Fabrizio, il patetico delle rubriche… patetico fino in fondo

Fabrizio Ventura
Quando ho iniziato questo nuovo percorso non credevo che mi sarei divertito così tanto. Giuro. Ed invece devo ricredermi. Perché se l'ottimismo...
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Quando ho iniziato questo nuovo percorso non credevo che mi sarei divertito così tanto. Giuro. Ed invece devo ricredermi. Perché se l’ottimismo è il profumo della vita (Tonino Guerra – scrittore) , il divertimento è invece il sale della vita perché insaporisce e rende appetibile quasi tutti i cibi. Per chi non ci arriva: i dolci sono esclusi.

Capisco fin troppo bene che se avessi scritto che Di Canio doveva essere radiato, squalificato a vita ed impedito a partecipare anche ad un qualsiasi torneo di scopone scientifico ed avessi proposto quel tal Bernardini come premio Nobel per la pace, in tanti mi avrebbero portato dritto dritto ed in pompa magna ad occupare il seggio di parlamentare rimasto vacante dopo le dimissioni di San Michele Santoro martire.
Invece no. La penso diversamente e siccome sono il vero proprietario di tutte le testate giornalistiche del paese (altro che Berlusconi!), ho imposto che, pena la sopravvivenza della libertà di stampa (?), coratolive debba farmi riversare su di una rubrica tutte le mie “tecniche da discreto scribacchino”, tutte le citazioni estratte, e non prese, dai libri che ogni tanto sfoglio. Perché è noto che ogni rispettoso eroe romantico e titanico che, solitario, combatte il male della società, non può mica perdere tempo leggendo.
Ed essere eroi romantici oggi significa poter affermare la propria identità attraverso le riflessioni. Riflessioni. Riflessioni permeate necessariamente dai propri punti di vista. Perché se la piena obiettività non esiste per gli esseri umani figuriamoci per gli eroi romantici. Ecco perché finisce per perdersi secondo chi critica e magari scredita ed è presente in dosi da cavallo per chi ha idee e pensieri simili ai tuoi. Per chi non ci arriva: io non voglio essere un cronista o uno che dice le previsioni del tempo, io voglio essere io in quanto tale con i miei modi di vedere, belli o brutti che siano, ma pur sempre opinabili.

Questa doverosa premessa spiega i motivi per cui condurre questa rubrica oggi mi diverte, suscita la mia ilarità. Mi fa ridere il fatto che a fronte di riflessioni personali si scateni un’ondata di intellettuali improvvisati che, paroloni in bocca, si prodigano in spiegazioni filosofiche sul “mal de vivre” o della paura di morire, danno consigli su come condurre il mio spazio o affibbiano al sottoscritto la promozione di operazioni culturali. Come anche mi fa ridere chi cerca di dipingermi come ciò che in realtà non sono, mettendomi in bocca frasi che, pur leggendo e rileggendo il mio blog personale, non ho mai detto.
Dopo aver smesso di ridere mi fa veramente pena notare chi, dopo aver emesso sentenze di banalità fornendo ovviamente il suo personalissimo significato del termine medesimo, rendendosi conto di andare incontro ad un autogol, si rifugia nel corner del “politically correct” che porta dritto dritto ad affermazioni del genere: “nel rispetto della legge e della libertà altrui posso dire ciò che voglio…”, “…ho il diritto di criticare…”.
Siccome non voglio deprimermi con sentimenti di pena, di compassione , riprendo a ridere perché quando mi dicono che son schiavo di quel gesto mi ricordo sempre la battuta di un grande uomo che disse: “Io saluto sempre con la mano aperta perché non ho nulla da nascondere, chi saluta con il pugno chiuso non so…”.

Bene, per concludere, a fronte di una riflessione diversa che non enuncia ideologie ma che lancia una domanda che potrebbe presupporre mille risposte, perché oggi ci si deve per forza spaccare in due correnti ossia quella spicciola che etichetta senza remissione di peccati (fascista patetico) e quella più ponderata e di alto valore filosofico?

Confesso che mi sarei aspettato un dibattito più stimolante, ma si sa: non sempre si può avere tutto. Ora è meglio che vada, ho da scegliere il vino ché ho ospiti a cena stasera. E pazienza se l’eroe abbandona per un po’ il campo di battaglia. Deve pur nutrirsi o no?

giovedì 19 Gennaio 2006

(modifica il 3 Febbraio 2023, 11:44)

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