Dialogo IV

Domenico Molinini
L'obiettivo di formare un coro e portarlo a livelli di professionalità (come ho già accennato) si raggiunge appieno se il quadro delle attività formative è oggetto di studio ed esercizio quotidiano
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L’obiettivo di formare un coro e portarlo a livelli di professionalità (come ho già accennato) si raggiunge appieno se il quadro delle attività formative è oggetto di studio ed esercizio quotidiano.

È ciò che avviene con il Coro Civico, per il quale voglio spendere una parola di lode, citando la valenza artistica che il complesso acquisisce nell’arco dei primi tre anni di attività e che lo porta assieme all’orchestra (professionale di per sé, poiché formata da un congruo numero di colleghi, docenti di conservatorio, e per il resto da ottimi musicisti) ad eseguire repertori impegnativi e ad accogliere nelle sue file elementi provenienti anche da altre città, in particolare da Bari, attratti dalla fama che il complesso ha raggiunto.

È grazie a queste premesse che, il 1993, realizzo l’idea concepita e maturata l’anno precedente, scosso per gli attentati del 23 maggio a Capaci e del 19 luglio a Palermo.

Grande ammiratore di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, già in occasione della strage di Capaci decido che il 23 maggio del 1993 dirigerò un concerto per commemorarne le vittime. Quella decisione diventa un fermo proposito il 19 luglio dello stesso anno, dopo l’attentato che a Palermo costa la vita al Giudice Paolo Borsellino e alle sue Scorte. Da quel giorno comincio a pensare a quale opera dirigere il 23 maggio e il 19 luglio 1993.

La mia scelta cade sul Requiem in do minore per coro e orchestra di Luigi Cherubini. Una scelta per nulla casuale. In quel grandioso affresco non ci sono ruoli per le voci soliste: l’autore ha voluto che sia il coro, da solo, a rappresentare la parte dell’umanità dolente.

Compiuta la scelta, dopo aver studiato la partitura, mi occupo di insegnare le parti al coro e curo gli aspetti extra musicali del progetto. Mio principale interlocutore è l’Associazione Nazionale Magistrati. Ad aprile il progetto è esecutivo e sono fissate le date del 22 maggio a Corato, 23 maggio a Bari e 19 luglio a Trani.

Intanto, accetto di dirigere due esecuzioni straordinarie del Requiem: una il 1° maggio a Corato, nella Chiesa Matrice, a favore dell’Unicef (per il quale ho già tenuto dei concerti), l’altra l’8 maggio, su invito dei Frati Cappuccini del Santuario di S. M. delle Grazie di San Giovanni Rotondo, nell’ambito delle celebrazioni per il XXV anniversario della morte di Padre Pio. I due concerti hanno grande successo.

A San Giovanni Rotondo il pubblico è una marea impressionante, della quale fa parte una foltissima delegazione di coratini. Tra i tanti che alla fine del concerto vengono a congratularsi, mi abbraccia, vivamente commosso, un amico del mio papà: Saverio Olivieri, padre dell’On. Gaetano Olivieri.

Giunge il 22 maggio. Nel frattempo al coro si sono aggregati elementi del Coro del Teatro Petruzzelli (che da quel momento ne faranno parte stabilmente) e all’orchestra si sono aggiunti altri miei colleghi professori al conservatorio.

Così riporta il numero di giugno de “Lo Stradone”: ”23 maggio 1992–23 maggio 1993! Trascorso un anno da quella data che ha segnato a sangue la vita italiana: Manifestazioni a Palermo e in tutta Italia. Corato ha fatto la sua parte. Sabato 22 nella Chiesa matrice alle ore 21.00 l’Orchestra e Coro Civico di Corato ha eseguito la messa di Requiem in do minore di Luigi Cherubini diretta dal Maestro Domenico Molinini […] Pubblico numeroso. […] presente una folta rappresentanza di magistrati. Dal Foro di Trani sono intervenuti il Consigliere Pretore Dirigente Dott. Salvatore Paracampo, il Sostituto Procuratore Dott. Saverio De Simoni.

Erano presenti l’Ispettore Generale di Grazia e Giustizia giudice Dott. Vincenzo Nardi, il Pretore di Corato giudice Dott. Michele Nardi, i Vice Pretori Onorari Dott. Lucio Barile e Dott. Domenico Tandoi. Larga rappresentanza delle forze di Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani. Prima dell’inizio del concerto ha preso la parola il giudice Michele Nardi […] Il concerto è stato seguito dal pubblico in religioso silenzio. La perfetta esecuzione ha riscosso applausi prolungati per molti minuti. […]

Domenica 23 maggio l’Orchestra e Coro Civico di Corato ha eseguito il medesimo concerto […] a Bari […] presenti il Sindaco di Bari, S. E. il Primo Presidente della Corte di Appello di Bari, il Procuratore Generale della Repubblica, il Questore di Bari, il Vice Prefetto in rappresentanza del Prefetto, il Presidente del Tribunale, dirigenti della Procura Distrettuale Antimafia, i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, numerosissimi magistrati, personalità del mondo della cultura. Erano presenti la madre e la fidanzata dell’agente Rocco Di Cillo, facente parte della scorta del giudice Falcone […] L’esecuzione è stata preceduta da due brevi interventi del giudice Giovanni Battista Gabrielli, Presidente Sezionale dell’A.N.M. e del Sindaco di Bari Avv. Pietro Leonida La Forgia […] L’esecuzione è stata ripresa in TV e mandata in onda nel TG3 delle ore 14 del lunedì successivo […].”

Non dimentico ciò che accade al termine dell’esecuzione barese del Requiem: il pubblico, del quale fanno parte anche numerosi colleghi, professori al Conservatorio e all’Università, che applaude lungamente; il Sindaco di Bari che mi si avvicina e mi stringe lungamente la mano (è la conferma di una grande stima, unita all’invito a superare definitivamente un incidente diplomatico, che pochi giorni prima mi ha fatto andare in escandescenze nei corridoi del Palazzo di Città barese, quando scopro che, per la serie “anche le pulci vogliono starnutire”, qualche personaggio – a me rimasto ignoto – ha da ridire sulla presenza della pubblicità della Pasta Granoro sull’ultima di copertina del programma di sala del concerto); i parenti dell’agente Rocco Di Cillo che mi si fanno incontro per ringraziarmi.

Tutto questo si ripete a Trani, il 19 luglio, nella Cattedrale, gremitissima, dove è il Dott. Salvatore Paracampo a prendere la parola prima dell’inizio del concerto. Ricordo che al termine ricevo gli entusiastici complimenti del neo eletto Sindaco di Corato, che ha assistito al concerto con una delegazione dell’Amministrazione coratina.

Il 1993 non è ancora finito. Oltre alla “normale” attività concertistica che si è intersecata con le esecuzioni del Requiem, ho in serbo per l’Orchestra e Coro Civico di Corato un altro grande progetto.

venerdì 23 Febbraio 2007

(modifica il 3 Febbraio 2023, 11:41)

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