Politica

Comune, che fare? Le proposte del Centro Studi Politici “Aldo Moro”

La Redazione
Una nota di Vito De Leo, Presidente Centro Studi Politici "Aldo Moro".
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Una nota di Vito De Leo, Presidente Centro Studi Politici “Aldo Moro”.
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rn«In vista dell’imminente insediamento del nuovo del Consiglio comunale, ponendoci esclusivamente dalla parte dei cittadini, intendiamo offrire un contributo di idee per la gestione di un programma di governo della città, realmente capace di restituirla ai cittadini ed alle famiglie.
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rnQuello che gli elettori del 13 e 14 aprile scorso hanno disegnato non è stata solo la conferma di un quadro politico ed istituzionale.
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rnNon si sono sostituiti solo alcuni consiglieri comunali. Non si è soltanto rinnovato la fiducia al sindaco uscente, ma si è anche implicitamente chiesto ai 5 candidati – sindaci, ai 251 componenti le diverse liste e ai rispettivi partiti di ricostruire il senso di una nuova convivenza democratica attraverso la costituzione di un patto sociale tra elettori ed eletti, tra una rinnovata classe dirigente e le istituzioni.
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rnPur conferendo un sorprendente consenso plebiscitario al riconfermato sindaco Luigi Perrone, tante sono state le voci di candidati, di esponenti della società civile e di liberi cittadini tese ad affermare una nuova cultura della solidarietà, della responsabilità, per i diritti e per la convivenza pacifica.
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rnAnche noi del Centro Studi Politici “A. Moro”, tra i tanti, abbiamo ribadito la necessità di realizzare una cultura del progetto, abbandonando quella dell’aggiustamento e del ritocco. Cultura del progetto – abbiamo ripetuto tante volte – per noi vuol dire riscrivere il profilo di una nuova cittadinanza, avere un progetto per una nuova Corato. E’ avere chiaro che le gambe del progetto non sono solo istituzionali, ma anche sociali, amministrative, economiche.
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rnAbbiamo sempre auspicato una classe politico – amministrativa che sappia coniugare efficienza e solidarietà, sviluppo e compatibilità ambientali, sociali e finanziarie. Ci sono le proposte, le energie politiche, sociali culturali ed umane per aprire un nuovo capitolo nella storia del nostro Comune.
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rnDa parte nostra, al di là dei legittimi orientamenti politici di appartenenza, è dentro questo contesto culturale e politico che intendiamo contribuire all’arricchimento del programma di governo, partendo dal nostro autonomo patrimonio di cultura e di esperienza politica ed associativa.
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rnUna risposta democratica ed innovatrice richiede secondo noi, in primo luogo, un nuovo modo di fare politica e di governare, un’Amministrazione comunale accessibile a tutti i soggetti della politica e della società, composta da persone che, per il loro percorso politico e le loro capacità professionali, siano espressione della ricchezza sociale e culturale del nostro paese.
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rnI neo-eletti ed i loro sostenitori partitici e sociali si trovano ora di fronte ad un bivio: da una parte possono continuare per la vecchia strada: la politica resta un’ affare gestito da pochi professionisti e faccendieri, le istituzioni continuano ad essere rivolte più alla mediazione degli interessi privati che alla tutela del bene comune, i problemi del paese si aggravano: casa, occupazione, criminalità, disagio sociale, emarginazione, crisi economica, ambientale, giovanile, ecc.; dall’altra parte, si può percorrere una strada nuova di radicale trasformazione: la politica si apre ai cittadini, le istituzioni ridiventano luogo di raccordo e di soluzione dei bisogni comuni, i problemi del paese sono affrontati con creatività, progettualità e responsabilità collettiva.
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rnNoi da sempre – forti della lezione di Aldo Moro, di cui pochi hanno voluto ricordare il trentennale della barbara uccisione, stiamo suggerendo di avviarci per la seconda strada. Ma non vogliamo percorrerla da soli. Il progetto che vogliamo contribuire a costruire insieme a tutti i cittadini onesti e di buona volontà, qualunque sia il loro credo politico, è quello di un paese dove sia possibile crescere, studiare, lavorare, creare imprese, trovare una casa, passeggiare senza paura e senza timori per la salute, divertirsi, socializzare la vita dal condominio alle piazze, nei contenitori culturali e nel “palazzo”, essere tutelati nei propri diritti di cittadinanza e coinvolti nei processi decisionali.
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rnDa questo progetto non possono continuare a rimanere esclusi i giovani, gli anziani e le donne. Con loro devono entrare nella politica la cultura del rispetto delle diversità, dell’accoglienza e della non violenza, rimaste per troppo
rntempo lontane dalle istituzioni, dai partiti e dalla politica.
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rnCon loro, purtroppo, è rimasta fuori anche la cellula fondamentale della società: la famiglia. Una vera nuova politica non può non mettere al centro di ogni programma i bisogni della famiglia. Occorre adottare un criterio di equità tributaria che tenga conto dei carichi familiari con l’introduzione del quoziente familiare; una politica per la casa, che agevoli la formazione delle famiglie; offrire un sostegno economico alle famiglie con figli che si trovano in condizioni di indigenza.
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rnCorato possiede un tessuto socio – culturale vivace ed attivo, fatto di associazioni e di aggregazioni, spesso stimolate e coordinate dalla Pro Loco e dalle Consulte comunale della Cultura e dello Sport, e dai Consiglieri delegati, che rivolgono la loro attenzione a numerosi aspetti della solidarietà, della cultura, dello spettacolo, del turismo e dello sport, senza ricevere adeguati contributi per la loro azione meritoria nei confronti della città.
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rnMa, abbiamo ricordato nel recente convegno tenuto dalla Consulta della Cultura sotto la presidenza del prof. Franco Vangi, la politica culturale, sociale e sportiva dell’Amministrazione deve caratterizzarsi non per l’elargizione discrezionale delle risorse finanziarie, ma per l’ampia disponibilità di infrastrutture a servizio del territorio.
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rnPer quanto concerne i diritti cittadinanza e di partecipazione occorre, pertanto, impostare un programma che attivi con sollecitudine e determinazione gli istituti previsti dallo Statuto comunale e non ancora regolamentati: Referendum propositivo, Consulta per l’Ambiente, Consulta dei giovani, Consulta degli immigrati, Consulta dei disabili, Commissione per la parità e le pari opportunità uomo – donna, Informa – Giovani e Informa – Imprese, Difensore civico ecc..
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rnBisogna, inoltre, deliberare e regolamentare la “Carta dei diritti del Cittadino”, delegare un referente per i rapporti con le Consulta e le Associazioni. Dovrà essere impegno dell’Amministrazione istituire, entro sei mesi, la figura del “Difensore civico”, avente la funzione di garante dell’imparzialità e della correttezza amministrativa.
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rnPer le politiche sociali ci si dovrà confrontare su un progetto politico – amministrativo in cui siano affrontati i fattori di rischio, risolte le condizioni di emarginazione, di solitudine, di degrado, di mancanza di speranza in un futuro migliore presenti nella nostra comunità.
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rnDevono essere individuate concretamente tutte le possibilità per potenziare le condizioni di convivenza pacifica, di sviluppo economico e civile del paese. E’ più che mai necessario creare le condizioni che favoriscano lo sviluppo d’iniziative imprenditoriali coerenti con la vocazione agricola ed artigianale del nostro territorio. Questo diventa il vero banco di prova di una classe dirigente responsabile per affrontare il problema drammatico della disoccupazione.
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rnMa non ci potrà essere sviluppo economico se non ci sarà l’impegno comune nel garantire livelli soddisfacenti di vita per i cittadini: legalità, servizi efficienti, verde pubblico con spazi attrezzati per i bambini, quartieri periferici rivitalizzanti, centro storico risanato, zona industriale artigianale ampliata, ben servita e veramente all’altezza dei bisogni dell’utenza e delle imprese, che potrebbero anche costituirsi in consorzi, non gravando così sul bilancio comunale per far fronte alle spese relative alle infrastrutture.
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rnLa costituzione di società miste pubblico – privato per accrescere le fonti finanziarie in grado di consentire la realizzazione, anche attraverso accordi di programma, di tutte le opere non ancora realizzate può offrire un’immagine moderna di amministrazione. Istituire le Consulte tematiche, con particolare attenzione alle problematiche sociali e di tutela ambientale, da ascoltare in occasione della predisposizione del bilancio di previsione e di atti d’indirizzo di particolare interesse sociale o di provvedimenti che riguardano la costituzione di servizi sul territorio.
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rnI temi dello sviluppo sostenibile e della qualità dell’ambiente dovranno essere al centro di campagne di educazione ambientale, da promuovere nell’ambito del “Progetto Città sane”, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, cui il nostro Comune, a differenza di tanti altri, non ha ancora aderito e potuto fruire dei 100.000,00 euro messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente e concessi più volte ai Comuni di Molfetta e Ruvo di Puglia. È necessario, inoltre, creare un Ufficio comunale dell’Energia, che fornisca consulenza sugli incentivi all’installazione di sistemi di generazione di energia “pulita” (pannelli fotovoltaici).
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rnCorato può diventare un laboratorio di tecnologie di risparmio energetico, a cominciare dall’uso di fonti rinnovabili per la pubblica illuminazione. Si dovranno utilizzare tutte le opportunità finanziarie possibili per sostenere il recupero di torri e casali per la tutela dell’agro e per la manutenzione delle strade di campagna. Si dovrà prestare particolare attenzione agli insediamenti produttivi nella zona artigianale circa le possibili conseguenze di un incremento di inquinamento atmosferico, aumento delle polveri e desertificazione.
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rnUna delle sfide più grandi è proprio questa. Un Comune che funzioni, che abbandoni le deleterie pratiche delle lottizzazioni partitiche, sia amico della comunità locale, sappia essere effettivamente “sussidiario”, cioè capace di sostenere il cammino e conquisti la fiducia dei cittadini, diventando centro di formazione ed informazione per tutti.
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rnAbbiamo bisogno di un Comune che regoli, senza ostacolare, la gestione del territorio: tempi rapidi per la pianificazione urbana, norme snelle e certe per la tutela del paesaggio, procedimenti chiari per le autorizzazioni.
rnIn conclusione, l’inseparabilità dei valori dell’efficienza e della solidarietà costituiscono il cardine della nostra proposta.
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rnLa voglia di scommettere sulle nostre forze e sulle nostre idee è la migliore garanzia di successo per la nostra cara Corato».

sabato 24 Maggio 2008

(modifica il 13 Luglio 2022, 13:35)

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figliolia
figliolia
15 anni fa

NON HO CAPITO NIENTE.

gioia80
gioia80
15 anni fa

Io non riesco a leggere mai fino a metà di quello che scrive questo De Leo. Ecco perchè la sinistra perde.