anche attraverso accordi di programma, di tutte le opere non ancora realizzate può offrire un’immagine moderna di amministrazione. Istituire le Consulte tematiche, con particolare attenzione alle problematiche sociali e di tutela ambientale, da ascoltare in occasione della predisposizione del bilancio di previsione, che deve diventare veramente “partecipato”, (seguendo le procedure più volte richiamate dal sottoscritto in precedenti note), e di atti d’indirizzo di particolare interesse sociale o di provvedimenti che riguardano la costituzione di servizi sul territorio.
rn
rnI temi dello sviluppo sostenibile e della qualità dell’ambiente dovranno essere al centro di campagne di educazione ambientale, da promuovere nell’ambito del “Progetto Città sane”, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, cui il nostro Comune, a differenza di tanti altri, non ha ancora aderito e potuto fruire dei 100.000,00 euro messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente e concessi più volte ai Comuni di Molfetta e Ruvo di Puglia. È necessario, inoltre, creare un Ufficio comunale dell’Energia, che fornisca consulenza sugli incentivi all’installazione di sistemi di generazione di energia “pulita” (pannelli fotovoltaici). Corato può diventare un laboratorio di tecnologie di risparmio energetico, a cominciare dall’uso di fonti rinnovabili per la pubblica illuminazione. Si dovranno utilizzare tutte le opportunità finanziarie possibili per sostenere il recupero di torri e casali per la tutela dell’agro e per la manutenzione delle strade di campagna. Si dovrà prestare particolare attenzione agli insediamenti produttivi nella zona artigianale circa le possibili conseguenze di un incremento di inquinamento atmosferico, aumento delle polveri e desertificazione.
rn
rnUna delle sfide più grandi è proprio questa. Un Comune che funzioni, che abbandoni le deleterie pratiche delle lottizzazioni partitiche, sia amico della comunità locale, sappia essere effettivamente “sussidiario”, cioè capace di sostenere il cammino e conquisti la fiducia dei cittadini, diventando centro di formazione ed informazione per tutti.
rn
rnAbbiamo bisogno di un Comune che regoli, senza ostacolare, la gestione del territorio: tempi rapidi per la pianificazione urbana, norme snelle e certe per la tutela del paesaggio, procedimenti chiari per le autorizzazioni.
rnIn conclusione, l’inseparabilità dei valori dell’efficienza e della solidarietà costituiscono il cardine della nostra proposta. La voglia di scommettere sulle nostre forze e sulle nostre idee è la migliore garanzia di successo per la nostra cara Corato.

mercoledì 30 Luglio 2008

(modifica il 13 Luglio 2022, 12:50)

Notifiche
Notifica di
guest
2 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
bowlingman
bowlingman
15 anni fa

2+2=4+2=6+2=8+8=16, sono grande eh??????

max_kaufman
max_kaufman
15 anni fa

SCUSATEMI,MA MI RICORDA TANTO CARLO VERDONE CHE FACEVA IL VERSO DEL POLITICO POLITICHESE: “ATTEEEESO CHE, QUESTA PIATTAFORMA POLITICA TEEESA A , QUESTO PROGRAMMA POLITICO TEEESO A…” RICORDATE? ABBIAMO UN NUOVO TIPOCHESATUTTO, MENO MALE…