Dialogo V

Domenico Molinini
«…Il 1993 non è ancora finito. Oltre alla "normale" attività concertistica che si è intersecata con le esecuzioni del Requiem, ho in serbo per l'Orchestra e Coro Civico di Corato un altro grande progetto….».
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«…Il 1993 non è ancora finito. Oltre alla “normale” attività concertistica che si è intersecata con le esecuzioni del Requiem, ho in serbo per l’Orchestra e Coro Civico di Corato un altro grande progetto….».

Così termina il mio precedente Dialogo. Tuttavia, mi piace ricordare che della “normale” attività concertistica, che si è intersecata con le esecuzioni del Requiem di Cherubini, fa parte un’esecuzione de Le quattro stagioni di Vivaldi.

È la seconda volta che dirigo questa splendida pagina di musica, della quale tutti conoscono (spesso solamente) lo stacco iniziale de “La Primavera” (chissà se al Prete Rosso farebbe piacere sapere che sia utilizzato per le suonerie dei cellulari). La prima volta (come ho già scritto) è stata nel 1977, con il violinista Paolo Crispo e gli Archi dell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari.

Nel ‘93 il solista è il violinista Carmine Scarpati, del quale non occorre stendere lodi, e l’esecuzione chiude degnamente un corso di formazione e qualificazione professionale per Violino, tenuto dallo stesso Maestro Scarpati e organizzato dall’Orchestra e Coro Civico di Corato.

L’altro progetto che ho in serbo è l’incisione discografica di Canto di Natale nel mondo per le Edizioni Paoline.

Le premesse che portano alla realizzazione del progetto le racconto in questa stessa rubrica, nell’interludio natalizio. Le Paoline, che conoscono il mio lavoro e hanno ascoltato le registrazioni del Natale ’92, sono interessate al progetto. La decisione è presa a fine estate ‘93, quando illustro le nuove partiture (frutto dell’opera del labor limae a cui sottopongo continuamente i miei lavori) a don Antonio Parisi, a cui le Paoline affidano l’incarico della consulenza musicale.

Occorrerebbe un Dialogo a sé stante per raccontare il mio sodalizio con don Antonio Parisi, fraterno amico e collega, (responsabile musicale per la Conferenza Episcopale Italiana e da pochissimo nominato Monsignore).

Sodalizio che in questi ultimi anni si è ulteriormente arricchito: in qualità di responsabile della C.E.I., Mons. Parisi ha chiesto la collaborazione musicale di mio figlio Antonio (del quale avrete letto nella rubrica Focus di CoratoLive del 7 marzo u.s.).

Tornando all’incisione discografica, una volta che il progetto è promosso, mi adopero per realizzarlo al meglio.

Decido che la registrazione “non può che” essere realizzata a Corato.

La mia città natale, chiamatelo campanilismo o meridionalismo, mi è cara (si badi, in questo caso il presente non è solo storico). Fa nulla se taluni personaggi, il cui fare mi ricorda quello citato da Fèdro e La Fontaine, tentino di sminuire la mia portata, in particolare, verso chi, dal suo canto, dovrebbe avere le capacità per valutare e distinguere il grano dal loglio (sbaglio o man mano che vado avanti con i Dialoghi divento sempre più polemico?).

La Chiesa Matrice è ritenuta idonea alla registrazione che avviene, naturalmente a porte chiuse, il 21, 22 e 23 dicembre, dalle ore 14 alle 21. Si decide che la sera del 23, alle 20,30, il pubblico sia ammesso in chiesa per ascoltare il concerto.

I complessi sono pronti e per l’occasione ho scritto anche una parte per il Coro di voci bianche del Conservatorio di Bari, del quale in quel momento fa parte anche mio figlio Antonio.

Tutto funziona perfettamente in quel dicembre (in cui accadono fatti, relativi alla mia sfera familiare, il cui ricordo rimane indelebile nel tempo). La sera del 23 la Chiesa Matrice è stipata di pubblico, che accoglie educatamente e partecipe l’invito fatto da Padre Emilio D’Angelo ad osservare il massimo silenzio durante l’esecuzione musicale.

In seguito, si stabiliscono altri due giorni di registrazione (l’11 e il 12 marzo 1994), allo scopo di affinare i risultati e anche perché nel frattempo ho compiuto ulteriori interventi musicali, suggeriti proprio dall’ascolto dei nastri in studio. Dopo il 12 marzo inizia il paziente lavoro di editing e infine, un bel giorno, una telefonata da Roma annuncia che il compact disc è stato pubblicato e che sarà subito recensito da Famiglia Cristiana.

Il disco, accolto positivamente (dato, tra l’altro, riscontrabile dai bollettini di rendiconto della SIAE), è venduto in tutta Italia e, a partire dal Natale ’94, è utilizzato da diverse Aziende per gli auguri natalizi, vedi la Emme Emme S.p.A. Concessionaria Mercedes di Bari.

Il suo successo continua ancora oggi. Infatti, per il Natale 2006 la Green Network S.p.a. (gestore per la vendita di energia elettrica sul territorio nazionale) lo ha offerto alla propria clientela, inserito in un cartoncino augurale fustellato, realizzato ad hoc.

L’Orchestra e Coro Civico di Corato, quindi, grazie al tempo che esalta certe imprese e certe figure e cancella inesorabilmente tutto il resto, ancora oggi è viva e continua a raccogliere consensi (!).

venerdì 23 Marzo 2007

(modifica il 3 Febbraio 2023, 11:41)

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